Dieci bellissime canzoni da cani

E no, non stiamo parlando di Niccolò Contessa. Dalle abbaiate degli Skiantos alla solitudine di Calcutta e Rino Gaetano, passando per i Litfiba ispirati da Bulgakov e un capolavoro del trash neomelodico, ecco una playlist dedicata al miglior amico dell'uomo per tutti, pure per i gatti

Il 26 agosto è la giornata internazionale del cane. L’unico animale in grado di offrirci amore incondizionato, anche quando non siamo in grado di contraccambiare. Noi umani abbiamo cominciato ad addomesticarlo da qualche millennio, o forse è stato lui ad addomesticare noi, in ogni caso chiudiamola qui con una celebre frase di Arthur Schopenhauer: “Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato”. Bella, vero? Ma è niente rispetto ai testi delle tante canzoni che musicisti e cantanti di casa nostra hanno dedicato ai nostri amici pelosi. Ne abbiamo raccolte dieci, più una bonus track. 

Banda Osiris – I cani

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I cani non sono tutti uguali: giocherelloni alcuni, più posati altri, poi ci sono quelli che vivono esclusivamente per il proprio “padrone”, senza dimenticare chi sta sulle sue e non vuole che l’umano gli stia troppo addosso. Potremmo continuare per ore. Ma c’è un comune denominatore: i cani, nessuno escluso, scagazzano da tutte le parti, ovunque e in qualsiasi momento. Alla Banda Osiris il compito di ricordare una scomoda verità. 

Franco Califano – Piercarlino

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“Chi se lo scorda er compleanno tuo? Comprami un cagnolino amore mio, gli starò dietro, hai la parola mia! Sei stata dietro a li mortacci tua!”. L’arrivo di un cane in casa può essere devastante. E determinare la rovina di una famiglia per bene. Una situazione che Franco Califano descrive da par suo in questo truce spoken-word. Ma la domanda è: perché chiamare un cane Piercarlino? Se l’è chiesto anche er Califfo: “Co’ tanti nomi belli, si ce penso, potevi, che ne so, chiamallo... Stronzo!”.

Calcutta – Cane

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Una delle prime canzoni scritte da Edoardo D’Erme, in arte Calcutta, inserita in Forse…, l’album di debutto del cantautore di Latina. Chitarra smandruppata e testo malinconico, scritto pensando all’amico che ha spiccato il volo. “Scusa non ho voglia di uscire, resto a casa col cane anche se lui non c'è più”. Tristezza a palate, distribuita senza pietà mentre gli amici escono e se ne fregano di te e della tua fottuta depressione. 

Francesco De Gregori – Quattro cani

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Secondo una leggenda metropolitana, alla quale qualcuno continua a dare credito, i quattro cani che Francesco De Gregori descrive nella sua canzone omonima sarebbero Patty Pravo, Antonello Venditti, il discografico Lilli Greco e lo stesso cantautore romano. Non è vero niente: il Principe ha sempre amato i cani e il testo di questo pezzo si imbatte tra le gesta di un gruppetto di randagi. Niente di più semplice. Anche se un testo così può far venire in mente qualsiasi cosa.

Elio e Le Storie Tese – Cani e padroni di cani

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Il dramma della cacca di cane calpestata. Calpestata da un paio di scarpe da ginnastica nuove. Probabilmente bianche, ma è solo un’ipotesi. La rabbia monta, il bastoncino di ghiacciolo trovato a terra, presumibilmente accanto alla cacca di cui sopra, aiuta a stemperare la tensione oltre a inneggiare all’economia circolare. Tutto è bene quel che finisce bene, ma quanto costerà dotarsi di un bel kit di sacchetti igienici?

Rino Gaetano – Escluso il cane

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Una canzone sulla solitudine, su chi va via e non torna più, su gente assurda che si ritrova tutte le soluzioni in tasca. Beati loro. Escluso il cane, tratta da Aida, il terzo album di Rino Gaetano (siamo nel 1977), semina tristezza a più non posso. “Chi mi dice ti amo? Ma togli il cane, escluso il cane”. Che non è poco, certo, ma se tornasse lei andrebbe meglio.   

Litfiba – Cane

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La canzone prende spunto da Cuore di cane, celebre racconto di Mikhail Bulgakov tra le cui pagine lo scrittore sovietico narra di un randagio adottato da un chirurgo, che poi lo trasformerà in un essere umano. Nel testo dei Litfiba, il cane è una figura ribelle che piscia sulle carezze degli umani e ringhia appena vede un dottore. Cane è una veloce scheggia a trazione punk, i tempi sono quelli di 17 Re. Quando i Litfiba sembravano cani rabbiosi e non patetiche mascherine.  

Giuliano Palma and the Bluebeaters – The Marvin Boogaloo

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Marvin: così si chiamava il cane di Giuliano Palma. Un vivace bull-terrier che, nei suoi dieci anni di vita, ha seguito il musicista milanese ovunque, sale di registrazione e tournée comprese, fino a ritrovarsi immortalato nella copertina di The Album, del 1999. The Marvin Boogaloo suona come l’ultimo saluto a un amico vero.  Un saluto allegro, come si conviene.

Skiantos – Bau bau baby

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In rete gira il video dello storico concerto di Skiantos e Elio e le Storie Tese. Era il 2003. I due simpatici complessini, uniti nel nome e per conto del rock demenziale, arrivati a fine live, salutano gli astanti con Bau Bau Baby, pezzo forte di MonoTono, disco di esordio (al netto di Inascoltable) della band bolognese. Ecco, nel video in questione, Freak Antoni spiega a Elio: “Le parole di questo testo sono mie, se vuoi te le presto. C’è un significato…”. Mentre gli arpeggi di Dandy Bestia fanno ululare l’intera Arena Nord di Bologna: ecco spiegato il vero significato del testo.

Venerus – Il tuo cane

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Quante volte abbiamo detto alla persona amata “Vorrei essere il tuo cane”? Probabilmente mai, ma non è questo il punto. Andrea Venerus, al di là di un neanche troppo nascosto omaggio a Iggy Pop, immagina un atto di sottomissione nei confronti della sua amata. Accompagnato da un unico messaggio: offrire amore incondizionato in cambio di amore incondizionato. Come un cane, appunto.

Bonus track: Enzo Romano – Ramm o’ can

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Chiudiamo con un capolavoro trash, pescato tra l’infinito mare magnum della canzone neomelodica napoletana, qualsiasi cosa voglia dire. Ramm o’ can, di Enzo Romano, noto per i suoi capelli cotonati, narra una storia drammatica, quella della fine di un amore, quando la coppia scoppia e arriva alla divisione dei beni. I Rolex di Francesco Totti e Ilary Blasi? Macché! Al centro del contendere c’è il cane, e guai se la questione non si risolve come dice il cotonato: “Tienete tutt’ e cose e ramm’o’ can… Fernisce malamente, ramm’o’ can! Fa chell’ ca vuò, tu statte co’ chi vuò tu, ca’ nun ce venì cchiù, ma ramm’o’ can!”.

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L'articolo Dieci bellissime canzoni da cani di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2023-08-25 10:30:00

COMMENTI (8)

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  • chiara04038 mesi faRispondi

    "TOBIA" di Zucchero ti strappa il cuore...

  • giuseppecatani8 mesi faRispondi

    @Lorenzorossi Ho preferito concentrarmi sulle figure di cani "in carne e ossa" e non su figure retoriche o metaforiche. Tale mi sembra il figlio di un cane di Ligabue, ma potrei anche sbagliarmi. Per la stessa ragione ho escluso "Il cucciolo Alfredo" di Lucio Dalla. Comunque grazie per la segnalazione!

  • Lorenzorossi8 mesi faRispondi

    "Figlio di un cane" di Ligabue secondo me poteva starci alla grande! @giuseppecatani

  • carlottafiandaca8 mesi faRispondi

    Non sono molto d’accordo con te, è comunque un’ode a una razza precisa che l’artista conosce e descrive molto bene. In ogni caso sono contenta che l’hai ascoltata 😊buona domenica e viva i cani tutti! #adoptdontshop

  • giuseppecatani8 mesi faRispondi

    @carlottafiandaca non la conoscevo, ascoltata poco fa. Ma mi sembra una figura retorica...

  • carlottafiandaca8 mesi faRispondi

    Manca anche la bellissima “Come un pitbull” di Emis Killa♥️

  • giuseppecatani8 mesi faRispondi

    @Volaconlamente ci poteva stare, ma la figura del cane non è proprio centrale all'interno del testo.

  • Volaconlamente8 mesi faRispondi

    Avrei gradito l'inserimento di "I cani" di Willie Peyote.