Fela Kuti e i suoi figli: la playlist nigeriana di Anna Bassy

La cantautrice di etnia Igbo nata a Verona ci accompagna alla scoperta del suono dello Stato più popoloso d’Africa. Tra gospel, canzoni di protesta contro la brutalità della polizia e ritmi coinvolgenti, da Nneka a Yemi Alade, 10 brani per indagare le proprie origini e l’eredità del re dell’afrobeat

Anna Bassy x la rubrica 10G
Anna Bassy x la rubrica 10G

Torniamo in Nigeria per la seconda volta: dopo aver esplorato Lagos con gli occhi e (le orecchie) di Lewisland, oggi visitiamo nuovamente lo Stato dell'Africa centro-occidentale (il più popoloso del continente) con Anna Bassy.

Giovane cantautrice italo-nigeriana(che ha da pochissimo debuttato con l'ep Monsters, ndr), per la rubrica 10G le chiediamo di indicarci 10 tracce del suo Paese d'origine cui è particolarmente legata. Così da aiutarci a comprendere cosa si muove musicalmente al di fuori nei confini italiani, e quanto la situazione altrove abbia somiglianze con ciò che sentiamo noi ogni giorno.

Di etnia Igbo, Anna Bassy è nata e cresciuta a Verona, ma un pezzettino di cuore risiede nel paese d'origine del padre biologico (che non ha mai conosciuto). Quello adottivo ascoltava Celentano e i Nomadi, ed è questa la sua impronta, ma la Nigeria si è fatta sentire con il tempo attraverso i libri, i racconti, gli incontri e la musica: "Durante l’adolescenza, quando i CD potevo comprarli con i miei soldi e fare scelte più consapevoli a livello musicale, mi sono avvicinata al mondo della black music. Lì trovavo voci e stili in cui finalmente sentivo di rispecchiarmi a pieno", racconta Anna. E continua, prima di lasciarci all'ascolto della sua playlist (che, spoiler, è una figata):

La musica nigeriana per me è stata, ed è tuttora, un richiamo, un eco, di qualcosa che è dentro di me, ma che devo scavare per trovare e identificare. Rappresenta un legame che cerco di scoprire e costruire (o ricostruire) passo dopo passo. Non ho assorbito la Nigeria nella vita di tutti i giorni perché non sono cresciuta in una famiglia nigeriana; sono andata a trovare le mie radici nei libri, nell’arte, o attraverso alcune amicizie, incontri che ho fatto… E soprattutto nella musica.

Il risultato è una sintesi tra quello che ho ascoltato intorno a me, quello che sentivo dentro di me e quello che ho trovato ricercando. Per questo motivo tra i brani che ho scelto ci sono alcune artiste che hanno un background simile al mio (di origini miste, nigeriane ed europee): in loro ho trovato proprio questa sintesi, questa unione che spero esca anche nella mia musica.

Sicuramente la mia visione della Nigeria e della musica nigeriana nello specifico, è parziale e colma di lacune. Ma questo equivale esattamente a ciò che sono io, in relazione alle mie origini. Ed è ciò che so, ciò che è vero per me fino a questo momento.

 

Onyeka Onwenu – Ekwe

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Come dicevo, la mia conoscenza della Nigeria molto spesso arriva attraverso le parole di alcuni autori o alcuni libri. In questo caso ho trovato un riferimento al disco In the Morning Light della cantautrice Onyeka Onwenu leggendo Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie, un testo che mi ha permesso di conoscere un personaggio fondamentale della musica nigeriana. Che è anche giornalista, attrice e politica.

Ayo – Life is real

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Per me un grande punto di riferimento. Cresciuta in Germania, da padre nigeriano e madre rumena, la sua musica ha avuto inizialmente notevole successo soprattutto in Francia, ma poi la sua popolarità si è estesa anche negli Stati Uniti. Ha la capacità incredibile di unire vari stili e generi musicali e comunicarli con semplicità, ma anche intensità ed emozione.

Asa – Fire on the mountain

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Cantautrice di origini nigeriane nata in Francia. Come in molti altri brani, qui Asa descrive le contraddizioni della società in cui viviamo e canta la nostra cecità di fronte ad esse.

Nneka – Suffri

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Nneka rappresenta una delle mie influenze più importanti. Amo il suo modo di far musica in maniera davvero spontanea e genuina. Ha tanto da dire e lo fa attraverso la sua arte. Molti dei suoi brani sono degli appelli ai nigeriani, agli africani (e a chiunque ascolti la sua musica), a mettere in atto dei cambiamenti. Ho assistito ad un suo concerto live nel 2019, è stato un sogno.

Nathaniel Bassey –Imela

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Brano gospel che amo cantare. "Imela" significa "grazie" in lingua Igbo (la mia etnia originaria).

Brymo - Dem dey go

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Consigliato da un amico, Brymo è uno degli artisti cui mi sono appassionata di più negli ultimi anni. Non è un artista mainstream, ma ha davvero tanto da dire a mio parere. I suoi brani fanno venire voglia di ballare, ma allo stesso tempo c’è una profondità al loro interno che ti interpella.

Chidinma – Fallen in love

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Qualche anno fa ho conosciuto un gruppo di ragazze nigeriane; abbiamo cominciato a frequentarci e ad ogni festa in cui ci siamo viste passavano Fallen in Love. Ecco perché sono particolarmente affezionata a questo brano. Qualche tempo dopo, poi, ho fatto un viaggio in Camerun e una sera sono finita in un club: l’ospite della serata era proprio Chidinma. Uno di quei "casi della vita" che ti sorprendono e ti fanno felice.

Falana – Ride or Die

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Ho conosciuto Falana grazie alla sua versione di un brano di Fela Kuti, icona nigeriana. Il video di Ride or Die è una celebrazione della comunità creativa e della cultura nigeriana in generale. Il regista Daniel Obasi (con cui Falana collabora) è un rappresentante di spicco dell’arte visiva a livello internazionale, così come gli stilisti che curano gli outfit della cantante nel video. Anche la location in cui il video si svolge, il National Arts Theatre di Lagos, è un tributo all’architettura e all’arte nigeriana.

Burna Boy – 20 10 20

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Burna Boy ha vinto un Grammy nel 2021. Il titolo del brano fa riferimento al giorno in cui la protesta di giovani nigeriani contro la brutalità di un’unità speciale della polizia (movimento #EndSARS) è culminata con l’uccisione di alcuni manifestanti inermi da parte dei militari. Nell’outro del brano si sentono le registrazioni prese dalla scena della sparatoria.

Yemi Alade – Dancina

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Qualcuno la definisce la Beyoncé africana, ma trovo che la descrizione sia alquanto riduttiva. Penso piuttosto che l’influenza sia reciproca. Brani dal ritmo incredibilmente coinvolgente, corredati da video con coreografie iconiche, outfit e location che celebrano la Nigeria, l’Africa. Molti video offrono uno sguardo su spaccati di vita nigeriana, e li presentano con ironia.

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L'articolo Fela Kuti e i suoi figli: la playlist nigeriana di Anna Bassy di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-10-26 12:25:00

COMMENTI (1)

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  • lewis0073 anni faRispondi

    Forza Nigeria ??????