Con il Green Pass possono (e devono) tornare i concerti normali

Cosmo ha ragione. Come scrive l’artista in una lettera ai quotidiani, c’è bisogno di un segnale dopo tanti sacrifici per la musica. Serve una deroga per poter fare dalle prossime settimane i live senza distanziamento e sedute. Il Green Pass serve proprio a quello, non si può più perdere tempo

MI MANCHI 2021, foto di Starfooker
MI MANCHI 2021, foto di Starfooker

In un lungo intervento su Instagram, Cosmo ha scritto una lettera aperta al presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini e alla vicepresiente Schlein per chiedere una deroga alla legge che vuole gli spettatori dei concerti seduti e distanziati nonostante esibiscano il Green Pass. Da tempo ha annunciato i concerti del 1,2 e 3 ottobre all'Arena Parco Nord di Bologna sotto un tendone da circo aperto ai lati, in modo da poterli far ballare le persone come nella vita prima della pandemia, ma ancora questo non è possibile. 

Avevamo già sentito in proposito Emiliano Colasanti di 42 RecordsPietro Fuccio di DNA che organizza i concerti, i quali auspicavano un cambiamento della situazione dopo l'introduzione del Green Pass, cosa che non è accaduta: la legislazione per i concerti parla sempre la lingua dell'estate 2020, con l'obbligo di seduta e distanziamento. Un sacco di concerti, in questo modo, non hanno ragione di esistere, specie quelli orientati sul punk rock/metal o sulla musica elettronica, che hanno bisogno fisico di vicinanza con e del pubblico. 

 
 
 
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Questo uno stralcio della lettera di Cosmo: "Il nostro settore, quello della musica dal vivo, dei concerti e delle serate nei club, può ripartire seriamente solo in un modo (prima che l’emergenza venga dichiarata ufficialmente superata, intendo): utilizzando il Green Pass come un’opportunità per tornare alla normalità. Tampone o vaccino (o guarigione) che sia, mi sembrava ovvio che con circa il 70% della popolazione vaccinata e l’allentamento della pressione sulle strutture sanitarie si potesse estendere l’uso del pass a tutte le attività. Purtroppo, il governo ha preferito l’ipocrisia. Ha preferito voltarsi dall’altra parte e lasciare le briciole al nostro settore. Perché, credo voi lo sappiate, la maggioranza dei musicisti e dj non possono esibirsi col pubblico seduto e distanziato. Non fa proprio parte di determinati riti, determinate culture musicali".

Cosmo parla anche dell'impossibilità di organizzare eventi dal basso, senza finanziamenti e delle capienze che non consentono un ricavo monetario: "Inoltre, e questo è un altro aspetto che il governo finge di ignorare, le capienze attuali rendono insostenibile la produzione di gran parte degli eventi. I festival messi in piedi quest’estate sono quasi esclusivamente quelli che beneficiavano di finanziamenti. Questo costituisce, di fatto, una discriminazione. E segna una ripartenza che definire falsa è un eufemismo, perché sul lungo periodo – ma anche sul breve – sarà impossibile continuare con queste modalità, e in tanti saranno tagliati fuori, costretti a mollare e cambiare lavoro".

 

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Poi finisce con un appello accorato "da cittadino e da padre, prima ancora che da musicista", proponendo una soluzione: "Ingresso solo con Green Pass e tamponi rapidi realizzati entro poche ore dall’inizio dell’evento, ma con le modalità a cui eravamo abituati prima dell’arrivo della pandemia: in piedi, vicini, cantando e ballando come avviene già in tutto il resto d’Europa. Poterlo fare sarebbe un incentivo enorme alla vaccinazione per i giovani, o comunque un’estensione degli screening tramite tamponi. Eppure niente: per quanto ne sappiamo non c’è stato ancora nessun segnale dal governo".

E ancora: "La musica elettronica come linguaggio dei giovani, l’aggregazione, la socialità e il ballo sono stati messi in coda a tutto, finora. La pandemia è stata la cartina al tornasole dei valori e delle priorità di chi ci governa, e della sordità diffusa che sta ancora prevalendo tra le forze politiche. Ora basta. Non sono qui a chiedervi di fare l’impossibile, ma bisogna dare un segnale. Al governo. Insieme. perché è il momento di fare una svolta a questo periodo. La convivenza col virus è iniziata. È ora di cancellare la parola “assembramenti”, smetterla di sbattere le persone in festa in prima pagina solo per creare polemiche e scandalo. È ora di creare aggregazione senza lo stigma dell’irresponsabilità o dell’untore. È ora di essere pragmatici e smetterla di colpevolizzare il nostro settore".

Provate a dargli torto: è impossibile. La miopia, per non dire cecità selettiva del governo e del ministro della cultura Franceschini nel deliberare leggi e decreti hanno di fatto tolto l'ossigeno a tutto il settore delle discoteche, rimaste chiuse dall'estate 2020 e anche da prima, al settore dei concerti che si è trovato privato dei grandi eventi, degli stranieri, dei nomi che vengono dall'underground e ha potuto far suonare solo gli artisti di fascia media a un terzo del cachet e a capienze ridicole. Non solo: ha anche alienato il pubblico (ne parliamo qui), rendendo disagevoli i concerti guardati a vista dalla sicurezza pena la torcia in faccia e il rimbrotto a mettersi a sedere, in un'organizzazione paramilitaresca che poco ha a che fare con lo spirito di un concerto.

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Non è la prima volta che Cosmo ci mette la faccia per portare avanti una causa che va ben oltre il proprio rendiconto ed è davvero difficile capire il motivo per il quale nel resto d'Europa e negli Stati Uniti, in seguito all'esibizione del Green Pass (vaccino, guarigione dal covid19 o tampone effettuato 48h prima dell'evento), si possa assistere a concerti come nel 2019, si possa ballare in libertà e nessuno di questi eventi sia in alcun modo focolaio di coronavirus, mentre in Italia il settore musicale e il suo pubblico siano discriminati e puniti in base a chissà quale motivo. È un'ingiustizia ed è assurdo che a settembre inoltrato, non si possano programmare eventi invernali con un minimo di sicurezza. Vogliamo i concerti, vogliamo ballare, non vogliamo stare a casa ad assistere agli stadi pieni, perché ci sentiamo umiliati e il nostro settore non lo merita.

 

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L'articolo Con il Green Pass possono (e devono) tornare i concerti normali di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-09-07 14:24:00

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