Marrageddon è l’apogeo del rap italiano

84mila persone in mezzo al fango, eppure l’epica è stata tutta sul palco: quella di Marracash, di Guè, di Salmo e Noyz e Fibra. E pure quella dei nuovi, così diversi eppure così legati. All’Ippodromo di Milano abbiamo assistito all’autocelebrazione del genere e dei suoi “leader”

Marracash al Marrageddon - foto di Starfooker
Marracash al Marrageddon - foto di Starfooker

Lo aveva annunciato ad aprile, proprio con un video girato all’Ippodromo Snai La Maura di Milano e alla fine il gran giorno del Marrageddon Festival, il primo festival rap in Italia, è arrivato. Dopo il successo ottenuto con il tour nei palazzetti, Marracash voleva suonare live la sua musica insieme ad altri artisti e amici, organizzare un festival rap, che celebrasse il glorioso percorso che questo genere musicale ha fatto in questi anni in Italia. È ovvio ormai per tutti che grandissima parte del successo di pubblico e anche di critica che negli anni ha ottenuto il rap è merito suo.

Marrageddon è una grande festa, uno spettacolo unico che Marracash porterà anche a Napoli sabato 30 settembre all’Ippodromo di Agnano, dove si esibirà con altri artisti, Nayt, Ernia, Madame, Geolier, Lazza. A Milano abbiamo celebrato la bella storia del rap italiano e anche più in grande i 50 anni dell’hip hop.
Mentre seguo il fiume di persone che dalla metro va verso i vari ingressi dell’Ippodromo ripenso anche soltanto al 2011, quando l’evento rap più grosso che c’era era l’Hip Hop TV Birthday Party all’Alcatraz (ed era bellissimo ed eravamo già tanti all’epoca!): in poco di più di dieci anni il pubblico del rap si è moltiplicato a dismisura.

Il pubblico del Marrageddon - foto di Starfooker
Il pubblico del Marrageddon - foto di Starfooker

Per Marracash e i suoi ospiti all’Ippodromo a Milano ci sono 84.000 persone, più un altro migliaio se calcoliamo la produzione, l’assistenza, la sicurezza, gli ospiti, gli sponsor. Un oceano di persone di ogni età, anche molti genitori con i figli, penso che fossimo più di quattro generazioni sotto a quel palco veramente immenso, una struttura alta quasi trenta metri e larga quasi cento composta da più palchi tutti percorribili in lungo e in largo dagli artisti. Un fiume di persone che nonostante le pozzanghere lasciate dal forte temporale del primo pomeriggio riempie ogni minimo spazio disponibile; le immagini riprese col drone e proiettate sul mega schermo saranno a dir poco emozionanti. Siamo veramente tanti e anche per questo i suggerimenti sui comportamenti da tenere durante il festival (idratarsi, segnalare eventuali situazioni anomale, mantenere sempre la calma) scorrono regolarmente sui led tra uno show e l’altro.

Lo spettacolo inizia alle 16.00 con i dj set di riscaldamento e di celebrazione di 50 anni di hip hop, ma è Kid Yugi che apre ufficialmente la scaletta del festival, seguito da Ensi e Nerone a sorpresa sul palco. Miles pesta fortissimo con ancora il sole alto nel cielo che speriamo asciughi un po’ il paciugo che si è formato, ma alla fine anche il fango fa parte del divertimento e chissene frega se non asciuga. Grandi tributi a Freddie Mercury da parte di Miles che lascia il palco ad Anna, sola e unica rapper nella scaletta di oggi, che, visibilmente emozionata, fa il suo spettacolo con le sue ballerine e alla fine è a suo agio davanti a tutte quelle persone che ballano e cantano tutti i suoi brani ("Quanti siete? Ma laggiù in fondo è un altro quartiere!", dice Artie 5ive, con lei sul palco a sorpresa).

Anna e le sue ballerine - foto di Starfooker
Anna e le sue ballerine - foto di Starfooker

Ogni artista ha studiato ad hoc uno show per questa grande occasione e Paky conquista tutti con brani come Sharm El Sheik e Rozzi, mani al cielo come pistole e via. Gli show scorrono, il sole inizia a calare, Shiva è il più morbido di tutti, canta tutte le sue hit, mentre Tedua, non annunciato in precedenza è una delle prima sorprese più belle per il pubblico. Siamo agli artisti più attesi ormai, da questo momento è tutto un crescendo di stili, di rime, di basi, tutto così diverso e apparentemente lontano, ma tutto è incredibilmente e ugualmente potente. L’audio, tra l’altro, è impeccabile.

Milano questa sera è il cuore del rap italiano. Marracash ha fatto una cosa grande, lo dice anche Salmo, ambiziosa e strepitosa. Fabri Fibra smuove l’Ippodromo e dimostra nuovamente di essere unico, incredibile, lascia sempre a bocca aperta lì ascoltarlo rappare senza freni. Anche lui è un mattone fondamentale, un cardine imprescindibile della storia del rap italiano, e inizia il suo show proprio snocciolandoci tutti i suoi dischi con il pezzo Intro. Una scaletta epica quella di Fibra, che ripercorre tutta la sua storia, tutta la sua carriera, sempre vero, sempre uguale, sempre fortissimo. canta Fenomeno, Demo nello stereo, Propaganda, Applausi, Bugiardo, In Italia, Panico. "Se la sai cantala!", dice, "e cantala forte!". E tutti eseguono, da quelle del 2004 agli ultimi grandi brani. Stavo pensando a te chiude con amore e gratitudine uno spettacolo indimenticabile. È in questo momento che vediamo Paola Zukar e Valentino Rossi inquadrati in fondo del palco a godersi il tutto con due enormi sorrisi.

Fabri Fibra - foto di Starfooker
Fabri Fibra - foto di Starfooker

Ogni artista ha portato un grande contributo, ci hanno messo tutti l’anima e il cuore, si vede e si sente, a volte anche esagerando ed enfatizzando la propria natura e la propria musica. Come Salmo, il salto nel suo mondo è una botta nello stomaco. Sempre carico come una molla, tutto vestito di rosso, tutti i led rossi; Salmo è fuoco, diavolo, passione, musica sempre sparata a mille, lui sempre sparato a mille. Anche la sua è una scaletta studiata, medley di grandi pezzi potenti, hit diventate culto come Russell Crowe. Le ragazze intorno a me impazziscono per lui. Torna Fibra sul palco con Salmo (e lo definisce un genio) per Stai zitto e compare anche Noyz Narcos (che ci sta per forza per celebrare la storia del rap italiano) per il pezzo Mic check e Respira. È qui che vediamo Marracash per la prima volta in tutto il giorno con un curioso cappuccio rosso con cordini fatto forse all’uncinetto. Salmo chiude il suo live con un dj set e altri pezzi suoi sempre più potenti, sempre più sparati.

Siamo al culmine: Salmo suo malgrado lascia il palco al padrone di casa ed ecco che Marracash apre il suo show nello show con Badabum cha cha, brano epico per un video altrettanto epico che ormai ha fatto storia. Gli elefanti della Barona li ritroviamo bellissimi e proiettati sui led. Il concerto di Marracash ripercorre i primi anni della sua carriera fino ai grandi e pluripremiati successi degli ultimi dischi. Bastavano le briciole, che dedica a tutti i figli di immigrati e a tutte le seconde generazioni, Popolare, King del rap, Sabbie mobili.

Marracash - foto di Starfooker
Marracash - foto di Starfooker

Il set di Santeria con Gué è memorabile: sono passati sette anni da quel tour, ma il feeling sul palco è sempre lo stesso. Santeria si dimostra essere un grande disco, con molti brani come Nulla accade, Ca$hmere, Salvador Dalì, Insta Lova, Scooteroni, precursori di tanti altri suoni e immaginari che sono venuti anni dopo.

Per Brivido, l’Ippodromo s’illumina a giorno con tutti, ma tutti i telefonini accesi, e per ∞ Love, ormai brano culto, sempre tanti cuori e tanto amore, fuoco e giochi pirotecnici. Una bellezza. Ma non è ancora finita, Marracash lascia per la chiusura dello show alcuni tra i suoi brani più personali e intimi degli ultimi dischi e un’altra serie importante di ospiti e amici: Mahmood, Cristobal Campos, il tenore in Pagliaccio, Blanco, Madame, Lazza e Claudio Guarcello il pianista in CRUDELIA - I nervi che chiude il Marrageddon festival, la prima delle due tappe. Sabato prossimo a Napoli sono attese 55.000 persone. Il rap ha vinto, è arrivato ovunque, ha raggiunto chiunque e ha conquistato tutti.

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L'articolo Marrageddon è l’apogeo del rap italiano di Carlotta Fiandaca è apparso su Rockit.it il 2023-09-25 10:06:00

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