Morricone pallido e assorto

Ascoltare la raccolta "Morricone segreto", disco postumo del Maestro – che contiene 27 brani, tra rarità e inediti– è un'esperienza forte, eppure confortante. Che conferma quanto possa essere personale il rapporto di ciascuno di noi con un grande artista

Dettaglio della copertina di Morricone segreto
Dettaglio della copertina di Morricone segreto

Me lo ricordo bene, come mi sono svegliato quel lunedì di inizio luglio. Mi mancava l’ultimo esame prima della fine della sessione, il Covid sembrava stesse diventando un brutto ricordo e avevo appena ricominciato ad assaporare un po’ di libertà. Insomma, guardavo a quel weekend come il mio cane guarda me quando apro la scatola con i suoi biscotti dentro, in attesa del suo premio. Mentre, ancora rintronato, scorro gli occhi sul telefono, leggo una frase tanto semplice quanto orribile: è morto Morricone.

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Uno dei miei primi timori, dopo aver digerito questa notizia, era che la sua discografia venisse spremuta fino all’osso per cavalcare l’onda emotiva della sua scomparsa. Cofanetti, riedizioni, best of, compilation, chi più ne ha, più ne metta. D’altronde, quando ci si trova di fronte a un’eredità musicale sterminata, è anche inevitabile volerla celebrare, ma nella mia inguaribile malizia temevo che ciò venisse fatto con l’occhio furbo di un profitto facile.

Ecco perché, quando ho finito l’ascolto di Morricone segreto, disco postumo – solo il primo di una lunga serie? – di musiche del compositore romano, mi sono sentito molto sollevato. Già a leggere la tracklist, in realtà, la curiosità aveva preso il posto di quell’inevitabile risentimento che mi coglie quando mi trovo di fronte a operazioni del genere: nelle 27 tracce del disco ci sono rarità, versioni alternative e qualche inedito, non titoli superinflazionati che già abbiamo sentito e risentito – e che in realtà riascolteremmo volentieri, ma non è questo il punto – per darci il contentino.

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Morricone è segreto non solo perché l’idea è quella di mostrare un lato della sua discografia sconosciuto al grande pubblico, ma anche perché ci si sofferma su atmosfere più noir, da film di spionaggio o poliziottesco, costruite su groove avvolgenti, chitarre stralunate – su tutti, l’inedito simil-Hendrix Psychedelic Mood – e synth palpitanti. È un Morricone che si muove nell’ombra della notte, tra inseguimenti a rotta di collo, sparatorie e rapine. A questo si aggiunge qualche passaggio che smorza la tensione, come il tema di Lui per lei o Tette e antenne, tetti e gonne da La smagliatura, senza che si perda la coerenza nei suoni e negli arrangiamenti.

 

In Morricone segreto emerge lo spirito avanguardistico delle composizioni più oscure – sia per notorietà che per tinte musicali – del Maestro, quel percorso che aveva sviluppato dalla seconda metà degli anni ’60 con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza e che è rimasto defilato rispetto alle sue opere di portata mondiale. Ritrovare queste sonorità in una raccolta così ben studiata ad appena quattro mesi dalla sua morte – in tempo per celebrarne il compleanno, che cade il 10 novembre – è un regalo speciale.

Da Fantasmi grotteschi, che ricorda il tema di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto in versione felliniana, al dark jazz di Inseguimento mortale, inedito estratto da La tarantola dal ventre nero, Morricone segreto è in grado di trascinare l’ascoltatore in un turbine di mistero e ansia, anche nei brani più brevi del disco. Il lavoro portato avanti da Sugar Cam, l’area di Sugar Music che ha ritrovato queste registrazioni nell’archivio musicale di Ennio Morricone, non è un banale – sempre che si possa definire così qualcosa legato a lui – omaggio alla sua mastodontica discografia, ma offre una prospettiva diversa e spesso passata in secondo piano.

 

Il 4 dicembre uscirà una versione deluxe del disco solo per i veri cultori, con altri estratti delle sessioni del Maestro in studio e pure qualche sua indicazione ai musicisti. Resta però una domanda: se Morricone segreto è uscito solo quattro mesi dopo la sua scomparsa, quanto materiale di Morricone ancora da scoprire – e riscoprire – c’è? Quante incisioni sono rimaste nascoste per decenni e potrebbero tornare alla luce in futuro? Forse è il clima di sospetto che suscita il disco a parlare, ma non può esserci solo questo di segreto nell'archivio di Morricone.

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L'articolo Morricone pallido e assorto di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-11-06 12:15:00

Tag: album

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