La Notte dei CBCR: la storia è passata di qua

Il 13 gennaio all'Arci Bellezza di Milano si esibiranno gli artisti scelti da Rockit per "rappresentare" il futuro. Un'occasione unica per sentire come suonerà la musica di domani. I "precedenti" illustri, da Tananai a thasup, da Giorgio Poi a Venerus, lo dimostrano

Grafiche di Stefano 'Fiz' Bottura e Luca Dal Ben
Grafiche di Stefano 'Fiz' Bottura e Luca Dal Ben

14 artisti, uno dietro l'altro. Una notte piena di musica e di futuro, quello che ci immaginiamo e che speriamo diventi realtà per la musica italiana. Sarà il 13 gennaio all'Arci Bellezza di Milano, dove uno dopo l'altro si esibiranno i CBCR 2024 di Rockit, gli artisti su cui scommettiamo per i prossimi mesi. È la seconda edizione dell'evento – che quest'anno ha il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” –, lo scorso anno è stata una festa fighissima.

Lunedì 8 gennaio comunicheremo nel dettaglio tutti gli orari delle esibizioni, che, come 12 anni fa, andranno avanti fin dall'apertura cancelli, molto presto attorno alle 17.30 fino a notte fonda. Saranno sui due palchi del Bellezza, senza un attimo di tregua. Questi gli artisti che si esibiranno, non in ordine di apparizione: Centomilacarie, Thoé, Lamante, EMMA, Lauryyn, Clode, Faccianuvola, Funky Lemonade, Soap, 18K, Coca Puma, I Finnegans, Santamarea, Paolo Alneon. Ma non è affatto finita qua, la musica proseguirà e ci saranno sorprese.

Se non li conoscete, niente paura: ve li raccontiamo tutti nel dettaglio qui, spiegando perché secondo noi rappresentano ciò che ci aspettiamo e ci auguriamo per la musica di domani.

Quindi, ricapitolando:

Dove?

Milano, Arci Bellezza. 

Quando?

Sabato 13 gennaio 2024, dalle 17:30 fino a quando non smetteremo di ballare.

Come?

Prenotando il biglietto su Dice al prezzo di 15 euro (si consiglia di fare in fretta, i ticket a disposizione non sono molti).

 
 
 
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In occasione di questo live abbiamo pensato di fare un piccolo tour dei CBCR degli anni scorsi, dai meno – quando ancora la rubrica si chiamava "Spinga, signora, spinga" – ai più recenti, per guardarci indietro e vedere come si sono evoluti alcuni dei progetti più interessanti su cui avevamo scommesso. Ci sono veramente nomi di ogni tipo, perché la scelta è sempre stata di premiare la varietà. A rileggerli fa un po' di impressione vedere come, in tempi per nulla sospetti, sono stati segnalati dei nomi che avrebbero poi fatto grandissime cose.

Solo negli ultimi due anni, in un contesto discografico "schizzoide", abbiamo eletto a CBCR Olly, Shari, Colla Zio e Tananai protagonisti a Sanremo, Bigmama che lo sarà quest'anno, Ele A, la rapper femminile più forte in circolazione. Se si va più indietro nel tempo, come facciamo qua, sotto i nomi sono da vertigine. Buona lettura con i nostri "CBCR dal passato".

Brunori (CBCR 2009)

Dario aveva esordito discograficamente nel 2003, con il collettivo italo-svizzero Minuta, nel 2005, in Toscana, fonda con Matteo Zanobini e Francesca Storai la band dream-pop Blume, con cui pubblica l'album In tedesco vuol dire fiore. Solo nel giugno di quattro anni dopo nascono il percorso solista e lo pseudonimo di Brunori SAS, con cui pubblica il suo album d'esordio Vol. 1. Per il successo "nazionalpopolare" mancano almeno 7 o 8 anni, per conquistare i nostri cuori invece no. 

Emis Killa (CBCR 2010)

Nel 2007 Emiliano Rudolf Giambelli from Vimercate, in arte Emis Killa, si iscrive al concorso di freestyle Tecniche Perfette, dove risulta vincitore. Notato in un rap molto diverso da quello attuale per mercato e prospettive, firma un contratto con l'etichetta discografica indipendente Blocco Recordz, concui pubblica Keta Music (2009) e Champagne e spine (2010). La firma per Carosello e il disco del successo enorme, L'erba cattiva, deve ancora venire. Ma a noi nel 2010 gasa già un bel po'.

Salmo (CBCR 2011)

Salmo da Olbia inziia a suonare a 13 anni, rappa e canta in alcuni gruppi hardcore della zona, dove le sottoculture vicine al punk e al metal vanno fortissimo. Si mette in proprio e pubblica le prime demo. Ha uno stile unico, violento ed estremamente diretto. Nel 2011 pubblica The Island Chainsaw Massacre, con cui comincia a farsi notare. Poi nasce Machete e il suo nome diventa uno dei più noti nell'hip hop italiano, ma qui siamo solo all'inizio, per quanto folgorante.

Dimartino (CBCR 2011)

Oggi tutti lo conoscono per il sodalizio con il conterraneo Colapesce, i due Sanremo e due album davvero speciali. Ma qui siamo in un'altra fase. Antonio è un ex membro del Famelika, rock band siciliana che girava parecchio in quegli anni. Dimartino arriva dopo, con un disco, Cara maestra abbiamo perso, che parla di sconfitta e a cui collabora gente come Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica), Alessandro Fiori, Enrico Gabrielli e Cesare Basile. Per anni sarà un nome amatissimo dell'underground, ora per fortuna è "di tutti".

Cosmo (CBCR 2013)

Per ben 10 anni è stato il volto dei Drink to Me, band piemontese che ha girato tutta Europa e non solo ed è stata una cosa tra le più notevoli della nostra musica indipendente negli anni 0. Tra ottobre e dicembre 2012, Marco, con lo pseudonimo Cosmo, rende disponibili gratis online tre cover di canzoni italiane (Gesualdo da Venosa di Franco Battiato, Abbracciala, abbracciali, abbracciati e Io ti venderei di Lucio Battisti). Poi, da CBCR "ad honorem", arrivano il primo disco e il primo di tanti MI AMI.

Calcutta (CBCR 2014)

Edoado è attivo come musicista dal 2007, poco dopo fonda il duo musicale Calcutta, che poi diventa "uno solo". Gli inizi sono "a rilento", i live nel club di Roma e dintorni, con poche persone accanto al palco, nel 2012 pubblica per l'etichetta Geograph Records il suo primo disco intitolato Forse..., poi l'ep The Sabaudian Tape. Ci sono i primi esperimenti con Pop X e il progetto Friuilli, ma il successo è ancora lontano. Arriverà nel 2014, con Mainstream. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo prima di allora, sa che doveva per forza accadere. 

Lucio Corsi (CBCR 2014)

Giovanissimo, per quanto retrò nello stile al massimo, questo ragazzo della Maremma inizia a farsi notare negli ambienti underground per questo suo stile di scrittura bizzarro e sognante, assolutamente unico nel suo genere. Parte con due ep, Vetulonia Dakar e Altalena Boy, rispettivamente del 2014 e 2015, prima di tre dischi sempre più maturi e centrati. Oggi è una delle migliori realtà italiane live, credibilissimo in tutto quello che fa, già agli esordi non era impossibile credere in lui. 

Willie Peyote (CBCR 2014)

È nel 2014 che Willie Peyote attira l’attenzione per il crudo sguardo con cui racconta la società di quel periodo (e se possibile le cose sono solo peggiorate, e lui non smette di farlo notare). In quell’anno la collaborazione con i Funk Shui Project e Non è il mio genere, il genere umano – secondo album solista del cantante torinese – avevano già fatto drizzare qualche antenna, ma sarebbero stati Educazione sabauda due anni dopo a consacrarlo e la partecipazione a Sanremo a imporlo al grande pubblico. Ma che in quella faccia un po’ così da torinese in gita ci fosse un notevole concentrato di talento, a voler ben guardare, era già evidente da tempo. 

Giorgio Poi (CBCR 2016)

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CBCR nel 2016, Giorgio Poi, reduce dagli anni a Londra e dall’esperienza con i Vadoinmessico (che già erano stati a loro volta CBCR nel lontanissimo 2012), aveva appena pubblicato Niente di strano, singolo che anticipava il suo primo album. Da allora ha collaborato con Calcutta, Frah Quintale e grandi nomi della musica italiana come Luca Carboni ed Elisa dando vita a un repertorio pop cantautoriale che gli ha permesso di diventare un punto di riferimento per la musica di qualità. Chi è stato al MI AMI, lo sa.

Sfera Ebbasta (CBCR 2016)

Con Sfera Ebbasta – secondo album omonimo musicista – la trap italiana entra nella lista CBCR del 2016 per mezzo del suo pioniere ed esponente di punta. È così che quello che in Italia era ancora un genere sconosciuto comincia a farsi strada, prima tra i giovani e poi allargando la sfera di influenza fino a diventare fenomeno di costume, raccogliendo in fretta sempre più artisti che iniziano a seguire l’esempio di Sfera. Che oggi rimane (per numeri e popolarità) il numero uno di quella wave, piaccia o meno. 

Thasup (CBCR 2017)

Presente all’appello dei CBCR del 2017 – quando ancora si chiamava Tha Supreme –, ed era davvero un ragazzino. Talento precocissimo, senza mai o quasi essere uscito dalla cameretta in cui produceva i suoi beat, aveva firmato le prime produzioni per il suo nascente progetto solista. Già amava sperimentare con intricati beat pieni di ritmo e armonie sature di sintetizzatori, ancora non sapeva che anche a livello vocale poteva non solo dire la sua, ma rivoluzionare un genere. Quelli di Machete poi ci hanno visto lungo, e la sua cifra stilistica unica lo ha portato a scalare le classifiche e farsi conoscere anche oltre confine tra il 2020 e il 2022 con 23 6451 e c@ra++ere s?ec!@le.

Venerus (CBCR 2018)

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“Debutto" da Cresci Bene Che Ripasso nel 2018 per Venerus, che già dai primi singoli e dall’ep A che punto è la notte riusciva a incantare creando ipnotiche armonie che avvolgevano chi ascolta. Ispirato dagli incontri tra jazz, soul e musica elettronica, da sempre crea un mondo parallelo e magico. Grazie a esso viene inserito tra i CBCR di quell’anno. Il viaggio è poi proseguito – approfondendo anche la collaborazione con il sodale Mace – con Magica musica, album che ha incantato chiunque lo abbia ascoltato.

Tropea (CBCR 2018)

Sempre del 2018 è l’ingresso tra i CBCR dei Tropea. Alla pubblicazione del loro secondo singolo era già chiaro che le sonorità psichedeliche della band milanese avrebbero portato a lavori interessanti. Pubblicando un gran numero di singoli senza mai prendersi una pausa, i Tropea si sono fatti conoscere in tutta Italia di recente, arrivando anche in finale all’edizione 2022 di X Factor. Ma c’era chi già era sicuro fossero “la migliore band di Milano”.

Post Nebbia (CBCR 2019)

Con la pubblicazione di Prima stagione Carlo Corbellini e soci si trovano a far parte della lista CBCR 2019. Precocissimi, i ragazzi di Padova. E super stilosi. Un ambiente che confonde e affascina quello del loro primo lavoro, dopo il quale sarebbe arrivato il singolo Televendite di quadri, primo anticipo dell’album Canale paesaggi. Sono cresciuti decisamente in fretta: Entropia Padrepio è stato per noi il miglior disco del 2022. E hanno poco più di 20 anni.

Psicologi (CBCR 2019)

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Sono bastati gli ep 2001 e 1002 per far conoscere Drast e Lil Kvneki come due astri nascenti del pop italiano e per questo tra gli artisti CBCR del 2019 sono presenti anche loro. La sincerità che ha caratterizzato tutti i loro lavori fino a oggi ha fatto breccia in chi li ha ascoltati, portandoli al riconoscimento del pubblico attestato dal successo di Millenium Bug. Ora le due carriere soliste, appena cominciate e già decisamente interessanti.

Ariete (CBCR 2020)

Nel 2020 – quando è stata inserita tra i CBCR – si stava già facendo conoscere grazie a due Ep e una collaborazione con gli Psicologi, ma l’incoronazione di “portavoce di una generazione” è arrivata con Specchio, ultimo disco della giovane cantante romana. Tra pochi giorni Sanremo, Arianna sarà “per tutti”. Non sappiamo se l’Italia se la meriti, di certo lei si merita tutta l’Italia.

bnkr44 (CBCR 2020)

Stesso anno per questa crew di ragazzi di Empoli, che quest'anno sarà a Sanremo e il cui percorso seguiamo dal giorno zero. Il nome sta per bunker 44, il seminterrato in un paesino dell'entroterra toscano entro il quale un gruppo di ventenni ha rielaborato, nella maniera più letterale, il concetto di underground secondo le nuove generazioni. I bnkr44 sono partiti da quello scantinato ma hanno presto spiccato il volo. 

Blanco (CBCR 2020)

Ancora il 2020. I fasti di Brividi ma pure della Canzone nostra erano ancora lontani, ma erano bastati due singoli per fare subito drizzare le antenne verso questo ragazzino che viene dal Lago di Garda, con mutandoni di flanella alla Fantozzi e voce soul pitchata e irresistibile. Da lì in poi l'ascesa sarebbe stata costante, fino all'Olimpico di Roma e Sanremo da vincitore. 

Tananai (CBCR 2021)

È il 2021 quando Tananai viene inserito tra i CBCR e fino a quel momento aveva pubblicato solo singoli e un ep. Ma aveva l’attitudine giusta, la faccia da schiaffoni, un ottimo suono e pure già una hit come Baby Goddamn (qua pubblicata ben prima del successo via TikTok nelle Session in Tuci). Poi succede l’incredibile: l’ultimo posto a Sanremo, e il controintuitivo trionfo di popolarità, in un 2022 vissuto come in una favola.

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L'articolo La Notte dei CBCR: la storia è passata di qua di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-01-04 11:17:00

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