Oggi tutti possono fare un disco rap, ma nessuno può farlo come Salmo e Noyz Narcos

15 tracce con pochi feat. e atmosfere horror, infinite punchline e incastri assurdi nell'alternanza delle voci dei due big dell'hardcore rap. Abbiamo ascoltato "CVLT" e parlato con gli autori del joint album più atteso, due che quando fanno la loro cosa la fanno sempre a un livello superiore

Salmo e Noyz, le foto nel pezzo sono di Giulia Parmigiani
Salmo e Noyz, le foto nel pezzo sono di Giulia Parmigiani

L'ho venduta fino a esaurimento scorta. L'ho scopata fino a esaurimento sborra.

È inutile raccontarcela con le pretese intellettuali e con le (sacrosante) nuove sensibilità sociali: ascoltiamo il rap per punchline come quella che Marracash cala in Respira, quarta traccia del joint album che Noyz Narcos e Salmo pubblicheranno venerdì. Ai due assi del rap nazionale il pezzo – che si basa su un sample da Breathe dei Prodigy, da qui il titolo – ne aggiunge dunque un terzo, fino a renderlo quasi illegale. Sulle 15 tracce di CVLT – "il disco si chiama CULT, ma abbiamo messo la V al posto della U così i motori di ricerca ci trovano meglio: sembravamo due coglioni, e invece..." – oltre ai tre già menzionati c'è spazio per pochissime altre voci: il giovani Kid Yugi nella title track, per cui arriva l'endorsemente definitivo da parte der Noyz ("da tempo non sentivo un giovane con una simile capacità narrativa e questo stile") e la combo delle combo con gli altri recenti "jointatori" Frah Quintale e Coez, che a otto mani riscrivono con i due uno dei pezzi più forti di Noyz come My Love Song.

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La lista dei feat. finisce qua. E già questa è una notizia, paragonando questa nuova imminente uscita con le liste dei credits dei colleghi, che paiono gli annuari di classe del liceo. Ma Noyz e Salmo – entrambi milanesi d'azione seppur rimangono tra gli artisti meno "milanesi" che si possano immaginare – questo disco ce l'avevano in mente da dieci anni, non c'era alcun motivo per appaltare spazi a qualcun altro solo per fare il gioco delle tre carte con i relativi pubblici. "È una vita che parliamo di questo disco, per un motivo o per l'altro non è mai stato il momento. Ora un po' rosichiamo perché l'abbiamo fatto uscire quando tutti hanno fatto un joint album: secondo me qualcuno ci ha sentito intrallazzare e si è deciso a farlo pure lui", dice Emanuele Frasca, in arte Noyz Narcos. "Entrambi eravamo reduci da un album solista, ne abbiamo fatti diversi negli ultimi anni. È una cosa che ti affatica, alla fine sei sfiancato. Sapevamo che non avremmo potuto accollarcene un altro, invece così dividi gli sforzi, ed è più veloce, divertente e stimolante".

Salmo e Noyz durante il corto con Dario Argento
Salmo e Noyz durante il corto con Dario Argento

Per crear il loro CULT i due hanno dovuto mettere da parte un po' di ego e interessi personali e unire le rispettive squadre, dagli staff di lavoro alle etichette discografiche. "A livello di produzioni" spiegano Emanuele e Maurizio (aka Salmo) "ci siamo affidati ai due professionisti con cui ci troviamo meglio – Sine per Noyz e Lucienn per Salmo, che a sua volta ha prodotto dei brani –, abbiamo cercato di trovare il sound giusto con un lavoro corale, unendo stili e generazioni diversi". 

Il risultato è sotto gli occhi di tutto, o meglio lo sarà da venerdì. CVLT è un disco per chi ama il rap, nella sua versione più hardcore e meno disposta a compromessi. Le rime si chiudono tutte, le punchline e i giochi di parole sbucano come granchi blu, gli incastri sono clamorosi, come prevedibile. Zero basi smarmellate o sample a profusione, ci sono le sonorità cupe che hanno sempre contraddistinto i due sodali, ora un po' più rap 90 ora un filo più cassadrittare. Ci sono pezzi più divertiti e divertenti (Anthem, la traccia iniziale, è un irresistibile omaggio reciproco dei due, che citano i pezzi più famosi dell'altro), rivendicazioni di alterità e superiorità in questo mondo in cui sono dei (semi)pionieri – "a volte sono un po' stufo di frequentare il mondo del rap, ma non posso stufarmi del rap", dice Salmo –, momenti più riflessivi (Miracolo), quasi ballad e quasi pezzi d'amore (la già citata My Love Song 2). Le diverse tinte rappresentano variazioni sul tema centrale, che rimane chiaramente oscuro, devoto all'immaginario horror (vedi il corto di lancio assieme a Dario Argento), al metal e al grindcore, passioni in comune dei due. 

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Che impatto possa avere un disco del genere nell'hip hop attuale, è difficile dirlo. Mentre scrivo questo pezzo Sirio di Lazza ha conquistato l'ottavo Disco di Platino ed è diventato l'album rap più certificato della storia della musica italiana: l'artista raggiunge "quota 75 Dischi di Platino e 43 Dischi d’Oro". Cifre che fanno girare la testa, talmente grandi da non significare più nulla. Al nuovo corso trionfale dell'hip hop – NOTA BENE: non di certo a Lazza, con cui i rapporti sono ottimi e che è un artista bravissimo, anzitutto dal punto di vista live – e a rimettere un po' le cose a posto Salmo e Noyz, che hanno invece vissuto anche la fase del mangiamento di merda, dedicano parecchie barre, e un pensiero durante questa intervista: "Io non faccio dj set nelle discoteche, prediciottesimi, non suono davanti ai ragazzini in camicia bianca. Ci sono tanti rapper che lo fanno e ci fanno dei gran soldi, non è il mio modo di fare le cose", ha detto Noyz Narcos.

Noyz, Salmo e il maestro
Noyz, Salmo e il maestro

Che impatto possa avere nelle carriere dei due (grandissimi) artisti, è altrettanto complesso da stabilire. Probabilmente non rappresenterà per Salmo quello che hanno rappresentato dischi come The Island Chainsaw Massacre (con cui si "inventò" un nuovo modo di fare rap, almeno a queste latitudini) o Playlist (che è stato il suo salto nella fama e nel mainstream, ma sempre mantenendo altissimo il livello), o per Noyz quello dei primi album, di un caposaldo tutt'ora di culto (appunto) come Monster o del più recente Enemy, ossia la riprova che si può fare un rap hardcore maturo e devastante a 40 anni. 

Ma rimane un gran bel disco di rap. In un periodo in cui di rap siamo pieni ma siamo vuotissimi di dischi, intesi come qualcosa pensato come un inizio e una fine e non come un accumulo di tracce. CVLT non  va oltre il rap – non ha la forza di fotografare la realtà di oggi dell'ultimo Marracash né di dettare nuovi suoni e stili – ma sticazzi. Se la realtà somiglia a horror, meglio farlo fare ai maestri del genere. 

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L'articolo Oggi tutti possono fare un disco rap, ma nessuno può farlo come Salmo e Noyz Narcos di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2023-10-30 16:25:00

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