Tralasciando che lavorare fa schifo e che non dovremmo essere obbligati a farlo, ogni anno rimane comunque l’incognita di come sfruttare al meglio un Primo Maggio. Un buon esempio lo danno da qualche primavera a questa parte i catanesi, che, nel giorno della cosiddetta festa del lavoro, si riversano in 15mila sulla spiaggia per starci a ballare fino alle ore piccole della mattina. E per dargli un respiro più internazionale, chiamano il tutto One Day Music Festival.
Due palchi, per essere precisi, di cui uno più orientato sul rap e trap e l’altro dedicato alla cassa in quarti, con tutto quello che ci può entrare dentro, dall’elettronica più “ricercata” di Âme ai treni a 135 BPM di Len Faki. Ora, se del secondo palco qui interessa poco, è sul primo che vale la pena raccontare qualcosa.
Smaltita una prima tranche di ospiti perlopiù locali, è verso le 6 di pomeriggio che i primi nomi noti mettono il piedino sul palco, rivolto verso il mare. Uno su tutti Skinny, stella nascente del drill catanese che, con tutta l’eleganza di questo mondo, si presenta con uno stuolo di twerkatrici indemoniate al seguito. Verso metà del set invita pure due ragazzi dal pubblico a salire sul palco per una gara di flessioni. Verso metà del set invita pure due ragazzi dal pubblico a salire sul palco per una gara di flessioni.
Entertainment a parte, ci sono anche casi in cui la rima aiuta nel concreto a veicolare un messaggio. È il caso di Rhove e la sua battaglia personale di decentralizzare Milano facendo leva sul concetto di La Province (alla francese, come nel suo famoso freestyle), contrapposto a quello di periferia. Come a voler smantellare il ruolo principale del centro di Milano sulle realtà come Rho, che è appunto casa del rapper. Suona lui dopo Skinny, facendo davvero un figurone vestito tutto di giallo come Pikachu.
Dopodiché, nella line up, viene il turno di Legnano e Rozzano, egregiamente rappresentate da Shiva e Paky. Due live abbastanza canonici, con base vocale sotto, ma con l’impagabile coro di sostegno “chi non salta di San Siro è” da parte di un pubblico ben informato sulla faida in corso tra Paky e Rondodasosa.
Piatto forte del menù viene dopo il tramonto. Sempre parlando di cori, è con “Tru-ce-klan. Tru-ce-klan” che un Noyz Narcos in formissima si concede anche vecchie glorie come Verano Zombie 1 e 2. Ma il pathos, vista l’età media molto giovane, si è sbilanciato tutto sui pezzi nuovi di Virus. Il che a pensarci bene è una manna: vallo a chiedere ai fan dei Metallica se sanno a memoria l’ultimo album, che nemmeno so qual è in questo momento.
Ultimo nome grosso Massimo Pericolo, preso bene (come può esserlo Massimo Pericolo) ma non al massimo delle potenzialità. Forse anche perché nel bel mezzo di un tour ormai bello intenso. Al momento di Sabbie d’Oro si concede un momento di confessione: «Mi viene in mente quando ero piccolo e il tipo di mia madre mi portava al mare ma non c’era la sabbia. C’erano i sassi di merda che io odiavo.» I raga sotto il palco ridono, ma solo perché hanno i piedi ben piantati su una sabbia bellissima, fine, pulita. È un Primo Maggio molto bello, peccato che cada di domenica.
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L'articolo One Day Music Festival: come sfruttare al meglio un Primo Maggio di Claudio Biazzetti è apparso su Rockit.it il 2022-05-05 11:24:00
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