Profumo di prime danze romane

Glitch, glitter, un senso fortissimo di fratellanza, una line up giovanissima (pure due 15enni!) e, perché no, anche un po' di pogo: ecco il nostro racconto dell'evento hyperpop organizzato dal collettivo Le Major, per portare (finalmente) nei club la musica più allucinata del web

Arssalendo sul palco di Largo Venue per Primə Danzə - foto di Ning Lin
Arssalendo sul palco di Largo Venue per Primə Danzə - foto di Ning Lin

Arrivata alla fine di Primə Danzə, lo showcase hyperpop che lo scorso 7 dicembre ha animato Largo Venue a Roma, mi sono trovata a provare un effetto simile a quello che ho avuto quando ho finito di vedere per la prima volta La Ville Des Pirates, capolavoro surrealista del regista cileno Raul Ruiz: sicura di non aver capito tutto quello che è successo sotto i miei occhi, forse anche un po’ stordita, ma talmente sorpresa da rimanere affascinata.

NXFEIT - foto di Ning Lin
NXFEIT - foto di Ning Lin

Di (DANZƏ), progetto nato durante la pandemia che ha dato vita a un mixtape contenente 13 pezzi in rappresentanza della nuova scena nata su Soundcloud, avevamo già avuto modo di parlarvi al momento della sua uscita. Si trattava di un’idea portata avanti dal collettivo Le Major, il cui nucleo centrale è formato da tre ragazzi di Roma conosciuti all'università. Questa serata vuole essere una celebrazione della musica e dell’amicizia che lega gli artisti che hanno preso parte al progetto, un’opportunità per salire sul palco presentando un set di venti minuti a testa circa per mostrare quello che è il loro mondo sonoro anche fuori da internet, un po' come era successo a Napoli un paio di mesi fa.

Quando sono arrivata a Largo Venue mi sono sentita subito spaesata, visto che erano passati mesi dall’ultima serata di clubbing alla quale sono stata. Quindi ho cercato di superare in modo discutibile la mia ansia sociale parlando con un po’ di persone intorno a me. Tutte, dalla prima all’ultima, avevano una voglia incredibile di tornare sotto palco, e i discorsi alla fine arrivavano tutti allo stesso punto: “Sono due anni che non vado ad una serata del genere, sono due anni che non ballo, non mi sembra vero”. Frasi dette sempre con un entusiasmo e un'euforia che lampeggiavano negli occhi, tanto da riuscire a sciogliermi un po' rispetto al mio disorientamento iniziale.

Troyamaki - foto di Ning Lin
Troyamaki - foto di Ning Lin

La tanto bramata serata, poi, inizia. Una volta spente le luci via ai visual proiettati sulle pareti, mentre la gente entra incuriosita. Ad avere l’onore di aprire le danze sono tommi e moth, 15 anni a testa, al loro primo live in assoluto. Una sorpresa inaspettata che riesce subito a scaldare subito il pubblico. Niente male per cominciare la carriera.

Subito dopo, gli Hen 848, special guests. Certo, se li cercate su Google vi comparirà anche un modello di bollitore elettrico per noodles che risponde allo stesso nome, ma soprattutto troverete un bel po’ di brani interessanti, disincantati, tra trap ed elettronica, come Prato Verde. Diversi sono i feat tra loro e NXFEIT, che prenderà poi la scena con naturalezza cominciando a far saltare sotto cassa tutti i presenti, che dalle prime note di Ho Picchiato Un Creeper x Sentire Qualcosa – inno senza filtri alla frustrazione – fino alla fine della serata non si sono più fermati. In mezzo le incursioni di Rageless animano ancora di più la serata.

Il set più lungo è quello di Marco444, narcolessia e Lil Tagliagole: nomi poco convenzionali, sound hyperpop, ovviamente, ma attitudine emocore, si prendono la scena per quaranta minuti, presentando anche qualche pezzo inaspettato: per tutto il tempo ho visto persone pogare come se fossero a un concerto degli Slayer. Questo perché i tre hanno grinta da vendere quando salgono sul palco, quindi non è poi così strano che in una serata simile ci sia spazio anche per farsi spintonare e pigliarsi qualche sano livido di festa. Festa che non sembra voler finire, anzi, continua in un crescendo di sorprese: a seguire infatti il palco viene dominato da Troyamaki, che ha portato a Roma l’atmosfera di un rave a Berlino, grazie a canzoni dal sound tra techno, house, psichedelia ma soprattutto pop, ed una presenza scenica che fa innamorare non poche persone tra il pubblico.

Lil Tagliagole - foto di Ning Lin
Lil Tagliagole - foto di Ning Lin

Subito dopo, con un outfit rosa completato da uno zaino peluche, il microfono passa a Hello Mimmi: provate ad immaginare quello che sarebbe potuto succedere se l’eroina della vostra infanzia Cristina D’Avena avesse scoperto l’elettronica, e potreste avvicinarvi a quello che è stato uno dei set più belli della serata. Mi dispiace Cristina, occasione persa. Con una voce di incredibile dolcezza ed un’ironia nei testi ispirati al mondo dei cartoni, Hello Mimmi è riuscita a passare nel giro di pochi minuti da un’attitudine kawaii a improvvise derive dark; oltre a ricordami con Foglio Rosa che forse dovrei smettere di rimandare l’iscrizione al corso per la patente, tiene la scena passando per brani già conosciuti e featuring, alla presentazione del suo nuovo pezzo Cooking Mimmi, riconfermandosi come uno dei nomi più interessanti del mixtape.

A seguire, i 20025xs (Bunny, della quale è uscita da poco Acqua Profumata, Max Glamor e Alakij), in grado di convincermi già dopo i primi dieci minuti che forse il mondo non è così brutto e dovremmo volerci tutti un po’ più bene. Un set esplosivo, in cui glitch-core ed un immaginario da manga si uniscono facendo cantare da subito anche chi non conosce le canzoni i ritornelli più accattivanti, ad esempio con Credo In Te. Tra le ultime esibizioni, Arssalendo, dal sound avvolgente e distorto, ed in chiusura due dj set, il primo di Kuzu, il secondo di Paolo Dopo, stili differenti ma entrambi a loro modo ipnotici.

Bunny dei 20025xs - foto di Ning Lin
Bunny dei 20025xs - foto di Ning Lin

Tutti gli artisti che hanno catturato l’attenzione de Le Major per (DANZƏ) – la maggior parte con un’età compresa tra i 15 e i poco più di 20 anni, cosa che mi fa emozionare non poco – appartengono a immaginari anche molto lontani tra di loro, per quanto tutti all’interno dello stesso macrogenere, ma questo non li ha fermati dal collaborare con dei feat o salendo sul palco l’uno durante il set dell’altro: pensare che tutto questo è nato nei meandri di internet, uscendo allo scoperto grazie ad una compilation, rende tutto ancora più stimolante, soprattutto avendo visto quanta sintonia ed emozione c’è stata nel suonare insieme. Sarà una serata unica? Forse, ma se dovesse capitarvi di incontrare qualcuno degli artisti di (DANZƏ) in giro per l'Italia o oltre, non esitate a buttarvi a capofitto nella sua musica, anche perché rischiereste di privarvi di un gioiello prezioso dell’underground italiano.

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L'articolo Profumo di prime danze romane di LucreziaLauteri è apparso su Rockit.it il 2021-12-14 10:07:00

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