Quanto conosci le regole della discografia?

Il prossimo 22 giugno tornano i webinar di Rockit PRO, questa volta per parlare di diritto d’autore e di tutto ciò che è utile sapere a un artista quando deve firmare un contratto. Una preview dell’incontro con uno dei relatori, l’avvocato dei musicisti Tommaso Calamita

20/06/2022 - 15:00 Scritto da Redazione

Diritto d'autore, contratti, accordi con etichette, regolamentazioni, società di collecting... Ehi, non starete mica sbadigliando? Ok, lo sappiamo, parlare di tutto ciò che c'è di "legalese" in un ambiente creativo come quello musicale può causare una noia mortale immediata, per chi di questi temi non ne sa niente e ne vuole stare alla larga il più possibile. Per fortuna che ci sono Tommaso Calamita e Federico Mastrolilli, i due avvocati che negli ultimi mesi ci hanno aiutato a sciogliere alcuni dei dubbi più comuni che un musicista può trovarsi ad affrontare nel corso della sua carriera in maniera semplice, chiara e precisa, rispondendo direttamente alle domande mandate da voi lettori in DM su Instagram o all'indirizzo mail avvocati@rockit.it.

Ora, per approfondire ancora di più il discorso, Tommaso Calamita sarà uno dei protagonisti del webinar riservato ai nostri utenti Rockit Pro Premium – iscriviti qui! – del prossimo 22 giugno, Il diritto d'autore e i diritti degli autori: cosa firmare e cosa no quando si inizia a suonare. Assieme a lui Gigi Fasanella, Publisher and Manager di Maciste Dischi/Kallax Records. Per arrivare preparati sull'argomento, abbiamo fatto qualche domanda a Tommaso sul rapporto tra musica e legge, i diritti e i doveri che regolano il music business e perché è fondamentale padroneggiare questi strumenti per trarne il massimo (ed evitare brutte sorprese in futuro).

 

Com'è andata la prima stagione? Le domande erano del tenore che vi aspettavate o pensavate che le "questioni" per artisti e addetti ai lavori fossero altre?

La prima stagione è stata stimolante. Non ci aspettavamo che questioni di diritto potessero interessare così tanto una platea di non professionisti come quella degli utenti di Rockit. Ci sbagliavamo. Sinceramente, non avevamo idea di quali potessero essere le domande che ci sarebbero state poste; alcune sono state generiche, mentre altre molto tecniche. La sfida è stata soprattutto quella di dare una indicazione utile in poche righe, speriamo di esserci riusciti.

Ce n'è stata una che vi ha messo in particolare difficoltà? Un tema su cui farsi capire sempre difficile o legislazione particolarmente "oscura"?

Abbiamo trovato complicato rispondere alle domande che ci sono state fatte sul mondo dello streaming, dalla questione dei proventi dei live streaming a quella sulla cd. La materia è in perenne evoluzione, soprattutto in un periodo in cui è stato particolarmente difficile per gli artisti e per le etichette organizzare concerti “in presenza”. Si è cercato e si sta cercando di percorrere strade alternative, come quella dei live in streaming appunto, ma il percorso è tortuoso; la normativa è complessa, poco chiara, forse lacunosa. Come consulenti, ci sono stati richiesti veri e propri pareri sulla fattibilità giuridica ed economica di un evento streaming, e ti assicuro che cercare di dare una risposta esaustiva è pressoché impossibile…è una fase sperimentale per tutti, anche per noi.

Quali quelle che più siete contenti di ricevere e perché?

Siamo “contenti” di ricevere domande che definiremo di una qualche utilità pratica. Le domande, cioè, che possono dare una mano a un artista e/o a un addetto ai lavori per risolvere una situazione concreta. Personalmente, odio le domande “di principio” ed “astratte”.

Di che ambito o genere sono le principali difficoltà in materia per chi si avvicina alla musica? - In Italia come siamo messi a cultura dei diritti (e dei doveri), per lo meno in questo settore?

Premesso che il diritto della discografia non trova – se non sporadicamente – spazio nei percorsi formativi tradizionali, i diritti ed i doveri che regolano il music biz sono pressoché ignoti sia a chi si approccia a questo mondo, ma anche a chi lo frequenta già da qualche tempo. Purtroppo, l’apprendimento avviene, per lo più, con la pratica e sono spesso gli errori a formare una coscienza giudica e contrattuale delle questioni. I principali inconvenienti in cui ci siamo imbattuti in questi anni riguardano l’incapacità sia di alcuni artisti (anche se non dovrebbe essere il loro “pane quotidiano”, almeno un “infarinatura” di diritto d’autore dovrebbero averla anche loro), sia di alcuni addetti ai lavori di leggere i contratti del settore, l’ignorare il perimetro dei diritti e dei doveri dei player di mercato, la (malaugurata) abitudine di affidarsi agli “amici” o al “sentito dire”, etc….

Tommaso Calamita (a destra) assieme al collega Federico Mastrolilli
Tommaso Calamita (a destra) assieme al collega Federico Mastrolilli

La pandemia ha cambiato in qualche modo le regole dei giochi, o i temi da affrontare durante la quotidianità?

È brutto a dirsi, ma la pandemia – opinione personalissima –, rallentando parecchio la macchina del mercato, ha imposto ad alcuni artisti ed addetti ai lavori di fermarsi a riflettere su come avrebbero potuto migliorare il proprio posizionamento. Molti hanno deciso di strutturarsi meglio e più efficacemente, ricorrendo a legali, fiscalisti e commercialisti, per porre basi “solide” al proprio lavoro. Alcuni hanno anche deciso – spesso di concerto con i consulenti – di differenziare la propria offerta di servizi, scoprendo lidi sino a quel momento sconosciuti, ed ottenendo anche buoni risultanti in termini economici.

Gli ultimi tempi "difficili" per la musica hanno reso più informale il settore, e quindi aumentato i rischi per gli utenti?

Al contrario, i tempi “difficili” hanno – secondo noi – fatto rimanere a galla principalmente chi vuole fare della musica il proprio “mestiere”. Molti “dopolavoristi” (termine sgradevole ma che rende l’idea) si sono fatti, per forza di cose, da parte ed i professionisti, guadagnando terreno, stanno imponendo (finalmente!) una maggiore formalizzazione del settore. Non dobbiamo dimenticare che – proprio tra il 2020 ed il 2021 – buona parte dell’industria musicale (discorso diverso va fatto per coloro che si occupano di eventi dal vivo come produzioni eventi, agenzie di booking, etc...) ha macinato numeri economicamente importanti che, se non si vogliono disperdere, devono poggiare su contratti chiari, che lascino pochi margini di dubbio sulla portata dei diritti/doveri interessati e sui proventi che possono essere generati. La situazione del mercato è interessante, ma proprio per questo deve essere accompagnata da una professionalità che a volte latita.

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L'articolo Quanto conosci le regole della discografia? di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-06-20 15:00:00

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