Rap italiano, un anno vissuto molto intensamente

E anche quest'anno il listone dei dischi e dei singoli rap che più hanno spaccato ce lo siamo levati dalle palle...

Grab dal video di "Street Advisor" di Night Skinny
Grab dal video di "Street Advisor" di Night Skinny

Quello che si sta per concludere, una volta di più, è stato l'anno del rap in tutte le sue accezioni: hip hop, graffiti pop, trap, dalle cose più pettinate a quelle da arresto immediato. I dischi e le canzoni rap sono entrate in ogni classifica, in ogni playlist, hanno registrato record di vendite incredibili e sono diventate, ancora di più, il dizionario emotivo dei teenager (e non solo). Per fare il rap ci vuole tecnica, produzione, groove, ma soprattutto qualcosa da dire.  Una storia interessante, sapergli dare una forma adatta e il gioco è fatto. Sembra facile? Manco per niente. E infatti non tutti riescono, e alcuni meriterebbero di non riuscire. 

Non loro, quelli che stanno in questa selezione ei dischi più rappresentativi del rap italiano nel 2019.

Pippo Sowlo - Ok computer però trap

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Partiamo da questo presupposto, menzionatemi un altro esponente del lol rap italiano. Ok, ci crediate o meno, in questo periodo storico affetto dagli effluvi di un fascismo sempre meno celato quando da uno stucchevole buonismo dell’ultima ora, il politically s-correct del rapper romano è una vera e propria boccata d’aria. Per uscire da 'sto vortice chiamato solipsismo, per rompere al più presto questo loop maniacale in cui continuo a fa' ironia, ma in realtà dentro sto male. Dite quel che vi pare, ma questi rimangono tra i versi più importanti dell'attualità, poco importa se siano uno squarcio nella verità o un continuo gioco d’iperboli, tanto alla fine stavamo a ridere come scemi e come un ceffone sono arrivate le parole pesanti che restano una volta finite le risate.

Murubutu – Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli

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Devo ammetterlo, il professore è stato inserito anche per controbilanciare il pazzo precedente, per affievolire i toni di vetusti appassionati dell’old school e dei tirannosauri del contenuto. Con l’ultimo tour ed il recente sold out ai Magazzini Generali, Murubutu sembra aver trovato una consacrazione empirica alla propria musica senza per questo venir meno al suo ruolo di totem dell’underground. Attenendoci alla formalità delle 4 discipline, valutando esclusivamente il rap per l’uso delle parole, se dovessi insomma premiare un disco per il suo valore letterario, Tenebra è la notte occuperebbe sicuramente la prima posizione.

Quentin 40 – 40

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L’esordio a livello di disco del giovane rapper romano è passato un po’ sottotraccia, certo, Quentin aveva già riscritto le regole del rap finendo sulla bocca di tutti con successi del calibro di Giovane 1 e Thoiry. 40 è un album solido che fortifica la poetica estremamente real di Vittorio, tra barre ad effetto e momenti di assoluta profondità, come a ribadirvi che, oltre alle parole mozzate, c’è tanto di più.

Willie Peyote – Iodegradabile

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Willie Peyote sta ad Hipster Democratici come Pippo Sowlo a Diesagiowave. Un altro outsider, quantomeno, un altro interprete che si discosta dai parametri comuni del rapper tradizionale. Dagli esordi ai limiti dell’hardcore, Guglielmo ha fatto un sacco di strada, rivolgendosi ad un pubblico diverso, dimostrando come la scena rap odierna sia del tutto eterogenea e possa continuare con credibilità la tradizione cantautoriale della nostra nazione.

Mecna & Sick Luke – Neverland

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Quando l’unione di due elementi genera un risultato maggiore alla somma degli addenti. Un lavoro arioso, denso, bilanciato, coerente, la prova musicalmente meno rap tra le dieci prescelte. Coadiuvato dal lavoro di Cianci e Valerio Bulla (chitarrista de I cani), Neverland è un album in grado di spaziare tra hip-hop, indie pop e black music, ribadendo le immense capacità di Sick Luke, il più importante producer della nuova generazione, e consacrando Mecna come una delle più abili penna italiane. 

Night Skinny – Mattoni

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Bignami dell’hip-hop. Night Skinny è un aedo e in Mattoni è racchiusa la storia dell’intera scena rap italiana degli ultimi 20 anni. Letteralmente, la vecchia scuola al servizio della nuova. Più che mattone, una pietra miliare. 

Machete Crew – Mixtape 4

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Se il Machete Mixtape era già una sicurezza, in seguito a Playlist, la crew di Salmo ha raggiunto un livello di credibilità quasi mistico. Vecchie glorie e le più fresche leve della nuova scena, il quarto capitolo della saga è uscito d’estate segnando il successo in radio di singoli come Yoshi, accompagnato da una campagna pubblicitaria del tutto fuori dagli schemi (leggasi Open Sea Republic) che non poteva che stabilire un record: è infatti il disco più ascoltato su Spotify a 24 ore dalla sua uscita.

Tha Supreme – 23 6451

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Il 2019 verrà ricordato come l'anno del mixtape. Ed uno dei fenomeni più interessanti di questi ultimi tempi è proprio l’importanza sempre maggiore rivestita dai producer. Tha Supreme è un giovane producer romano, ma anche un rapper, il suo primo lavoro solista è un mixtape, ma anche un debutto ufficiale. 23 6451 ha esordito come secondo album più ascoltato nella storia di Spotify Italia. Provateci voi a 17 anni.

Massimo Pericolo – Scialla Semper

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Semisconosciuto nel 2018, se dovessimo considerare i rapper alla stregua di titoli azionari, Massimo Pericolo sarebbe sicuramente il nome che nell’ultimo anno ha segnato il maggior incremento del proprio valore. Scialla Semper è un album esploso sulle ali di una sincerità che solo un esordio può avere, capace di raccontare il MP provocatorio di 7 miliardi quando il ragazzo sensibile ospitato ai microfoni della Bignardi. 

Marracash – Persona

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Marracash, ad oggi, è uno dei più importanti artisti italiani, è il più grande esponente del genere musicale che in Italia va per la maggiore e Persona è l’ennesima riprova che non può essere altrimenti. Un lavoro che fin dal titolo lascia trasparire il contenuto intimo, quasi a giustificarne l’attesa, senza per questo sminuire la cifra stilistica del rapper di Barona, portando l’intelligangsta a livelli mai visti prima.

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Pensavate di aver finito? Non proprio, qui sotto tutte le canzoni che hanno fatto il bello e il cattivo tempo nel rap italiano nell'anno appena trascorso (e parliamo dell'era dei singoloni, per cui tenetevi forte).

Tony Effe – Bassotto

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Be', non so nemmeno se sia il primo pezzo ufficiale di Tony Effe da solista. Forse non sarà la più bella canzone dell’ultimo anno, ciò non toglie sia la più grande dimostrazione di swag. “Non voglio una donna, ma una mistress”. Maestro. 

Inoki & Vacca – Blood a Blood

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Blood a blood non è sicuramente la canzone con più streaming in classifica eppure è stata una delle prime a cui ho pensato. Inoki e Vacca sono baluardi della vera cultura hip-hop. Personaggi discussi, forse vetusti. Piaccia o meno il loro modo di porsi, sulla scena da 20 anni ad impartire lezioni di stile con una credibilità che ben pochi nuovi interpreti possono vantare. 

Margherita Vicario feat. Speranza - Romeo

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Speranza è uno dei nomi più caldi del 2019. Spulciando nelle sue uscite dell’ultimo anno mi sono ricordato di questo inaspettato feat. con Margherita Vicario, le barre esasperate del rapper campano si sposano alla perfezione con l’impostazione quasi teatrale della cantautrice romana, il risultato è sorprendente.

Izi – Fumo da Solo

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Dopo esser stato il primo trapper ad esplodere con una visibilità mainstream esponenzialmente moltiplicata dal suo ruolo di protagonista nel film Zeta (un po’ la versione mocciana di 8 Mile), i lavori di Diego sembrano sempre passar sotto traccia. Troppo profondo per vestire gli abiti del teen idol, Izi non è un interprete semplice, produzione di Charlie Charles e Tha Supreme, Fumo da solo racchiude tutta la sua poetica intimistica e quasi coleridgiana.

FSK Satelite - La prova del cuoco

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Frasi ripetute all’infinito, monotonia regina, la solita retorica della trap house all’italiana. Lo stereotipo dell’angolo cucina adibito al crack e alla cocaina. Ok, nulla di nuovo, e perché poi spacciare dovrebbe nobilitare un artista? Eppure Greg Willen (produttore) e Taxi B (rapper) si stanno imponendo tra i più particolari esponenti della nuova scena. Nu-gangsta. Ollare ollare

Ketama126 feat. Franco126, Don Joe e Franco Califano – Cos’è l’amore

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La nuova scuola che prosegue la più tipica tradizione stornellara romana. Featuring di Franchino, produzione di Don Joe a partire da un inedito di Califano. Quella di Ketama dalla classifica degli album è stata sicuramente l’esclusione più sofferta. Vi chiederete le motivazioni? Kety è una piacevole riconferma ma, a mio avviso, non ha aggiunto nulla alla figura che già amavo del rapper romano, questo singolo ne è invece l’apoteosi. Il punto massimo dell’espressionismo ketamiano.

Night Skinny feat. Marracash, Noyz Narcos e Capo Plaza – Street Advisor

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Street Advisor è forse il pezzo più rappresentativo dell’intero lavoro di Night Skinny. Insieme al king di Barona, lo storico nome del rap romano, Noyz Narcos, ed uno degli esponenti più credibili della nuova generazione, Capo Plaza. Really Iconic.

Massimo Pericolo – 7 miliardi

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La canzone debutta col video e, proprio al video, deve parte del suo successo. Un linguaggio crudo ed esasperato promotore di un messaggio che, per quanto travisabile, non può che toccare tutti nel profondo. Era il 22 gennaio, Sembra passato più tempo, ma la crescita di Massimo Pericolo nell’ultimo anno è stata esponenziale. Immagini forti accompagnano un testo altrettanto diretto, 7 miliardi è la Smell Like Teen Spirit del rap italiano recente. 

Achille Lauro – Rolls Royce

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L’ultimo album di Achille Lauro è un disco che sin dal titolo vuole richiamare un immaginario diverso dalla trap. Ma è particolare la storia del più famoso singolo estratto da 1969: Rolls Royce è stata sicuramente la canzone più cantata e discussa dell’intera stazione discografica nazionale. Poco importa se l’intero stivale sia venuto a conoscenza di Achille attraverso Sanremo o Staffelli, Rolls Royce è un pezzo rock che ha acceso un dibattito morale senza precedenti su un genere, la trap, portandola letteralmente nelle case di tutti gli italiani. Bollicine.

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L'articolo Rap italiano, un anno vissuto molto intensamente di Marco Beltramelli è apparso su Rockit.it il 2019-12-20 17:36:00

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