Sanremo 2021: il Festival cambia, o forse ti cambia

Sentiti i 26 big, c’è un po' di rammarico per quel che non è stato. Il roster era ottimo, ma se i pezzi risultano "addomesticati" rispetto alla storia degli interpreti allora tanto vale. Ci rifaremo stasera con il tributo a CCCP, Afterhours e soci: sacrosanto che l'Italia gli dia quel che gli spetta

Davide Toffolo  - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress
Davide Toffolo - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress

Abbiamo finalmente ascoltato tutte le canzoni in gara, anche noi che non abbiamo avuto modo di sentirle in preview come altri prestigiosi magazine musicali tipo Cavalli & Segugi. È andata anche la seconda maratona sanremese e non stiamo a sottolineare l'ovvio, sulla penuria del varietà e sul fastidio provocato dagli stacchetti swing di Fiorello, giusto per allungare un brodo fatto per il 90% d'acqua. Quello, quando capiranno ai piani alti della RAI che se dai in mano l'organizzazione artistica del Festival allo stesso presentatore, rischia di diventare una cosa autoreferenziale, sarà sempre un decennio troppo tardi. Non so se ricordate lo tsunami di SIAE di Baglioni quando organizzò lui e cantò tutto il suo canzoniere più volte.

Elodie - foto Andrea Bracaglia©Kikapress
Elodie - foto Andrea Bracaglia©Kikapress

Dunque, a parte lo spettacolo, Elodie bellissima e centrata più su Mina col terzetto jazz che quando fa Beyoncé, interviste casual come quella all'atleta che non è più dopato e alla calciatrice, restano le canzoni. A volte mi chiedo – ma è una cosa mia – se serva davvero tutta quella gavetta di anni di palchi arrugginiti con 30 persone davanti per arrivare al punto in cui sei a Sanremo. In un contesto alienante che non ti appartiene (perché se davvero ti interessa Fiorello che imita Vasco, mi domando cosa eravamo amici a fare), con canzoni scelte per metà dall'etichetta, tutte belle addomesticate o arrangiate con Dardust, che quest'anno ha 5 canzoni in gara. 

Amadeus con Alex Schwazer - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress
Amadeus con Alex Schwazer - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress

È indubbio che quello partito come "il MI AMI dei Sanremo" (per dirla come Mahmoodalla fine della fiera è un Festival normale, con canzoni pop più o meno efficaci, più o meno eseguite tecnicamente bene e radiofoniche, ma non immediatamente impresse nella memoria. Con tre slot per le stranezze, esattamente come avveniva negli anni '90: quella rock con le chitarre chiaramente in ritardo di 10 anni sui tempi (Maneskin), quella ironica e meta-sanremese (Lo Stato Sociale e Willie Peyote) e quella alternativa della band che non risponde al canone pop (gli Extraliscio con Davide Toffolo, con una delle canzoni più interessanti del contest canoro).

Per il resto (e qui sono un boomer col bollino blu), tempo fa la musica alternativa era esattamente un'alternativa a quella sentita per il 90% in questo Festival. Non ci metto neanche giudizio, è un dato di fatto. Ci sono canzoni che mi piacciono un sacco, tipo Colapesce Dimartino, La Rappresentante di Lista, Malika Ayane, Madame. Altre che mi piacciono e basta, tipo Coma Cose, Bugo, Gazzé. Altre ancora tremendissime per scrittura ed esecuzione, come Random, Gio Evan, Fasma, Aiello.  

Malika Ayane - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress
Malika Ayane - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress

Tutti gli altri sono bravi. Dei grandi ni che cresceranno col tempo – solo se avremo voglia di darglielo –, altrimenti in questo periodo sconsiderato non avranno neanche la soddisfazione di sentirsi dire: "Lui è (nome a caso) quello di Sanremo". Un po' perché la maggior parte del pubblico non arriva neanche a metà puntata, un po' perché la pandemia ha cambiato il nostro rapporto con le novità musicali, che lo vogliamo o meno. Ora, l'asticella si è alzata e perché un artista o una canzone durino più di una settimana, devono proprio essere ispiratissimi.

Vi state prendendo male, toccate coglioni vostri o altrui? Niente paura: stasera è il giovedì delle cover, la serata di solito più divertente tra quelle di Sanremo, e quella che riserva sorprese incredibili. No, non certo Aiello che fa Gianna di Rino Gaetano col rapper Vegas Jones. E neanche Ermal Meta coi mandolini che fa Caruso di Dalla, piuttosto la celebrazione di ciò che era controcultura: i Maneskin che fanno i CCCP di Amandoti con Manuel Agnelli e Max Gazzé con Daniele Silvestri che fa Del mondo dei CSI. Massimo Zamboni, quando l'ha saputo, ha fatto un post ironico con scritto: "Il derby?". Gli stessi Afterhours saranno omaggiati da Lo Stato Sociale con Non è per sempre, insieme a Sergio Rubini e ai lavoratori dello spettacolo. Segniamoci queste ultime figure professionali che ci torniamo più avanti. 

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Personalmente non vedo l'ora di sentire Cola Dima con Povera Patria di Battiato, Bugo che omaggia il suo idolo Battisti con Un'avventura, insieme ai Pinguini Tattici Nucleari e i Coma Cose che lo omaggiano con Il mio canto libero insieme ai Mamakass e ad Alberto Radius, chitarrista proprio di Lucio. Curioso di vedere cosa si inventa Fulminacci con Lundini per Penso positivo di Jovanotti, LRDL con Rettore per Splendido splendente, Ghemon coi Neri per caso (che fa un medley sul giro di do), Peyote con lo stesso Bersani a fare Giudizi universali (che fa sempre piangere) e il ritorno di Neffa con Noemi per Prima di andare via. Infine, i colpi di classe: Malika che canta Insieme a te non ci sto più della Caselli e Orietta fucking Berti che già so mi delizierà con Io che amo solo te di Sergio Endrigo, insieme a Le Deva. 

Fiorello, Laura Pausini e Amadeus - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress
Fiorello, Laura Pausini e Amadeus - foto di Andrea Bracaglia©Kikapress

Morale della favola, difficilmente le wave esterne cambiano Sanremo, quel pescecane gigante di collodiana memoria che neanche il covid riesce a spiaggiare. E che una volta che sei lì ti fa somigliare a ciò che lui vuole, oppure (se sei intransigente) ti incasella sotto la quota stranezza, che ne può contenere uno, al massimo due.

Ah, dimenticavo: parole tante, da parte di tutti. Per ora, di fatti legati all'ecatombe vissuta dai lavoratori dello spettacolo, giusto accenni che in toto saranno durati 30 secondi in 10 ore di diretta. Amadeus ha dato voce anche ai palloncini, prima di far parlare qualcuno che è da un anno che non lavora. E questo è scandaloso, ma veramente. Perché quest'anno, essere su quel palco lì, specie se vieni dai palchi e ti fai il culo in furgone, non deve serviti per metterti alle spalle la povertà, piuttosto per amplificare la voce dei tuoi colleghi che non sanno più come pagare l'affitto. Buona serata.

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L'articolo Sanremo 2021: il Festival cambia, o forse ti cambia di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-03-04 16:45:00

COMMENTI (1)

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  • mario.miano.39 3 anni fa Rispondi

    Non guardo la tele ma questa volta le ho ascoltate tutte bene, più volte e inervallate su Spoty.
    Sono contento per Francesca che dopo tante belle storie con Cosmo, Brondi e Calcutta è tornata all'usato sicuro con Fede. Te li sognavi quasi 800.000 streaming in 24 ore vero Francy?(4)
    Riuscirà anche Malika a risollevarsi anche lei dalla decina di streaming del precendente supadupaflop? Ne dubito un pochino (5).
    Arisa carissima, avere 70 anni e non dimostrarli! (3)
    In confronto Noemi sembrava una diva ma sempre Noemi è. (5)
    Gaia non è male come potenziale e la sua canzone è ben confezionata (5,5) ma se subito dopo ascolti MADAME capisci che i brividi veri sono merce rara: Si può avere spesso una voce originale come Madame ma il modo in cui declina le sue storie, le canzoni che spaccano e tutte diverse fra loro ne fanno la voce più originale e autorevole nel pop italiano dai tempi di Mina (8,5).
    Erano in tanti tra quelli che mi piacciono quest'anno ma devo ammettere che a parte Madame nessuno ha dato il proprio meglio. Di Martino e Colapesce hanno sempre un livello buonissimo ma le canzoni in solo di Afrodite e Infedele sono di un livello ben più alto.(6)
    Bugo come ti sei ridotto, anche gli 883 avrebbero fatto meglio (4).
    E veniamo alla Rappresentante, non possono neanche loro fare male per natura benignissima ma sono sicuro che nel loro album quasi tutte saranno meglio (6,5).
    Mi fermerei qui perché non ho voglia di commentare l'irrilevanza di quello che resta a parte uno che mi ha davvero stupito, uno che è sempre nella mia lista nera da una vita. Ma fatto sta che io sarò forse tripolare ma dò sempre a tutti una possibilità e Francesco Renga mi ha conquistato dopo qualche ascolto: non ha portato la sua solita canzone ma soprattutto quello che gli hanno confezionato funziona alla grande e spacca, puro pop di buonissimo livello, se l'avesse cantata Calcutta fatta un pò alla sua la canzone sarebbe piaciuta a tanti(ssimi) che non l'hanno nemmeno considerata. (7,5)
    E' stato divertente giocare coi voti dopo averne letti a milioni ovunque.
    Certo mi dispiace per gli altri che hanno dovuto anche guardarsi in tv lo spettacolo, Fiorello e i Negramaro, Arca ed Achille Lauro. Ah scusate, Arca non c'era. Oh Madre Mia!