La scrittura nella musica è sempre più importante

Le cose cambiano velocemente nella musica, ma l'uso delle parole rimane centrale. Anzi, ancora di più, visto che oggi "si capisce" cosa un cantante dice. A MI AMI 2024 troverete autori e cantautori di grande talento, scoprite chi

Centomilacarie prima di salire sul palco di MI AMI 2022, foto di José Limbert
Centomilacarie prima di salire sul palco di MI AMI 2022, foto di José Limbert

Nella musica oggi tutto cambia a ritmi vertiginosi, trend che paiono inesorabili si bruciano nel giro di un paio di stagioni.

C’è un cosa, però, che non cambia mai, che rimane il fuoco attorno a cui balla tutta quanta la tribù. È la scrittura, che rimane l’elemento centrale del processo creativo. Anzi, lo è sempre di più. Perché saper scrivere un tempo contava davvero solo per alcuni generi ben codificati, per altri era più importante sapere cantare in un certo modo, oppure seguire un certo tipo di ritmica.

Oggi no, anche grazie al trionfo della discografia su base nazionale (ora, banalmente, si capisce cosa uno o una dice). Tutti sono chiamati a diventare autori, o più spesso cantautori, a creare una propria poetica ben riconoscibile, un repertorio di canzoni in cui la gente sappia ritrovarsi e che possa magari cantare all’unisono ai live, che sempre più spesso sono grandi e liberatorie cantate collettive. 

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A MI AMI 2024, come sempre, c’è gente che scrive davvero bene, per sé e per gli altri. Prendiamone due, diversi per età e status, accomunati dal tocco. Davide Petrella in arte Tropico è forse il più importante autore italiano: lo dimostra, oltre agli innumerevoli successi, la scelta di Cesare Cremonini di lavorare con lui. In ambito pop, Cremonini è forse l’artista che più di ogni altro rappresenta la continuità con un certo tipo di cantautorato che in Italia ha una tradizione enorme. Uno così non permetterebbe a nessuno di scrivere per lui e con lui, se non avesse la garanzia di ricevere in cambio magia.

Da quando si è messo in proprio, Tropico ha portato nel suo progetto personale tutte le caratteristiche che lo hanno reso il numero uno degli autori. La sua straordinaria capacità è quella di imprimere immagini nella testa di chi ascolta, creare storie di tre minuti e veicolare emozioni. Il tutto senza mai rinunciare alla top line e finendo nell’air play in maniera quasi automatica. 

Teseghella scrive da molto meno. Se non altro perché è nato nel 1999. Viene da Roccasecca, paesino di 7000 anime a metà strada tra Roma e Napoli, e sulla scena è apparso da poco. Dopo un periodo in cui un certo tipo di pop italiano aveva un po’ saturato il mercato, oggi stanno emergendo nuovi artisti che spiccano per qualità e personalità delle proprie proposte. Andate ad ascoltare i suoi primi pezzi, Hollywood e Benone, e capirete di cosa parliamo.

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Sono tantissimi i nomi che si potrebbero fare. E, cosa fantastica, appartengono a ogni genere musicale. Centomilacarie, anche lui pubblicato da Maciste Dischi, ha una scrittura che ti scava dentro, forte di un’attitudine quasi post rock nell’uso delle parole. Colapesce e Dimartino sono diventati un caso nazionale con dei brani che toccano le vette del loro maestro Franco Battiato, discorso non dissimile per Marco Castello, che mette assieme la tradizione del canto popolare siciliano e una scrittura larga e decisamente pop. Finiamo il giro dell’isola con i Santamarea, giovanissimi eppure capace di costruire un loro mondo fatto di sacralità e radici profonde.

Poi c’è Irbis, un altro che ha una scrittura moderna e potentissima allo stesso tempo. Cosi come Memento. Oppure, fatte tutte le differenze del caso, Lucio Corsi e i Tamango, pieni di classe, sognanti, quasi fiabeschi eppure densissimi di groove. Una menzione anche per Laila Al Habash che, senza troppo clamore, da anni si è iscritta nel novero delle migliori cantautrici italiane.

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E poi tanti rapper, un genere che sulle parole si basa. Un nome su tutti? Ele A, clamorosa nella stesa delle proprie barre. Infine menzioniamo Whitemary. Si può essere una grande cantautrice facendo techno? Eccome, e lei ne è la prova. Non ci credi? Vieni a sentirlo al MI AMI.

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L'articolo La scrittura nella musica è sempre più importante di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-05-10 15:54:00

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