Con Lo Stato Sociale si celebra il futuro di chi non ha un futuro

Il racconto e le foto dell'ultimo grande live (per un po') della band bolognese, al Carroponte di Milano. Tra il ricordo di Matteo Romagnoli, uno che l'"indie" italiano lo ha cambiato per davvero, la voglia di fare casino e l'impossibilità di resistere alla malinconia

Lodo al Carroponte - tutte le foto nel servizio sono di Massimiliano Di Stefano
Lodo al Carroponte - tutte le foto nel servizio sono di Massimiliano Di Stefano
04/09/2023 - 11:01 Scritto da Gabriele Vollaro

Entrando al Carroponte di Sesto San Giovanni, sabato 2 settembre, noto che l'età media delle persone intorno a me è più alta di quello che mi aspettassi. Volti che vanno per i quaranta, facce tranquille, a tratti rilassate, mancano cinque minuti all'inizio del concerto de Lo Stato Sociale e il pubblico non fa particolare caciara, aspetta composto il gruppo dei regaz che sono passati dall'incendiario al "di sistema" in una manciata d'anni, e ancora non si capisce come stiano al riguardo.

Di certo si sa che questo live, evento culminante di un lungo tour estivo, sarà l'ultimo in una grande città per un bel po', diciamo fino a data da definirsi. Poi ci saranno altri concerti fino al 29 settembre, ma questo è l'evento e tutti lo sanno. Un evento che costa 5 euro, a confermare la politica di prezzi più che politici tenuta dalla band per questo come per altri tour: qualcosa di encomiabile. 

La band al completo sul palco
La band al completo sul palco

La richiesta di venire al concerto de Lo Stato Sociale mi è arrivata qualche settimana fa da un'amica. "Andiamo dai, li sentivo quando ero pischella", ed è stato questo a convincermi, una specie di effetto nostalgia per un gruppo che nella mia adolescenza è sempre stato tangenziale. E sarà proprio questa distanza tra il me liceale e questo pubblico maturo a colpirmi mentre cerco posto a fatica, perchè il Carroponte è sold out. I regaz salgono sul palco guidati dalla voce di Bebo in Pompa il debito, uno dei brani convincente dell'ultimo disco, Stupido Sexy Futuro.

Il fare tiepido della folla è interrotto da Mi sono rotto il cazzo Sono così indie, sempre aggiornata come una sempiterna canzone istantanea che non vorrebbe mai invecchiare, ma la polvere su quelle tastierine c'è eccome, ed è quello il bello. Lo Stato Sociale pare partire un po' col freno a mano, fatta eccezione per il primo anti-meloniano discorso di Lodo. Ci vuole mezzoretta per sciogliere le briglie.

Lodo sotto palco
Lodo sotto palco

A cambiare la rotta arriva il classicone, suonato come un Mark Lanegan particolarmente girato di palle. Eri più bella come ipotesi inizia rude con sola chitarra semi distorta e finisce in versione post punk corposa. Lodo propone il suo primo ricordo di Matteo Costa Romagnoli, il "sesto membro della band", scopritore, manager e amico del gruppo, nonché fondatore di Garrincha Dischi. Matteo, uno dei nomi che ha cambiato la musica indipendente italiana negli ultimi anni, se n'è andato di recente: questo doveva il suo primo live sotto palco dopo la fine della convalescenza, così non è stato, ma lui questa sera è come se fosse più presente che mai. 

Al discorso di Lodo fanno seguito durante la serata quello degli altri compagni di avventura, che con Matteo hanno condiviso tantissima vita oltre che momenti professionali. Un elegantissimo Checco decide di non dire nulla in nome della conservazione dell'intimità, e Carota, che prima di eseguire Niente di specialericorda di quando si commosse ai Magazzini ad aprile guadando Matteo al lato del palco. 

Casino
Casino

La stanchezza che si portano dietro sul palco, la voglia-non voglia di fare festa, la totale assenza di un piano luci che accenni a una sfumatura di colore sono la chiave di lettura del dolore che Lo Stato Sociale sta attraversando, ed è bello vederli così sguarniti, con una voglia matta di essere assieme, e una comprensibile e umana ritrosia di riflesso, perché in fondo siamo tutti umani e abbiamo paura.

E sono i momenti di revival quelli migliori, quelli dove i regaz mettono davvero la vita sul palco, mentre i nuovi brani rimangono legati ad un preoccupante sound pasticciato da band liceale. Cromosomi è dedicata ad un altro amico scomparso, Mario, la cui chitarra viene suonata per l'occasione, e sarà che ce la ricordiamo anche nella versione di Costa, ma fa un particolare effetto sentirla oggi.

Scorcio sul Carroponte
Scorcio sul Carroponte

C'è tempo anche per due ospitate di Cimini, in Ops, l'ho detto e Vasco Brondi in Fottuti per sempre, alla fine del quale lo stesso Vasco si spende in un ricordo di Giulia Quaglia, l'ennesima ciclista uccisa dal traffico di Milano, da lui ironicamente definita la città del futuro. Totalmente inaspettato, ma totalmente giusto, il pubblico applaude, investito da questa atmosfera da festa dell'Unità che incombe sul concerto quando si toccano temi politici.

Carrot al microfono
Carrot al microfono

Un'ora e mezza è passata, abbondante, e i brani in scaletta sono stati una decina o poco più, e allora è arrivato il momento per un'infilata di pezzi. Amarsi maleUna vita in vacanzaAbbiamo vinto la guerra, una chiusura che ci aspettavamo e che per fortuna è arrivata, Albi si dimena col basso e, tutti ricurvi come in un concerto shoegaze, tutto ha fine, tutto torna a quel 2012 dove il mito era iniziato, dove gli anni sulle spalle erano meno, dove forse ci si divertiva di più ai concerti. Al Carroponte abbiamo assistito ad un inseguimento, romantico e cazzaro. 

Vasco Brondi sul palco per 'Fottuti x Sempre'
Vasco Brondi sul palco per 'Fottuti x Sempre'

---
L'articolo Con Lo Stato Sociale si celebra il futuro di chi non ha un futuro di Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2023-09-04 11:01:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia