Venticinque, episodio 18: vita di Edda

L'infanzia milanese, la vita da rockstar e i Ritmo Tribale, l'eroina, la fuga in India (che in realtà era P. Genova). E poi la comunità, il lavoro sui ponteggi, il ritorno alla musica, la famiglia, la spiritualità. Il personaggio più incredibile della musica italiana si racconta nel nostro podcast

Edda, foto del 2014. Elaborazione di Giulia Cortinovis e Beatrice Arrate
Edda, foto del 2014. Elaborazione di Giulia Cortinovis e Beatrice Arrate

"Lavoravo sui ponteggi, guadagnavo anche 2 o 3mila euro al mese. Stavo in un ambiente in cui si parlava solo di soldi, e di cosa comprare con quei soldi. Ma io in fondo cosa dovevo comprarci, i dischi dei Verdena?". È il 2014 e per Stefano Rampoldi si apre un nuovo bivio, l'ennesimo di una vita vissuta intensamente, pure troppo. La sua ditta l'ha messo in cassa integrazione, bisogna prendere una nuova scelta che non sarà indolore. Non farebbe alcuna fatica a trovare un nuovo lavoro, non sono in tanti a sapere stare sui ponteggi e a volerlo fare, con quegli orari e i rischi. In più sa pure guidare il camion ("ma non riesco a parcheggiare un'auto in retro").

Lui però questa volta sceglie la musica, come mai aveva fatto davvero fin a quel momento. Anche se ha più di 50 anni e i fasti del passato sono ormai sono lontani, anche se non lo conosce più nessuno o quasi e se nell'ambiente si è tagliato parecchi ponti, dopo aver fatto svariate cazzate. Edda è tornato, sempre a modo suo, ma a tempo pieno. Ne ha talmente tanto, che potrebbe persino decidersi a imparare a suonare davvero la chitarra. 

Il protagonista del nuovo episodio del nostro podcast Venticinque, prodotto assieme a Life Gate Radio, è Stefano Rampoldi, in arte Edda, uno dei personaggi più incredibili che abbiano mai attraversato la musica italiana. Il podcast – scritto da Dario Falcini, Giacomo De Poli e Marco Rip – lo raggiunge a casa sua, nel cuore di una Milano borghese da cui non se n'è mai andato, ma ha sempre fatto di tutto per tenersi ai margini. Siamo nella casa in cui è cresciuto, con i soffitti alti e il frigo semivuoto, Edda – che il 6 luglio sarà live al Magnolia a Milano con un'altra leggenda del rock italiano e amico di Venticinue, Giorgio Canali – ha ben poco tempo e interesse per i piaceri della tavola e oltretutto il suo credo Hare Krishna gliene "vieta" parecchi. "Mio papà, che è nell'altra stanza e che spero non esca a disturbarci, abita qui da cinquantacinque anni. Io ci ho vissuto dai cinque ai dodici, poi sono emigrato da mia nonna che abitava al secondo piano e li ho avuto le mie esperienze più belle della mia vita", ci racconta.

La famiglia è sempre stata al centro della sua narrativa, dolcissima e straziante allo stesso tempo. Ne canta in Stavolta come mi ammazzerai?, l'album del 2014, l'anno al centro di questo episodio, e che fa seguito alle due gemme con cui era tornato alla musica dopo un lungo oblio, Semper biot e Odio i vivi. Ne canta in Lia, il brano più potente del suo ultimo disco, Illusion: Edda ce ne suona una versione da brividi voce chitarra nella sua camera da letto. 

Durante la conversazione tocca tutti i punti chiave della sua storia, che definire pazzesca è veramente poco. L'adolescenza in una Milano decisamente turbolenta, quella dei 70 e primi 80, le prime band. "Il mio esordio è con i DHG, andavo ancora al liceo. Nasciamo attorno al Caf, un centro sociale che prende il nome dal comitato antifascista di via Cadore, qua vicino. In quel periodo finisco a suonare con Stefano Eco, il figlio di Umberto, che era fortissimo".

Poi arriva l'epopea dei Ritmo Tribale, con cui pubblica sei dischi in studio, dando vita a una delle band decisive nell'affermazione del rock italiano, in un ambiente discografico del tutto diverso da quello attuale. "Ero in classe con metà di loro. Eravamo gasatissimi, suonavamo ovunque. Per un periodo ci siamo divertiti. Eravamo i Maneskin dell'epoca, o meglio questo è quello che avremmo voluto essere. Di sicuro abbiamo fatto quattordici anni di spinta". 

Su questa fase in Venticinque c'è anche un ricordo di Manuel Agnelli, che con i suoi Afterhours ha condiviso un pezzo di strada e tanti palchi con i Ritmo Tribale. E pure un viaggio a New York, pagato dal padre di Manuel. "Suonammo a Brooklyn, durante il nostro concerto c'erano cinque persone, quando attaccarono loro arrivò MTV. Edda era un pazzo furioso magrissimo, affascinante, sul palco saltava da una parte all'altra, poi strusciava sotto le gambe dei cameraman. Fu un successo, per loro", dice Agnelli, che poi svela come il pezzo Come vorrei degli After sia effettivamente dedicato a Edda.

Le cose vanno a finire male. Edda fa sempre più col serio con l'eroina, i rapporti con gli altri membri della band vanno a puttane ("rimpianti? Ho fatto tanti errori e loro non hanno creduto più in me, ma avremmo potuto fare ancora delle cose belle"). Rimane senza voce dopo una pera, prima di un live a Cortina e sparisce dalle scene. Dicono che sia andato in India. "In realtà ero a Porta Genova, nascosto perché mi vergognavo. Non mi sono mosso di lì per anni".

Il podcast entra poi nel racconto di quello che è successo dopo. Il periodo della comunità ("il più bello della mia vita, tanto che sono rimasto anche dopo che ero ripulito"), il lavoro come manovale sul lago Maggiore, la sua riscoperta (da parte di Fabio Capalbo e della sua Niegazowana e grazie alla produzione di Taketo Gohara, ospite del podcast) grazie a dei pezzi caricati un po' a caso in rete. Quindi il ritorno alla musica.

"Certo, avrei potuto evitarmi sei anni da tossicodipendente, fare tre anni di conservatorio con quei quattro soldi guadagnati, però è andata così. D'altra parte ho sempre pensato che la musica sia una questione anche un po' edonistica, un po' come la droga. Dopo la musica diventa tutto bello, e non riesci a smettere", dice.

L'intervista a Edda è di un'intensità unica, e tocca temi chiaramente non "semplici" ma molto importanti. Se la volete ascoltare la trovate qua sopra e in tutte le piattaforme di streaming, assieme alle altre puntate di Venticinque. Che torna mercoledì prossimo.

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L'articolo Venticinque, episodio 18: vita di Edda di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2023-06-21 10:53:00

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