Descrizione

Bruno Dorella ci guida in Paradiso, il suo nuovo album da solista, contenente le musiche per l'omonimo progetto performativo di gruppo nanou, in uscita in CD e digitale  il 25 novembre 2022 per  l'etichetta indipendente 13 / Silentes, con distribuzione fisica Goodfellas e distribuzione digitale Audioglobe.

Paradiso scaturisce appunto come musica per la coreografia del nuovo spettacolo di gruppo nanou, compagnia di danza contemporanea e arti performative, fondata da Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. La collaborazione tra Dorella e la compagnia è stata avviata quasi un decennio fa e ha coinvolto nel tempo anche le principali band del musicista ravennate, Ronin e OvO, questi ultimi sul palco nel 2021 per Canto primo: Miasma | Arsura, incontro tra suoni e immagini infernali, nel segno del ricorrente riferimento dantesco.

Ma c'è di più. Paradiso è anche il primo album di musica elettronica realizzato da Dorella che, durante il periodo di lockdown, a partire quindi da un paio di anni fa, si è concentrato maggiormente sui software e, complice la sua grande conoscenza musicale, è arrivato a comporre tracce pensate in funzione dei corpi e della coreografia dello spettacolo. Dorella racconta: "La composizione è stata lunga. Le esigenze coreografiche, l'effetto della musica sui corpi, mi hanno spesso portato a ragionare in maniera più ampia rispetto al modus operandi strettamente musicale. Io e i componenti di gruppo nanou - che mi sono stati addosso, non mollando mai la presa, spronandomi a ottenere i migliori risultati possibili - siamo partiti da suggestioni reciproche e piano piano ci siamo capiti sempre più velocemente. Ci sono state alcune residenze artistiche, anche nel corso della pandemia, in cui abbiamo potuto affinare il tutto provandolo direttamente sui corpi, sulla danza, e questo ci ha permesso di capire quel che funzionava sul serio. Abbiamo definito una comune concezione di ritmo, decidendo di lavorare su ritmi apparentemente 'fuori griglia', creando l'illusione di qualcosa che non vada insieme ma sia perfettamente a tempo. Si tratta in realtà di piani paralleli che viaggiano a tempo tra di loro, sebbene sfasati". 

Nella lunga ed eclettica carriera di Dorella, Paradiso è soltanto il secondo disco a suo nome, a seguire Concerto per chitarra solitaria, pubblicato nel 2019 da Bronson Recordings. "Ho sempre pensato la musica in ensemble, mai veramente nella dimensione in solo, e ho sempre immaginato che, se mai avessi fatto un disco da solo e a mio nome, sarebbe stato attinente alla composizione pura anziché alla alla composizione abbinata all'esecuzione. Così è stato per Concerto per chitarra solitaria, nato per un festival di musica classica contemporanea, e così è adesso per Paradiso", specifica Dorella. Musicista e produttore discografico, attivo dalla fine degli anni 90, Bruno Dorella è conosciuto anche con lo pseudonimo Jack Cannon ed è stato membro dei Wolfango, oltre che fondatore appunto degli OvO, dei Ronin e anche dei Bachi da Pietra e più di recente di formazioni come Tiresia e GDG Modern Trio, nonché militante nei Sigillum S. Paradiso è la prima testimonianza su disco della sua esperienza nel campo delle musiche per teatro, via via sviluppatasi attraverso la collaborazione con varie compagnie teatrali e di danza.

Il viaggio di Paradiso si articola nel complesso in tredici brani e si conclude con la title track disponibile come singolo dal 21 ottobre, che è anche l'unico episodio in programma assimilabile alla forma-canzone, per quanto "aliena", e che vede ospite Francesca Amati dei Comaneci, presente peraltro alla voce anche in Stelle Fisse. È ancora Dorella a parlare: "Abbiamo sempre pensato che, a un certo punto, servisse una 'canzone'. Come se tutto dovesse preparare proprio a quell''evento', all'apparizione della canzone. Sicuramente arrivare a questa traccia è stata la cosa più difficile, ma alla fine è arrivata. Con Francesca c'è un rapporto di lunga data, avevamo già lavorato insieme sia con i Ronin sia per gruppo nanou. Il team di Nanou ama infatti il suo timbro di voce, quindi è sempre stato chiaro che sarebbe stata lei a intonare la canzone. Ma doveva farlo in una lingua inesistente e non identificabile. Ho quindi scomposto le sillabe di quello che Francesca aveva cantato, ricomponendole con un risultato nuovo".

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