Descrizione

“E ti ricordi era semplice, anche riuscire a vedere il mare nel fango”

Esce oggi a sorpresa ‘Fango’, la nuova ballata folk e intimista del cantautore-bluesman Buzzy Lao che, a pochi mesi dall’uscita di ‘Haya’, brano afro-blues con la partecipazione di Dargen D’Amico, pubblica ora un intenso e
delicato inedito che trae ispirazione dalla vecchia scuola del cantautorato anni ‘60 e ‘70 condito con le sonorità del nuovo folk internazionale.

Il brano, rilasciato da Bunya Records (label fondata dallo stesso artista) è frutto di un percorso artistico e umano del cantautore torinese vissuto durante il periodo della pandemia in cui, come tanti, è stato costretto ad annullare il
tour di presentazione del secondo disco ‘Universo / Riflesso’, uscito a Gennaio 2020 per INRI / Bunya Records, proprio poco prima delle restrizioni. Decide così di dedicarsi alla scrittura e alla registrazione in totale autonomia di nuovi brani nella sua casa di Palermo dove si è trasferito nel 2019.

‘Fango’, da ballata nostalgica con le sue chitarre acustiche sapientemente sfiorate in accordatura aperta e l’emozionante interpretazione della voce, rimanda in parte al folk di ultima generazione di Josè Gonzalez e King
of Convenience e allo stesso tempo a una scrittura che si rifà a un cantautorato minimalista, misterioso e sognante a cavallo tra Nick Drake e il nostro Niccolò Fabi per restare in Italia.

Il brano si apre con rumori casalinghi che appaiono e scompaiono lungo tutto il pezzo e che fanno da contorno all’arpeggio di chitarra classica che conduce la narrazione e richiama sonorità oniriche e raccolte. La melodia si
poggia perfettamente sul tappeto sonoro, è ondulante e sostiene un testo evocativo che gioca con il racconto della quotidianità di una giovane donna alla ricerca di se stessa e alle prese con la volontà di affermarsi senza però
rinnegare il suo lato emotivo.

Buzzy Lao sul nuovo brano: “Fango è una canzone che ho scritto la scorsa estate per un’amica che stava
affrontando un periodo complicato della sua vita dovuto alla fine di una relazione in età non più adolescenziale. In questi momenti ci si trova a fare il nostro bilancio personale, ci si interroga sugli errori commessi e questo ci porta al rischio di perdere la connessione con la realtà dei fatti, delle cose grandi o piccole che ci accadono nella vita. Una volta scritto il brano ho deciso di registrarlo in casa a Palermo, dove mi sono trasferito da due anni in
controtendenza rispetto ai tanti che dal sud si trasferiscono a nord. Così negli ultimi mesi del 2020 e nei primi del 2021 mi sono immerso totalmente nell’autoproduzione, che è anche una mia passione, e mi sono affidato
solamente a fine processo a collaboratori di lungo corso come Donato Di Trapani e Fabio Rizzo per i suoni aggiuntivi di pianoforte, synth e per il mix finale. Dall’ascolto si può quindi percepire una sorta di intimità che
riaffiora anche con rumori casalinghi, in particolare mentre registravo in un pomeriggio di pioggia ho deciso di catturare il suono con i microfoni in casa e di fare apparire e scomparire in modo inatteso questa ripresa durante il
brano. Ma anche se comincia con la pioggia, Fango non è per nulla un brano malinconico, anzi lo considero un preciso stato d’animo, quella stessa percezione di meraviglia che ci pervade quando il cielo torna sereno dopo un
temporale estivo inatteso.

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