Descrizione

“La Corazonada” è una canzone molto personale, legata strettamente a Cabruja e al suo vissuto, ma condivisa con milioni di altre persone. Riprendendo le canzoni e le sonorità della vecchia Caracas, città natale del cantante, Cabruja desidera, più che raccontare, esprimere da un punto di vista emotivo cosa vuol dire crescere e vivere in una delle città più violente e
pericolose al mondo.
Con un tasso di circa 100 omicidi all’anno per ogni 100mila abitanti, la paura e la paranoia sono sensazioni quotidiane tra i cittadini. “La Corazonada” è una specie di sentore che viene dal cuore, il presentimento che qualcosa di terribile sta per accadere, una sensazione sempre presente. Per Cabruja, vivere con questa costante percezione di pericolo è già morire.
Il testo del brano fa diversi riferimenti alla città: Caracas, che veniva chiamata “la de los techosrojos” - la (città) dei tetti rossi, è situata in una valle con un clima primaverile durante tutto l’anno, ma con un carattere tropicale molto esuberante, che si riflette anche sulla personalità di chi ci abita. Il contrasto tra questi elementi paradisiaci con la terribile realtà vissuta attualmente manifesta la nostalgia di una città che non sarà mai la stessa. Cabruja, come tanti altri caraqueños espatriati, vive la lontananza da casa non come una dolce malinconia, ma come un severo lutto.

Credits

Produzione esecutiva Over Studio Records di Raul Girotti
produzione artistica e arrangiamenti Giancarlo Di Maria
registrato presso Over Studio Recording a Cento (FE)
Sound Engineer Angelo Paracchini
Voce: Cabruja
Pianoforte: Denis Biancucci
Batteria: Iarin Munari
Basso elettrico: Marco Dirani
Chitarre elettriche, chitarre acustiche: Antonello D’Urso
Programmazioni computer, tastiere, piano elettrico, synth, bass: Giancarlo Di Maria Archi scritti e diretti da Giancarlo Di Maria
1° Violino, 2° Violino, Viola - Valentino Corvino
Violoncello - Sebastiano Severi
Contrabbasso - Marco Forti

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