Il quartiere Vallette di Torino è sempre stato visto come una zona fortemente legata nella propria identità all'omonimo carcere. Attraverso le attività ricreative interne alla struttura, molti detenuti riescono a trovare passione e, spesso, anche la possibilità di essere reinseriti in contesti sociali attivi una volta liberi. L'alone di pregiudizio che avvolge chi esce dal carcere viene rappresentato sotto forma di dialogo post-mortem tra Donato, ex carcerato, e Pino, il suo vicino di casa prima che venisse arrestato.
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