Descrizione

“Dal mio quarto piano sull’infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che dà sull’inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l’accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi a paesi ignoti, o ipotetici, o semplicemente impossibili.”

Le righe che aprono Il Libro dell’Inquietudine di Pessoa riassumono meglio di chiunque altro lo stato d’animo e l’essenza di Canzoni dal Quarto Piano. Nove canzoni scritte durante mesi in cui una parte di vita stava per volgere al termine e un’altra, all’epoca ancora ignota, stava per prendersi tutto. Tre storie che andavano consumandosi: quella con la mia prima ragazza, quella con la band e, soprattutto, quella con Bologna, la città dai lunghi tempi persi dalla quale, inizialmente, mi ero ripromesso di non andarmene più.
Canzoni dal Quarto Piano è un disco a metà tra passato e futuro, un disco pieno di mare, di tetti di città e di lenzuola consumate dai pensieri. È uno stato mentale distaccato e, allo stesso tempo, la fotografia di una camera singola che non esiste più.

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