Ci sono brani che non gridano, ma parlano.
Canzoni che non cercano di arrivare prime, ma di arrivare dove serve. Non per forza nuove, non per forza rare: semplicemente vive. Ancora capaci di sorprendere, di far pensare, di muovere qualcosa. PEZZONI arriva al terzo volume con lo stesso intento: riportare in superficie ciò che il tempo o l’algoritmo hanno lasciato ai margini. 20 artisti della nostra community si prendono lo spazio che meritano, con tracce che sanno di visione, di intuizione, di cose mai finite davvero.
Questa compilation è un gesto semplice e necessario: fermarsi ad ascoltare, prima che tutto svanisca nel flusso.
È un piccolo atto di resistenza musicale. Una dichiarazione di affetto verso l’irregolare, il dimenticato, il non ottimizzato.
È un invito: rallenta. Dai valore a ciò che non fa rumore.
PEZZONI non segue i trend.
Non rincorre numeri.
Non insegue il nuovo a tutti i costi.
Preferisce restare dove serve: vicino a chi crea, e a chi ascolta con attenzione.
Sotto trovi il track by track.
Premi play, e lascia che succeda.

PEZZONI VOL.3
Compilation
Descrizione
Credits
AlberiNoi – cartine tornasole
Un pop sospeso e riflessivo, che si anima come una cartina tornasole dell’anima: colori che cambiano grazie a un viaggio o a un incontro, con un ritornello intimo e malinconico che resta addosso come un ricordo sussurrato.
Beata La Noia – Attimo di panico
Rock‑pop tagliente, tra riff nervosi e testi che guardano ai paradossi moderni: un momento in cui l’urgenza ci parla, innesca domande sulla ricchezza e sul valore dell’umanità. Una riflessione dolorosa ma necessaria. ([rockit.it][1])
Bruno Mari – Presente
Sussurri folk su chitarra acustica: “Presente” è un diario a voce bassa che parla di respirare l’adesso, tra spigoli di paura quotidiana e delicate carezze sonore che ricordano quanto sia prezioso restare qui, ora.
Cactus – Siviglia
Un’estate sonora: percussioni latine, chitarre che tremano come luci al tramonto e un ritmo da plaza andalusa. “Siviglia” fa viaggiare verso un luogo caldo e vibrante, tra polvere rossa, vermut e promesse all’imbrunire.
Cassio – Pistola
Groove dark e basso ostinato che pulsa in sottofondo a parole sospese e tensione urbana. “Pistola” esplora la violenza interna, quel click emotivo in bilico tra silenzio e esplosione: un brano che tiene il fiato sospeso.
Fiori di Cadillac – Terra Promessa
Soul delicato e retrò con un ritornello contagioso che parla di speranza: è il desiderio di un luogo vero, di un viaggio interiore che cerca conforto, quasi una promessa di rinascita fatta musica.
Gate 66 – Eva
Ballad elegante, voce femminile su tappeti di archi: “Eva” modella una figura mitica, simbolo di rinascita e potere, invitando l’ascoltatore a specchiarsi in una femminilità che si afferma con grazia e delicatezza.
Grimo – Dalla
Un omaggio autentico al nuovo cantautorato, con echi di Lana Del Rey. Testi poetici, arrangiamenti acustici e vibrazioni nostalgiche fanno di “Dalla” un ponte tra generazioni, un dialogo tra passato e presente.
Hamburgo – Essere Speciale
Synth-pop luminoso che esplode in un mantra solare: “Essere Speciale” non è autopromozione, ma celebrazione dell’unicità. Un inno leggero che incoraggia ad accettarsi, a uscire dallo sfondo e brillare.
Heaven or Las Vegas – Laguna Beach
Shoegaze pastello: chitarre sognanti, riverberi liquidi e atmosfere californiane al tramonto. “Laguna Beach” è una cartolina sonora da un luogo mitico, perfetto mix di nostalgia e fuga emotiva.
Icmesa – Icmesa
Elettronica industriale e campionamenti crudi raccontano la tragedia ambientale: la voce ricorda, il beat urla. “Icmesa” mantiene viva la memoria di un disastro e fa vibrare coscienze accese dal rumore metallico.
lecoseimportanti – Veleno
Acustica pura e parole che fanno male, come un veleno lento. La voce rotta crea intimità, regalandoci un brano che parla di affetti tossici e dolori che restano lì, in sospeso sulle corde della chitarra.
Luca Fol – Vivi con garbo
Pop gentile e raffinato, un invito esplicito: vivere con garbo. Tra eleganza melodica e testi ponderati, Luca consegna un messaggio di delicatezza, restituendo alla musica e alla vita un approccio rispettoso.
Michael The Skillerz, Ma.Mi, Willy Lobo – Dinosauri
Beat old‑school, rap corposo e trio vocale che regala energia. “Dinosauri” parla di sopravvivenza urbana, resistenza e identità, con rime affilate e un flow che fa vibrare la pista.
Primadora – prima d’ora
Un sogno orchestrale: archi morbidi, ritmi leggeri e un’atmosfera onirica. “prima d’ora” è un’incursione in un nuovo feeling, un momento che sembra già esistere ma solo ora prende forma.
Sajittario – La fine del mondo
Post-rock drammatico, chitarre riverberate e voce distante. “La fine del mondo” è una visione apocalittica suonata con cuore epico, ma contiene un’ironia velata: niente è tanto definitivo quanto sembra.
Sàrgano – Meno Male
Funk lieve e fraseggi ironici: “Meno Male” è un sospiro di sollievo sulle piccole cose, un inno alla gratitudine quotidiana che scivola via su groove rilassati e un testo che sorride della vita.
taha – Che delusione
Indie essenziale, voce sussurrata e sentimenti in primo piano. “Che delusione” scandaglia l’amarezza dell’attesa andata storta, con note sparse e un’atmosfera rarefatta che amplifica il silenzio tra le parole.
Veramentebravo – Antartide
Synth freddi e ritmo sospeso: come stare su un iceberg. “Antartide” è una metafora sonora dell’isolamento emotivo, gelido all’inizio e capace di sciogliersi verso un calore incredibilmente umano.
Why Everyone Left – Stop
Garage‑rock essenziale: riff grezzi, batteria scatenata e una parola che cambia tutto: “Stop”. È un comando primordiale, una pausa da rumori e stimoli, un invito a fermarsi e resettare.
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