Descrizione

I Crifiu -la band salentina che mescola il pop all’elettronica e la world music internazionale- tornano in radio con un nuovo singolo estivo: Otranto, il brano che annuncia l’estate tra pop, urban, sapori mediterranei e suoni contemporanei. Otranto è la metafora di un amore che non muore, come una città di mare amata anche d’inverno, fuori stagione, fuori dalla folla, fuori dalle mode. È l’alba, il ritorno alla vita dopo una battaglia.
Prodotto da Dilinò e distribuito da Believe, Otranto è un brano ricco di immagini che ricamano la bellezza e la storia della terra della band, bagnata da quel “mare tra le terre” che appartiene da sempre ai Crifiu essendo il mare della loro infanzia, amato da sempre e per sempre. Un mare che ha il fascino di una donna dalla pelle di sale, di un vento che porta onde lontane sulle spiagge di una terra che è ponte di lingue e monte di sangue, tra santi, torri di pane e un faro, nella culla del Sole, il punto più a Oriente d’Italia. Otranto è una canzone che affresca un luogo per raccontare un mondo.
Dopo il successo di Rock & Raï e altre hit come Al di là delle nuvole, Un’estate così, Mondo Dentro, milioni di visualizzazioni e streaming, la band salentina composta da Andrea Pasca (voce), Luigi De Pauli (chitarre e synth), Sandro De Pauli (fiati e programmazioni), Marco Afrune (basso) ed Enrico Quirino (batteria), più volte sul palco del Primo Maggio di Roma, allo Sziget di Budapest e nei maggiori festival nazionali, torna in radio con un nuovo brano e -come spesso accade nelle canzoni dei Crifiu- il pop, l’attualità sonora e l’immediatezza radiofonica si intrecciano a contenuti musicali e letterari, a rimandi culturali che invitano ad allargare lo sguardo.
“Otranto – raccontano i Crifiu- è la bellezza dell’estate salentina, dei suoi luoghi magici ed è storia e cultura. Otranto è il 1480, l’arrivo dei Turchi, la resistenza di gente non abituata alle armi per difendere la città. È la storia di un popolo di contadini e pescatori che per aver rifiutato di abiurare la propria fede fu condannato a morte. Oggi un esempio per ripartire. Sia una fede religiosa o laica, una passione, un amore, un lavoro, tutto quello per cui si combatte e si lotta ogni giorno: morire per le proprie idee, oggi, significa vivere per le proprie idee, i propri sogni, il proprio desiderio. Essere vivi, prendere parte alla vita, sentirne la bellezza”.
Torna l’estate come ritorno alla vita, da vivere ogni istante. “Come la vita di tutti i giorni fu sconvolta a Otranto da un evento tramandato da secoli, che ha ispirato poeti e segnato l’identità di un popolo e di questi luoghi” – continua la band- “così abbiamo visto cambiare la nostra quotidianità con l’arrivo di un virus che racconteremo alle future generazioni. Come allora si ritornò alla vita dopo la battaglia così, oggi, riprendiamo la musica e la danza -che per noi salentini è l’antico modo che conosciamo per superare le crisi e sputare il veleno- e continuiamo a splendere ogni giorno come fa il sole di Otranto, il primo Sole, la prima alba che ogni mattina illumina l’Italia”.

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