III

III

Deep Valley Blues

2021 - Stoner, Psichedelia, Blues

Descrizione

“III” (Third) è il nuovo album dei Deep Valley Blues che uscirà il 15 dicembre per l'americana Swamp Records. Il duro periodo della pandemia ha ritardato le registrazioni del disco, che vennero completate a luglio 2021, la band ha voluto intitolare il disco “III”. La scelta, inoltre, di una copertina bianca, con la maschera simbolo della band impressa come una macchia di “Rorschach”, vuole essere un’espressione “cromatica” del viaggio incominciato dalla band sin dalla sua fondazione: l’immaturità del primo disco dalla copertina nera e la consapevolezza di essere un nulla all’interno dell’universo musicale; la volontà di crescere ed esprimersi in una moltitudine di colori con il “tramonto demoniaco” del secondo disco; e infine il bianco di “III” vuole rappresentare la libertà lasciata all’ascoltatore di interpretare la musica della band così come una macchia di “Rorschach” lascia libera espressione al suo osservatore.

Le canzoni accentuano ulteriormente i temi trattati nel precedente album in brani come “Pills of Darkness” (sulla dipendenza da ansiolitici), “Phobos” (sulle fobie) e “Maschere” (in inglese “Masks”) primo e finora unico brano scritto in italiano, che affronta il tema della schizofrenia. Il brano finale, invece, una strumentale dal titolo “Mum darkwoods”, oltre ad essere una dedica, vuole esprimere nei suoi due minuti di malinconia il dolore dovuto alla perdita delle persone amate.

L’attaccamento alla propria terra è testimoniato da “Smokey Mountain Woods”. Nel brano viene descritta la bellezza di un paesaggio montano calabrese, una zona in cui poter riscoprire la pace e la serenità, e che nel titolo vuole essere un tributo allo “Smoky Mountains National Park” degli Stati Uniti.

La componente onirica è presente in brani come “Talisman” e “Bronco Buster”, quest’ultima ispirata nel testo dalle atmosfere degli scritti onirici di H.P. Lovecraft.

La passione per il blues si desume dai due brani dal titolo “Epitaph”, una composizione divisa in due parti che si presenta come una strumentale nella sua denominazione “Noir Ballad” mentre la seconda parte, “Reprise”, canta invece le gesta del leggendario bluesman Robert Johnson, del suo mitologico patto con il diavolo e dell’incertezza riguardo il luogo della sua sepoltura.

Come “Follow the buzzards” (brano contenuto nel secondo disco “Demonic Sunset”), anche in “III” vi è un riferimento alle sette religiose: nel brano “Sun of the dead” vengono descritti gli ultimi minuti del Tempio del Popolo, la setta che vedeva come suo leader il reverendo Jim Jones, e del suicidio di massa che ne seguì nel novembre 1978.

Accanto a brani più introspettivi e riflessivi, troviamo anche una vena ironica: in “Malley O’ Mucy” vengono descritte alcune situazioni, dovute ad una non gradita satira, nei confronti del personaggio che dà il nome al brano, e all’esagerazione dovuta ad una visione del mondo troppo politicamente corretta.

Hanno partecipato alle registrazioni Marco Veraldi (Bretus, Lunar Swamp), all’armonica e ai cori nella maggior parte dei brani; e Francesco Merante al basso su “Mum darkwoods”.

Il suono della band affonda le proprie radici in sonorità che oscillano tra pesanti venature Sludge/Stoner e ritmi Blues/Southern, arricchite da una forte componente psichedelica.

Credits

Line Up

Giando Sestito: Bass Guitar & Voice
Umberto Arena: Guitars & Chorus
Alessandro Morrone: Guitars
Giorgio Faini: Drums

Marco Veraldi aka Zagarus (from Bretus and Lunar Swamp): Harmonica on “Epitaph-Noir Ballad”; countermelodies and chorus on “Bronco Buster”, “Smokey Mountain Woods”, “Sun of the dead” and “Epitaph-Reprise”
Francesco Merante: Bass on “Mum darkwoods”

“III” Tracklist:

1. Epitaph (Noir ballad)
2. Bronco Buster
3. Malley O' Mucy
4. Smokey mountain woods
5. Phobos
6. Talisman
7. Pills of darkness
8. Maschere
9. Sun of the dead
10. Epitaph (reprise)
11. Mum darkwoods (dedicated to...)


“III” was recorded at Black Horse Music Studio (CZ) by Francesco Merante
Mixed and Mastered by Francesco Merante and Deep Valley Blues.
Artwork by Giorgio Faini

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