Descrizione

Qualche anno fa abbiamo conosciuto Mike, un quattordicenne grande come una montagna. La sua era una storia da raccontare: scappato dall’Africa dopo che i genitori erano scomparsi nei giorni della rivolta in Libia. Durante l’iscrizione a scuola, alla domanda: “Da dove vieni?” faceva il gesto delle dita che camminano sul tavolo! Non sapeva una parola d’Italiano, e capimmo che era arrivato da noi a piedi! Ispirandoci a lui abbiamo scritto un testo che racconta di un ragazzo che ha come padre il sole (scotta quando cammina sulla sabbia), come sorella la mezzanotte (i suoi rintocchi lo aiutano a non prendere sonno durante il viaggio), come fratello la guerra (che contrappone alla terra che lui conosce bene perché attraversata tutta a piedi). Da questo episodio abbiamo pensato di allargare il racconto a tante di quelle storie che abbiamo ascoltato negli anni e ascoltiamo oggi dai nostri studenti di scuola, come quella di Mike appunto o di Daniel che viene da Bucarest, di Jon che ha i capelli blu, di Milo che corre in scooter, di Mo’ che ama, cosi anacronisticamente... la pop art!

I fratelli Enrico e Andrea De Luca sono legati all’esperienza musicale dei Radiocity, band storica di Bologna da loro fondata negli anni ‘80. Sobborghi il loro secondo LP raggiunge i primi posti nelle classifiche delle etichette indipendenti italiane. I De Luca presenziano nell’86 alla biennale di Salonicco come rappresentanti della musica italiana all’estero. Nel ’91 vincono come miglior gruppo live al City Square di Milano il contest J&B Talentscout che procura loro un contratto (inadempiuto) con la CGD. Collaborano con Massimo Bubola (De Andrè), e partecipano agli Show televisivi Roxy Bar ed Help, ideati da Red Ronnie. Nel ’98 autoproducono il concept album Nevica in Nebraska, poi nel 2003 Neuropa che segna l’incontro con Vince Pastano (Vasco Rossi). È dello stesso periodo la collaborazione di Andrea col vecchio amico di band Federico Poggipollini (Ligabue) in veste di coautore dei suoi album. La loro canzone Bologna e Piove viene presentata a Top of the Pop nel 2012. Andrea De Luca partecipa a programmi televisivi come Dietro le quinte e Buongiorno Regione (Rai 3) e nel 2014 scrive l’album solista Via direttissima 2 e 1/3, che e si aggiudica il plauso della critica indipendente. Nel 2015 Andrea, che in parallelo porta avanti da sempre l’attività di pittore, vince il premio più ambito per l’arte pittorica italiana, aggiudicandosi la Biennale d’Arte Internazionale di Roma. Enrico e Andrea hanno un passato da educatori di strada, Andrea è attualmente tutor psicopedagogico di un centro di formazione. Nei testi dell’ultimo disco DE LUCA (2017) raccontano le storie più interessanti e più toccanti di alcuni dei loro ragazzi di scuola.

DE LUCA – TRACK BY TRACK

IO SONO MIKE
"Ha il colore della notte" ho pensato. "Come ti chiami?" "Mike" ha risposto. "Quanti anni hai?" … silenzio ...
"Da dove vieni?" … niente... "Non conosce bene la lingua" mi sono detto. Ho provato con l’inglese, il francese. Nulla.
Dopo alcuni istanti ha mosso il suo corpo enorme. Dalla mia scrivania ha preso una penna e il foglio dove annoto i dati dei nuovi iscritti a scuola. Ha disegnato: un sole, una barca, una balena. "Sei arrivato dall’Africa? Hai attraversato il mare?" ho dedotto. "E poi? Come sei arrivato qui?" Con l’indice e il medio ha mimato il gesto di chi cammina.
"A piedi?!..." ho domandato. "Sei arrivato fino qui a piedi?" Ha mosso la testa su e giù!!

IL MONDO DI MO’
Mo’ sta per Adamo! Genitori con sense of humor! Mo’ sta anche per adesso!
Mo’ è un paradosso: "Prof a me non piace molto baciare" dice. "Ma se proprio devo, amo il bacio sul labbro inferiore".
Sa chi è Pollock, incredibile!! Sa chi è Warhol! La sua letteratura interiore a volte viene derisa dai compagni, perchè non la riconoscono, purtroppo non gli è stata donata: nel mondo di mo’ (di adesso) Adamo non trova spazio!

LE FINESTRE DI BUCAREST
Daniel in questo momento ha 20 anni ed è responsabile di un bar, dove durante il periodo estivo lo avevo mandato in stage. Quando l’hanno assunto mi ha invitato in pizzeria e ha pagato lui con grande orgoglio. Manda soldi a casa in Romania, è un bravo ragazzo, in aula è stato un continuo battibeccare, guai a dargli contro. Quando gli chiedevo di far qualcosa impostava una faccia alla De Niro come a dire: "Stai dicendo a me? Ehi tu! Dici a me?", poi si alzava e andava alla finestra a fare i cazzi suoi. Una volta gli ho chiesto cosa ci vedesse là fuori. Disse che a Bucarest viveva vicino a un fiume ghiacciato. Stare affacciato al davanzale gli ricordava casa sua, gli amici che pattinavano con lui, la madre alcolizzata... Storia triste, eppure non l’ho mai visto triste, anzi sorride sempre. Di lui a ben pensare, si vede solo il sorriso, contornato dagli auricolari bianchi che gli sparano nei timpani quel rap che gli fa tremare il cappellino da baseball. I ragazzi di oggi hanno tutti il cappellino da baseball e nessuno lo guarda mai il baseball: strano.

KARMACOLORE
La scuola è un insieme di colori: i ragazzi sono colorati, i capelli blu, le trecce verdi, gli occhi azzurri, la pelle nera, la pelle bianca, la pelle gialla, non può esistere l’intolleranza in noi, il nostro karma è dividerci i colori del mondo... Anche i pensieri sono colorati, gli stati d’animo: l’amore è rosso, ad esempio. E tu? A che colore pensi quando pensi a me?

LA LEGGE
Dedicata a mio figlio di 12 anni, che presto passerà quell’onda devastante e magnifica che è l’adolescenza. Un consiglio semplice, avere una sola legge: essere ciò che vuole essere!.

IL DISEGNO DI AURORA
Durante una lezione, un'allieva scarabocchia qualcosa su un foglio. Un'altalena dondola sola. C'è una donna che la dondola. Cancella la donna. Compare un uomo. Cancella l'uomo. L’altalena ritorna a dondolare sola.

MILO CORRE
Una decina di anni fa, Milo faceva corse clandestine in scooter alle rotonde di San Lazzaro: spero non ci abbia lasciato le penne a fare quello che faceva. Me lo immagino un po’ più vecchio, forse della mia età, che guida la moto per raggiungere qualcosa, una terra, una donna... E dice: Quando corro riavvolgo il nastro e ascolto chi sono, piego e si piega il mondo, cattivo o buono!

OGNI GIORNO VALE
E’ la frase che un papà tunisino ha detto, durante una riunione, al figlio che avevo sospeso, perché aveva mandato a cagare una prof! Voleva dire: “Non sprecare il tuo tempo” o “Il tuo tempo vale tantissimo”. Poi è diventata una canzone d’amore per una donna, ma è nata da quell’episodio.

PICCOLO SEME
Piccolo seme è una filastrocca: se un seme è in custodia di qualcuno comunque cresce! Dal verbo “custodire”, sorvegliare qualcosa con attenzione e con cura, in modo che non subisca danni e si conservi.

PRIMA CHE TU DORMA
Nasce dall'esperienza diretta di un laboratorio, in cui veniva chiesto ai ragazzi di scrivere una lettera anonima ad un compagno di classe, evidenziando una sua problematica e proponendo un'idea su come affrontarla e migliorarla. Erano venute fuori cose del tipo: “Sei una testa di cazzo, ma simpatico" o “Credo che il tuo iperattivismo vada combattuto col Prozac". Poi, qualcuno (ragazzo o ragazza che sia) scrive che sa che non può provare quello che prova, perché scandaloso, ma sa anche che se lei/lui gli ha confidato che lo pensa un attimo prima che si addormenti, ecco allora vuole dire che il suo pensiero in qualche modo lo prevede e a lei/lui basta questo essere visto.

KA BOOM
L’ultima canzone del disco, autobiografica. Alla fine della giornata di lavoro si torna a casa, ogni volta diversi, perché le storie di questi ragazzi ti cambiano. I giovani non leggeranno libri, ma di sicuro scrivono poesie, ogni giorno. Sembra che la radio annunci la fine del mondo: ho sempre pensato che se succedesse davvero, non so, forse tornerei lo stesso a casa. Sol chi non sogna invecchia! Quando sei troppo stanco di sognare, finisce il mondo. Ka-Boom!

Credits

DE LUCA – CREDITS COMPLETI

Musiche di Enrico De Luca
Testi di Andrea De Luca

suonato da:
Enrico De Luca – chitarra elettrica ed acustica, basso elettrico
Andrea De Luca – chitarra elettrica ed acustica, voce
Antonio Gramentieri – chitarra elettrica ed acustica, slide, basso elettrico, mini-korg, fender rhodes
Denis Mitchell Valentini – batteria, percussioni, cori
Diego Sapignoli – batteria, percussioni
Francesco Franz Valtieri – sax baritono, cori

prodotto da Antonio Gramentieri

Riprese audio di Ivano Giovedì e Denis Valentini
@ Plug-Out Studio di Denis Valentini – Modigliana (FC) | Febbraio/Marzo 2016

Missaggio di Ivano Giovedì con la collaborazione di Andrea Scardovi
@ Duna Studio – Russi (RA)

Foto di Cristina de Maria
Progetto grafico di Alessandro Monti

Produzione esecutiva di Andrea De Luca

Edizioni musicali Strade Blu Factory

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