Descrizione

Esce il 14 aprile, per Rivamare Records, Seven Beats I Forgot, ultimo EP di Emanuele Triglia, anticipato dai singoli Gold Sun, Always the Same Never The Same e INKY.


Il titolo dell’ep vuole descrivere alla perfezione il processo di selezione dei brani, scelti tra numerosi beat prodotti nel tempo e poi archiviati, lasciati in attesa come in un processo di maturazione. Questo ha permesso che la selezione finale si basasse su un’identità sonora chiara, ben definita, di ogni singolo brano e dell’ep tutto, lavorando a dare una consequenzialità alle tracce che traducesse nel miglior modo possibile l’idea musicale di Emanuele Triglia.


Un tempo di produzione lungo e così ragionato ha fatto sì che i pezzi siano stati scritti in momenti e contesti completamente diversi ed influenzati anche da esperienze e influenze contrastanti. Grazie a questa enorme varietà di stimoli, Seven Beats I Forgot contiene un’ampia gamma di sonorità tra cui il soul, l’afro, la psichedelìa, l’hip hop, il jazz, funk e molti altri.
Questa molteplicità di stili e di influenze è stata ricercata con l’obiettivo preciso di offrire una visione più ampia e profonda del processo creativo.


Il concetto di “ripetizione” utilizzato come "mantra" e non come semplice reiterazione, è sempre presente ed è il filo conduttore che attraversa tutto il progetto di Emanuele Triglia (dall'ultimo disco: Echology is philosophy. It’s the art of repetition. And repetition is development. Development regenerates and purifies).
C’è una filosofia molto precisa alla base, che riprende anche degli esperimenti quasi meditativi che uniscono appunto musica e meditazione: il loop, quindi il mantra, permette di entrare in contatto con il proprio mondo interiore e di arrivare ad una connessione con la parte più intima di se stessi. Una volta connessi, agganciati con questa parte di sé, esprimerla all’esterno avviene come un processo naturale. Come una sorta di prolungamento di se stessi. Emanuele Triglia prende questo concetto e lo trasporta all’interno della sua musica fondendolo in uno, trasformando quindi la sua produzione in un mezzo di comunicazione potentissimo.


Quello che Emanuele Triglia vuole raccontare con questo lavoro non è solo il suo personale modo di fare musica, ma il suo personale modo di stare al mondo, di percepire le cose, il differente valore ai differenti elementi. Lo si percepisce anche nella scelta del l'artwork dell’ep che è una vera e propria opera d’arte. Una serigrafia di Federica Valli, in arte Fedilou (che ha curato anche i precedenti singoli) dal nome Mother Etna. L’artista di origine calabrese ha un fortissimo legame con il vulcano, i cui risvegli hanno scandito tutta l’infanzia. Un lavoro così profondamente viscerale non poteva avere come rappresentazione visiva qualcosa che ricordasse da un lato un tratto fortemente biografico, dall’altro qualcosa che non a caso raffigura in modo così nitido un’ esplosione dopo un lungo sedimentare.


Seven Bets I Forgot non è solo un insieme di sette tracce musicali squisitamente prodotte, è un piccolo vulcano di arte pura che, come il magma, pulsa.




TRACKLIST


L’Ep si apre con Dreams, uno skit molto breve (meno di un minuto), in cui Triglia ha registrato e “layerato” diverse armonie col basso, suonate sopra un groove ostinato che Lucky Pereira (batterista di Melbourne), gli ha inviato durante la pandemia per “rimanere in contatto” e creare collaborazioni a distanza. Dream per attitudine e per sapore si può definire il vero e proprio manifesto dell’Ep


Gold Sun pubblicato ill 9 dicembre è il primo singolo estratto. Il pezzo è un mix in equilibrio perfetto tra jazz classico (nell’accezione più ampia possibile) stile Roy Ayers e la psichedelia dei Khruangbin, semplice e incisiva. E' un brano strumentale, suonato quasi interamente da Emanuele Triglia ma con la collaborazione di Francesco Aprili alla batteria e Francesco Fratini alla tromba, mix/master seguito da Alessandro Donadei. Gold Sun è stata scritta durante la primavera del 2022, periodo di ispirazione e "transizione" a livello artistico rispetto alle precedenti uscite e a quelle che sono venute dopo.


INKY è invece il terzo singolo estratto e l’ultimo ad uscire, pubblicato il 3 marzo. Il brano è una miscela perfettamente equilibrata di influenze e stili diversi, che fondono insieme elementi del beatmaking, del funk, soul, ma anche della psichedelia e della world music.
Il pezzo riprende con precisione il filone del “mantra”, centrale appunto nella produzione tutta: si ripetono temi e atmosfere, che evolvono gradualmente in un crescendo fino a creare un’esperienza di ascolto ipnotica. La produzione è come al solito di Emanuele Triglia, Alessandro Rebesani (in arte Rbsn) ha aggiunto successivamente le chitarre all’interno del beat.


Aguacate nasce probabilmente da uno dei beat più datati. Curiosità sul brano: La chitarra è stata campionata da una Ig stories utilizzando un Sp 404; è stata talmente tanto tagliata che in ogni caso non è più riconoscibile.


Always The Same Never The Same è il secondo singolo estratto pubblicato il 20 gennaio.
Il pezzo è un vortice di vibrazioni in cui si combinano latino, jazz e lofi boom-bap, tutto in uno. Un ammaliante sonorità che incanta, seduce e fa innamorare al primo ascolto. Il titolo è una rappresentazione perfetta della capacità di Emanuele Triglia di modulare, ogni volta, con eleganza, tutte le sue influenze sonore.


In Blossoms viene fuori la parte di Emanuele Triglia più legata al jazz/hip hop contemporaneo. Il pezzo è nato semplicemente andando in studio, campionando alcune drums di Corey Fonville, suonando sopra il piano e poi registrando una bassline il più rappresentativa possibile. Su questo beat sentirete una voce. L’unica in tutto l’ep: è un’intervista di Duke Ellington.
“What Is Jazz? Jazz is a tree! It has many branches that reach out to many directions. Of course, it goes into the far east and picks up an exotic blossom. At the end of each branch is a twig, and at the end of each twig there are many different shaped leaves, and many colored flowers.”
Da qui il titolo Blossoms.




Pillow è la traccia di chiusura dell’Ep, quasi a voler accompagnare l’ascoltatore ad una fine come una ninna nanna.
Apparentemente è il pezzo che più si discosta dagli altri. L’armonia/melodia del brano, punta ad un piano più emozionale dove il groove passa quasi in secondo piano. La timbrica di ogni strumento è calda e morbida, focalizzando l’attenzione sul tema.
Pillow è stato scritto nel 2018 ma Triglia non era mai riuscito a collocarlo dandogli una giusta identità Quattro anni dopo, utilizzando le batterie di Federico Romeo, ha completato il brano, costruendosi così una nuova identità. Nello stesso anno, ha collaborato a distanza con Gianni Brezzo (Marvin Horsch, producer tedesco) per alcuni suoi brani e da lì è nata l’idea di coinvolgerlo su Pillow.

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