Adattando una cantina - la Nassa* di Manarola (Cinque Terre) - a studio, i Fazendieri hanno fatto il loro.
Per ben due anni nella grotta di muri di sasso e travi in noce dove il suono riverbera su stesso senza uscire,
rintronati dalle vibrazioni del funk più genuino, di suoni e pensieri ne hanno fatto un condensato vibrante: R/E/T/R/O.
Approccio vecchio stampo. Cassette di vinili con i solchi ancora veri. I samples che frusciano dentro l’Akai MPC.
Un basso. Una chitarra Ibanez. Due giradischi. Un ampli valvolare e un paio di microfoni.
Un pò di amici a dare manforte dal Ligure al Tirreno, con liriche impennate, beatbox vorticosi e assoli strumentali tutti umani,
governati dall’orecchio fonico di Dario “Daddario” incastrato nella Nassa da Modena.
Un disco che è cosa viva e pulsante prima di essere un elenco di files da cercare con il cursore sul display.
Colonne sonore da paesone di confine. Che sia vista dal mare, dal Ligure al Tirreno, o da terra,
dal piano al picco dell’Apuano, la FazendaLatobeso è questa.
* la nassa è uno strumento che i pescatori usano per pescare le seppie intrappolandole in un buco prodotto dall’intreccio di fili di ferro. Non c’è via d’uscita!
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