Descrizione

“Olivia" è una riflessione intima e catartica sulla mia relazione con me stessa, sul dolore e sulla rinascita.
Olivia rappresenta una figura ambivalente: è la bambina che non ha potuto nascere, ma al tempo stesso è nata dentro di me, è stata — ed è — una parte profonda della mia identità.
Attraverso questo brano, chiedo scusa a quella bambina interiore per tutte le volte in cui non mi sono amata abbastanza, per i silenzi, le rinunce, le ferite ignorate.
In questo gesto di perdono personale, si apre anche la consapevolezza di un dolore più grande: quello dei bambini che non hanno avuto la possibilità di esistere, che non hanno avuto voce, né fortuna, né tempo.
Alla fine, "Olivia" diventa un atto d'amore attraverso la non-esistenza, come se il gesto più puro fosse quello di proteggere quella bambina impedendole di soffrire. È un brano che parla di perdita e speranza, di riconciliazione con il passato e di una nuova possibilità di amare sé stessi.

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