Volevo fare un disco

Volevo fare un disco

Galil3o

2021 - Cantautoriale, Pop, Indie

Descrizione

“Volevo fare un disco” è l’album d’esordio di Galil3o, cantautore romano raffinato e inquieto, un lavoro autenticamente indie-pop, intimo e ispirato. A legare gli 8 brani che compongono il disco, le emozioni sottili e i dettagli che determinano la nostra quotidianità, le piccole gioie e le frustrazioni che mettono in disordine le nostre abitudini.

“Volevo fare un disco” è un quadro espressionista: i sentimenti di Galil3o si posano sulla realtà, senza mediazioni, colorando i dettagli di un’esistenza. Fedele alla sua natura malinconica, l’artista attraversa luci e ombre, tra considerazioni agrodolci e sogni che, nonostante tutto, non smettono mai di brillare. Per restituire la sua interiorità, ha scelto una vena cantautorale squisitamente pop, leggera e ricercata al tempo stesso. Sullo sfondo, presente ma silenziosa, Roma.

Galil3o nasce nel 2018, dopo alcune importanti esperienze con gli FSH. Ha vinto lo Spaghetti Unplugged Festival e si è esibito più volte al MEI - Meeting degli Indipendenti di Faenza. Nel 2020 ha iniziato un nuovo importante percorso in studio, che ha permesso la nascita di “Viaggiare leggeri”, “Francesco (esci tutte le sere)” e “QuasiMai”, i tre singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album. “Volevo fare un disco” è il suo primo lavoro in studio.


GALIL3O PARLA DI “Volevo fare un disco”
Quando da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande, io rispondevo: “Vorrei fare un disco!”. E oggi, che ancora non so cosa voglia dire in fondo “esser grandi”, ho coronato questo mio piccolo grande sogno. Ho pensato molto a come chiamare il nuovo lavoro, a come poter racchiudere in modo sensato la mia musica, le mie parole, il mio mondo, e mi son detto che “volevo fare un disco” sarebbe stato perfetto. Calza a pennello!
Quattro semplici parole che descrivono il percorso fatto per arrivare fin qui… otto canzoni che parlano della mia vita, un po’ come se fosse un’autobiografia. Non è stato facile, si percepisce, ma questo disco racconta i miei sogni, le mie abitudini, il mio quartiere e la mia città. I miei momenti di solitudine, i miei dolori e le mie più grandi incazzature, i miei amori, le mie amicizie, le mie serate e i miei viaggi. I miei concerti, le mie note, i miei sorrisi. Ho cercato di metterci tutto me stesso perché penso che solo così chi lo ascolterà mi potrà conoscere e, se lo ascolterà con attenzione, riconoscersi.
Sembra banale, ma nella semplicità si celano le musiche più difficili da ascoltare, le parole più vere da comprendere. Nella frenesia di oggi, ci vuole ancora un cuore grande (ma anche un culo grande) che aiuti… Sì, volevo fare un disco sono solo quattro semplici parole, ma non avrei potuto dirlo meglio.

Credits

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