Obiettivo sensibile

Obiettivo sensibile

Gasparazzo e la banda bastarda

2012 - Rock, Etnico, Alternativo

Descrizione

Il nostro disco nuovo é di colore azzurro metallo ed arancio. Ci si vede dentro il contagiri di un affollato furgone coi vetri oscurati che balla tra il poco forte ed il troppo piano. L' emozione data dagli sguardi vivi di gente differentemente colta che abbiamo incontrato nei nostri progetti è la radice del disco.
Produttori, bimbi scalzi, insegnanti di frontiera, preti libertari, gestori di locali cool, trafficanti, ballerine, soldati ubriachi, attivisti coraggiosi, tour manager esaltati, profughi , dj, ministri, poeti…
Le parole obiettivo e sensibile ci danno il senso di sospensione, della fase creativa prima di avere l'opera davanti a sé, il momento dello stimolo, del bisogno di produrre un suono, di modificare la materia, di generare una cosa che non esiste ma che già senti. Anche se obiettivo sensibile, in realtà è la stazione Termini, teatro di una nostra recente incursione acustica presto repressa dalle forze dell'ordine che ci hanno dato la spiegazione del motivo per cui non si poteva suonare lì. Noi abbiamo continuato a suonare fuori...
Obiettivo sensibile è stato registrato in presa diretta nell’ottobre 2011 nella prima periferia di Modena. Un gigantesco dismesso garage ha ospitato la nostra strumentazione per poter suonare ad alti volumi tutto il materiale inedito composto tra la fine dell’autunno 2010 e l’estate 2011. La completa autoproduzione artistica del lavoro ha fatto si che si creassero improvvise ed impreviste tensioni e rilassamenti che hanno reso le sessioni emotivamente memorabili.
La sala di ripresa, o meglio l’officina sotterranea, era enorme ma non troppo alta e rendeva il suono del trio batteria, basso e chitarra aperto, chiaro ed evocativo. Un puro suono “garage“ che ha reso, grazie anche alla presa diretta, molto leggero e divertente registrare il disco. Un mixer per cuffia ci ha permesso di suonare con un metronomo e tutti gli strumenti in ascolto con il cantante Ale chiuso in uno stanzino adiacente la sala.
I tredici brani sono scivolati veloci ed ispirati come solo nel live può accadere, senza tracce guida, programmazione, schema o sessioni chiuse. Ci siamo ritrovati a decidere sul momento intenzioni, bpm, finali, arrangiamenti e dettagli del testo. A differenza degli altri dischi Tiro di classe e Fonostorie, in Obiettivo sensibile c’è un totale e costante lavoro di gruppo. Un approccio semplice e rock, da sala prove, poco pensato e molto fisico. Sovraincisioni di strumenti acustici e parti elettroniche realizzate in maniera naturale, con pochissimo editing per non snaturare la bellezza dell’imperfezione. Altra scelta importante è stata quella di registrare pochi cori ed una sola chitarra elettrica per ogni brano.
Lo studio mobile del batterista Lorenzo Lusvardi ha catturato, per ogni canzone, 14 tracce mono in diretta che, una volta sommate voci e sovraincisioni sono diventate al massimo 20. Dall’officina al mixer nello studio analogico di Lorenzo nella campagna attorno a Reggio Emilia a combattere con l’infinito mondo del missaggio…
Nell’ultima fase le tracce vanno ad Amersfoort in Olanda da Wim Bult di Inlinemastering Studio per la masterizzazione finale. La produzione esecutiva di Autonomix ( Francois Lorusso ) ha spinto la band a chiudere l’album in poco tempo, senza troppe riflessioni e dubbi. Suonare tanto e liberamente. Disco pensato e creato con calma ma suonato e rifinito con veloce e voluti azzardo ed istintività.

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