Favole sui bimbi

Favole sui bimbi

Giors

2021 - Cantautoriale

Descrizione

«C’è qualcosa di strano / nel pensiero del mondo / nel credere che un figlio / possa fare ciò che non siamo riusciti. / Di pensarlo perfetto / per un mondo migliore / senza sapere come sarà / la sua voce, il suo dolore.»

Esistono legami che travalicano le mere connessioni di sangue. Sono quei rapporti autentici, inimitabili e profondi che si creano tra anime simili, attraversate dalla medesima sensibilità per il mondo e i suoi componenti. Relazioni rare, ma fonti di calore e affetto prezioso.
“Favole sui bimbi”, il nuovo singolo del cantautore Giors disponibile su tutte le piattaforme a partire dal 29 gennaio, è un inno a questi fili invisibili. Una «osservazione sugli aspetti antropologici», come ama definirla l’autore, che rivela alcuni “errori di sistema” correlati
al rapporto tra genitori e figli e alla necessità stessa di porre al mondo questi ultimi.
Al centro della critica in musica di Giors vi è, infatti, un pregiudizio diffuso: la convinzione che non si possano comprendere determinate dinamiche genitoriali se privi di prole. Ma è davvero così? Nelle sue strofe pregne di pathos e riflessione, rese leggere da un ritmo allegro e tipicamente country, “Favole sui bimbi” tenta di smantellare tale immaginario, scardinandone i presupposti precipui e ponendo, anzi, in rilievo l’importanza di tutte quelle relazioni umane che scaturiscono spontaneamente nel corso delle nostre esistenze.
A lavoro, a scuola o in ambienti in cui poter coltivare interessi comuni, sono molteplici, infatti, i rapporti “familiari” che emergono in maniera sincera e spontanea, divenendo, così, terreno fertile per instaurare confidenze, dialoghi e visioni affini sul mondo. I figli non possono essere il frutto di spinte ormonali, sovrastrutture sociali o retaggi culturali, canta Giors, bensì il risultato di un sentimento concreto. Che, spesso, non risiede solo nelle discendenze di sangue, ma anima anche tutti quei legami che arricchiscono la nostra rete di affetti: piccole, grandi, storie d’amore – tra amici, fidanzati, insegnanti e allievi, datori di lavoro e dipendenti, vicini di casa o compagni di corso – che rivelano il carattere genuino della loro essenza.
Relazioni autentiche e scevre di qualsiasi vincolo, dunque, proprio come dovrebbero essere quelle con i figli “di sangue”: non proprietà, ma esseri umani da osservare e ascoltare con attenzione. Non proiezioni di sé e occasioni di riscatto, ma «frecce scoccate da un arco».
Libere di inseguire le proprie traiettorie e di raggiungere i propri obiettivi, con serenità e autonomia. E con la speranza che, un domani, possa sorgere un «mondo migliore».

Credits

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