SOLEMNIS

SOLEMNIS

giuliodib

2016 - Progressive, Acustico, Post-Rock

Descrizione

ALBUM PRODOTTO QUASI CONTEMPORANEAMENTE A "PSICHEDELIA" DI CUI RAPPRESENTA LA NATURALE PROSECUZIONE. PIU' SPAZIO AD ELEMENTI ACUSTICI E CLASSICHEGGIANTI MA SEMPRE ISPIRATO AL PROGRESSIVE ROCK.

Credits

COMMENTI (1)

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  • Progrock 8 anni fa Rispondi

    Psichedelia e Solemnis,due dischi come non se ne vedevano da tempo. In essi rivivono atmosfere antiche,ritmi ormai sconosciuti,suoni semplici e insieme profondi,tempi dilatati che vanno oltre il ristretto limite della forma canzone,in altre parole si riascolta il progressive rock nella sua forma più pura.
    Accanto ad autentici gioielli strumentali che ti afferrano immediatamente,vuoi con l'assolo di piano di Notturno,vuoi con la chitarra acustica di Egadi,troviamo rimembranze classiche alla Vivaldi nel violino dolente di Onirikon,la riscoperta dei sintetizzatori anni 80 nel veloce ma anche pensoso Delirium,l'oscuro e travolgente Atanatos che in una progressione inarrestabile ci proietta in un'atmosfera bellica e tempestosa. La suite Psychedelia conclusiva del primo album è un viaggio interiore che partendo da ritmi esotici e quasi ballabili ci porta gradatamente attraverso la maestosità del mellotron al finale dominato dall'organo.
    Ma dopo l'intermezzo del solare Thalassos e del cupo Chronos ecco il capolavoro Solemnis, una suite di 26 minuti che si apre con lo splendido Abyssos,un adagio per solo mellotron la cui ampiezza e profondità sembra spingerci nelle pieghe più nascoste della nostra mente in un'atmosfera quasi estatica. Segue Allegro,vivace danza baroccheggiante. E dopo l'intermezzo di Diesis,tutto costruito sui semitoni,la suite si chiude magistralmente con Chorale,vera e propria apoteosi che a partire da un coro insinuante ed incalzante con tonalità quasi gregoriane,lentamente si riaggancia al tema iniziale fino al finale epico con l'organo da cattedrale che con poche battute ci lascia nell'armonia dell'estasi assoluta.
    Possiamo senz'altro parlare di Solemnis come della miglior suite progressive rock italiana del 2016.

    Progrock