"NO:MAD" di Glisz è un'opera che invita l'ascoltatore a un viaggio introspettivo e sensoriale. Il musicista, noto per la sua fusione di elettronica e suoni organici, riesce a creare in questo EP un'atmosfera sospesa, quasi onirica, che parla di scoperta e movimento, non solo fisico ma anche interiore.
Un suono che unisce tradizione e modernità, grazie all'utilizzo di strumenti tradizionali come l'oud, il dulcimer, la kora e il gimbri, che si fondono armoniosamente con le produzioni elettroniche downtempo tipiche di Glisz. Questa scelta non è casuale: ogni brano sembra una tappa di un percorso, dove il suono di questi strumenti ancestrali funge da guida, narrando storie di terre lontane e di culture diverse. Il risultato è un sound unico, ricco di sfumature, che riesce a essere al tempo stesso esotico e incredibilmente familiare.
Cinque le tracce di "NO:MAD": da "Verloren", un pezzo che ti immerge subito nel mood del progetto, con un'atmosfera malinconica e avvolgente, a "Marwari", caratterizzata da un'evoluzione verso sonorità più ritmiche e tribali, fino a "Moud", che approfondisce il lato più ipnotico del disco, con melodie ripetitive che catturano l'attenzione a "Vertive", di cui esiste anche una versione strumentale, che rappresenta il cuore pulsante dell'EP.
In generale, "NO:MAD" è un'opera che richiede un ascolto attento, capace di rivelare i suoi segreti solo a chi ha la pazienza di immergersi completamente nel suo mondo sonoro. Non è un semplice disco di musica elettronica, ma una vera e propria esperienza che ti invita a riflettere sulla tua identità e sul tuo "viaggio" personale, che appassionerà anche i fan di artisti come Apparat e Jacques Greene.

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