Descrizione

L'idea del disco e della lunga estate fredda nasce anni fa, mentre trascorrevo un'estate inaspettatamente piovosa, ma si è poi concretizzato in quella successiva, caldissima climaticamente ma piuttosto cupa in relazione alle vicissitudini della mia vita. Il freddo del titolo infatti non è riferito a un fattore climatico ma piuttosto a un'atmosfera, una sensazione interna.
Il concetto del disco è rimasto stabile ma col passare del tempo i pezzi al suo interno sono cambiati, così come è cambiato il formato, da Lp a Ep e viceversa, essenzialmente per problemi legati alla mia umoralità e ai continui cambi di opinione rispetto ai miei brani.
I 5 pezzi registrati sono letteralmente dei sopravvissuti, forse degli eroi o dei samurai, sono i 5 che hanno superato (a stento) tutti i miei piccoli filtri e devo dire che per la prima volta mi sento "abbastanza" soddisfatto del lavoro svolto, perché mi assomiglia molto di più rispetto ai precedenti, che invece mi rappresentavano solo in parte.
Una parte del disco è stata registrata due anni fa nella villa in campagna in cui abitavo, un posto davvero magico che avevo già utilizzato in precedenza. L'altra parte del disco è stata registrata in un piccolo e supertecnologico studio (Electrical Storm) in un paesino vicino a Cagliari, mentre le cose più low-fi (chitarrine storte e basi elettroniche 8 bit) le ho fatte direttamente a casa mia.
Rispetto ai lavori precedenti, e questa è una cosa cercata e voluta, ci sono un sacco di interventi di altri musicisti e anche una vera e propria collaborazione con i Rigolò, band romagnola che ha arrangiato interamente l'ultimo pezzo dell'Ep. Motivo per cui il live difficilmente mi vedrà suonare da solo (questa è una frase pre-Covid, ahimè).
Le collaborazioni sono avvenute sia di persona che via internet con spedizioni di file ecc., ho lasciato praticamente carta bianca a tutti dando solo delle piccolissime disposizioni di massima, il disco quindi non suona come avevo immaginato perché ho appositamente abbandonato il timone lasciando spazio libero ai marinai, che per fortuna non hanno tentato ammutinamenti.

Credits

Produzione a cura di Simone Sedda e Raffaele Badas.
Registrato e mixato da Simone Sedda presso lo studio Electrical Storm di Settimo S.P.
Master a cura di Simone Sedda presso Electrical Storm studio.
Musica e testi di Raffaele Badas.
Artwork di Simone Ambu

suonato da:
Raffaele Badas - voci, chitarre, basso in 1 e 3, drum programming in 3 e 4, xilofono in 4.
Andrea Cherchi - sinth in 1, 2 e 4, chitarre in 1
Simone Sedda - sinth in 4, percussioni in 2
Marina Cristofalo - basso in 4
Matteo Leone - percussioni e banjo in 1
Gianmarco Cireddu - violino in 2
Rigolò: sax, batteria e violoncello in 5

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