Corre, corre, corre la Locomotiv

Con la pandemia lo storico locale bolognese ha capito che era vietato fermarsi, così ha rilanciato. Nasce Locomotiv Club Records, un ritorno al mondo delle produzioni. Perché vuoi mettere un disco registrato in un club...

Le magliette del Locomotiv
Le magliette del Locomotiv

Nel 2007 nasce il Locomotiv club, storico locale di Bologna che si è fatto conoscere nel corso degli anni dal pubblico italiano e non solo. Una bocciofila situata nel Parco del Dopo Lavoro Ferroviario nel quartiere Bolognina ha lasciato spazio a un luogo iconico per la musica emergente di ogni provenienza. La realtà del club è in continua espansione e dopo quindici anni i due fondatori, Gabriele Ciampichetti e Michele Giuliani, insieme all’attuale presidente Giovanni Gandolfi, ampliano la portata del Locomtiv fondando l’omonima etichetta, che ha appena rilasciato il suo primo album: Fading | Building dei Korobu.

È Giovanni che ha raccontato il nuovo progetto ripercorrendo il filo che dalla nascita del Locomotiv porta fino a oggi. “Siamo partiti piano nel 2007 perché Bologna è piena di realtà che organizzano concerti nei locali, ma è grazie all’esperienza maturata precedentemente in altri progetti che siamo riusciti a diventare un punto di riferimento per gli italiani e per i gruppi internazionali, che spesso fanno un’unica data italiana da noi”.

E ancora: “In realtà il Locomotiv ha già prodotto degli album in passato. Gabriele suonava in un paio di gruppi e ha pensato di fare un’etichetta utilizzando il nome del locale. Poi ha deciso di estenderlo anche ad altre band pubblicando una decina di dischi, ma con l’affermarsi del club il progetto è stato accantonato”.

Il palco del Locomotiv
Il palco del Locomotiv

Durante la pandemia è stato possibile progettare un rilancio dello studio grazie all’aiuto della Legge Regionale n.2, che si rivolge alle realtà musicali dell’Emilia-Romagna assegnando contributi finanziari attraverso bandi pubblici. “Così quello dell’etichetta diventa un progetto che non ha particolari stress di tipi economico-finanziari perché comunque c’è un aiuto di tipo istituzionale", ci spiega.

"Non stiamo sicuramente andando a cercare un musicista che ci si aspetta venda milione di copie. L’obiettivo è quello di dare un profilo artistico molto alto e questo è giustificato anche dal fatto che avendo vinto un bando pubblico siamo in dovere di valorizzare quello che è il sommerso cercando di mettere l’accento sulla qualità invece che sulla quantità delle vendite”.

I rapporti con le istituzioni però non si esauriscono qui, e mentre Giovanni racconta come sia stata la vittoria del bando comunale di INCREDIBOL! a offrirgli la possibilità di allestire anche uno studio di registrazione video, si dice fortunato di trovarsi in una regione che riconosce una tale importanza alla cultura musicale.

“Questi due anni di pandemia hanno permesso di metterci d’impegno per vincere i bandi, creando la situazione ideale di avere tutto in casa e tornare all’autoproduzione da cui eravamo partiti”, dice guardando con ottimismo a questo ultimo periodo, durante il quale il Locomotiv è stato comunque costretto a ripensare le proprie proposte.

Giovanni Garoia al mixer al Locomotiv
Giovanni Garoia al mixer al Locomotiv

“Nell’estate del 2020 abbiamo avviato una rassegna di concerti all’arena Puccini e ci siamo accorti che la gente era davvero in astinenza da musica dal vivo perché è stata una proposta di grande successo nonostante i costi elevati e il distanziamento. Questo ci ha dato una bella spinta per continuare a credere che stessimo facendo un lavoro che poteva essere ancora fatto. Allo stesso tempo c’era la parte invernale in cui non si poteva fare nulla, ed è stato allora che abbiamo cominciato a reinventarci, considerando che i concerti col pubblico in presenza non potevano più essere fatti. Per cui abbiamo cercato di esplorare gli altri aspetti della musica, tra cui quello della discografia”.

Ora che il progetto è diventato reale, anche la progettazione delle uscite è definito in modo chiaro. “Abbiamo deciso di seguire due percorsi l’anno. Scegliere un gruppo che ci piace proponendogli una residenza da cui creare un’opera artistica che poi viene stampata e promossa, e un altro che troviamo invece tramite open call, andando col setaccio a cercare nel territorio della regione realtà nuove che meritano di essere valorizzate” continua. Il primo dei due è stato il percorso che ha portato i Korobu a pubblicare il loro primo album, mentre la prossima uscita – anticipa Giovanni – sarà dei Pin Cushion Queen a ottobre. 

I musicisti Fabio Mano e Francesca Moretti prima di una data al Locomotiv
I musicisti Fabio Mano e Francesca Moretti prima di una data al Locomotiv

Si continua a parlare di Fading | Building, che già dalla sua uscita ha attirato l’attenzione anche per il progetto che orbita attorno alla musica. Ci dice: “Una cosa che faremo è una versione delux del disco. Abbiamo contattato alcune figure legate a discipline artistiche diverse, ci sarà Giulia Mazza, una fotografa di Bologna oltre che musicista che farà delle foto da stampare e allegare al disco, che rappresenteranno un po’ la sua interpretazione in fotografia dell’album. La stessa cosa avverrà per l’abbigliamento, abbiamo chiamato Marco Rambaldi – stilista di Bologna – che curerà la maglietta allegata al bundle delux del disco. Poi ci saranno fumettisti, illustratori, uno scrittore e la parte video che ha girato Ericailcane”.

Oltre ai progetti musicali in sé, Giovanni parla della gestione degli spazi del Locomotiv, dove non c’è una sala di ripresa dedicata, ma si registra nei vari locali del club. “La batteria la mettiamo in mezzo alla sala, altre cose le facciamo su in studio dove c’è il mixer, tipo la voce, poi è successo che alcune tracce siano state registrate nei bagni (ride, ndr). Ogni strumento viene registrato nel luogo in cui rende di più e questo è possibile perché essendo il Locomotiv un locale molto curato dal punto di vista acustico, è in realtà tutto insonorizzato”.

Quello che resta è l’immagine di un vero e proprio centro artistico, che, anche grazie all’aiuto di una regione “illuminata” come la definisce Giovanni, non smette mai di partorire nuove idee. “Ci sono una serie di progetti che abbiamo in cantiere ma che inizieremo a sviluppare a partire dalla prossima stagione” dice riferendosi a live session ispirate a quelle della radio di Seattle KEXP. È in questo modo che da due anni di pandemia si può uscire puntando a progetti ambiziosi sostenuti dall’esperienza di uno dei club più famosi d’Italia. Ora non rimane che attendere le prossime uscite.

---
L'articolo Corre, corre, corre la Locomotiv di Martino Fiumi è apparso su Rockit.it il 2022-06-01 10:49:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia