L’inimitabile voce, una chitarra acustica, un mellotron, pochi rintocchi di elettrica, delle percussioni minimali ed un tamburino. Tanto basta a Kawamura Gun per montare i suoi brani, in quello che è il suo debutto ufficiale sulla lunga distanza, per di più doppio. Un miracolo di artigianato casalingo, realizzato in appena 4 mesi, tra registrazioni e mixaggio. 20 brani uno di cui scritto a 4 mani con una delle figure più in vista della cultura sotterranea di Roma Est: Stefano Di Trapani (un tempo noto ai più con l’eclettico soprannome di Demented Burrocacao e con il quale il nostro ha in piedi un quartetto con altri complici quali Steve Pepe e Luciano Turella). Registrato su di un 8 piste digitale (dalla tendenza analogica come tende a sottolineare l’autore) il disco è una sorta di concept diviso in due atti. 9 i brani presenti nel primo cd, 11 sul secondo. Per la preziosa versione in doppio vinile – gatefold con inserto e la traduzione dei testi in italiano – le scelte sono analoghe : Lato A 5 pz, Lato B 4 pz, Lato C 6 pezzi, Lato D 5 pezzi. Il tutto raccolto in una copertina che idealmente presenta il lato più magnetico e notturno di Kawamura Gun, immortalato dal celebre fotografo romano (ma con residenza palermitana) Roberto Timperi.
L’ispirazione arriva da lontano, i brani acustici sembrano raccogliere l’eredità dei T.Rex e Tyrannosaurus Rex del periodo ’68-73, piccoli frammenti rielaborati ed estesi. Così come l’ombra lunga dei Matching Mole di Robert Wyatt. Se qualcuno ravvisa paralleli con Syd Barrett deve necessariamente fare ammenda. Si parla della stessa scuola, certo, ma l’influenza non è mai diretta o così tangibile. E’ comunque la musica inglese ad aver rappresentato da sempre un modello.
Il titolo dell’album ‘Hummingbird’ fa semplicemente riferimento al modello di chitarra Gibson utilizzato per le incisioni. I testi parlano di agricoltura ed ambiente e sono quasi una riflessione sull’infanzia di Gun, cresciuto nella regione giapponese di Shizuoka. Sono scene di un passato remoto descritte con dovizia di particolari, esperienze di vita vissute direttamente. C’è anche un filo di nostalgia: le immagini vanno a quei pomeriggi trascorsi in casa, quando si udivano in distanza 4-gli schiamazzi dei ragazzi di ritorno da scuola. Ma c’è anche un certo distacco, làddove viene meno il trasporto sembra quasi di immergersi in fatti di cronaca dell’altro millennio.
C’è un bambino che gioca fino al tramonto nascondendosi all’interno del tempio/cimitero che sorge di fronte a casa sua, ci sono i movimenti – quasi al rallentatore – dei contadini che arano la terra. Ma poco più avanti non ci sarebbe stato più spazio per il folklore locale. Nella prima adolescenza cresce a dismisura la passione per la musica d’oltremanica che ascolta ripetutamente in radio, prima di iniziare ad acquistare i primi 45 giri. E’ anche un modo per evitare l’imbarazzo dei testi in lingua, avrebbe potuto ascoltare canzoni d’amore senza nascondersi dai suoi. A 13 anni c’è già un’idea di suono che alberga nella sua mente, Yardbirds, T.Rex e Beatles rappresentano più d’un modello. C’è già un’estrema competenza ai tempi della scuola media, una passione da condividere con un amico , condizione che verrà meno nel ciclo delle scuole superiori, dove i compagni di classe sono decisamente più conservatori ed interessati a storie di motori.
Prima dell’avventura solista c’erano i Blind Birds, un power trio nato negli anni zero e con all’attivo un mini-tour giapponese di 5 date nel 2005. Nata quasi per gioco, questa sua nuova identità ha preso vita nel corso delle celeberrime serate al circolo Fanfulla 101 (nella sua prima, leggendaria e carbonara incarnazione) . Amore night il nome di questi mini eventi che avrebbero visto alternarsi in veste per l’appunto intima alcuni dei famigerati talenti di Roma Est. La prima pubblicazione a nome Kawamura Gun è per la benemerita Geograph nel 2012, una casetta ed un cd-r per il marchio che letteralmente avrebbe stanato l’acerbo talento dell’ormai milionario Edoardo Calcutta. Il nuovo disco è letteralmente un’autoproduzione e Gun – che dall’arte visiva ha fatto una provocazione – ha scelto ancora una volta la via dell’ironia virale: Brutiful, una crasi tra brutto e beautiful.
Una cosa è certa, al nostro non piace la bassa fedeltà. E le attenzioni riposte in questo disco sono notevoli, dagli arrangiamenti con archi sintetici (di necessità si fa virtù) ai vezzi quasi progressivi del suo songwriting. No agli scarabocchi, bensì la volontà di lavorare ad un qualcosa che possa restare nel tempo, anche per i prossimi 20 anni. La registrazione casalinga è figlia di un bisogno economico, ma certo non si può soprassedere sulla comodità del mezzo: un supporto su cui immortalare all’istante le improvvise illuminazioni del momento. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, a Gun non dispiacerebbe potersi servire di un produttore a tutto tondo. E quale sarebbe invece la band immaginaria ideale ? Facile: Marc Bolan alle chitarre acustiche, Brian Eno alle tastiere ed alla sei corde elettrica, Andy Mackay all’oboe, Robert Wyatt alla batteria, Steve Peregrin Took alle percussioni, Ian McDonald al mellotron, al vibrafono ed alle tastiere, David Bowie all’armonica, Howard Kaylan e Mark Volman ai cori e Tony Visconti al basso ed alla produzione artistica.
L’arte dal nostro è comunque vissuta a 360 gradi, le sue esperienze come pittore contemporaneo hanno avuto vasta eco, grazie ad una serie di mostre personali. Di spicco anche le copertine dei primi due album dei The Winstons.
Il disco sarà presentato dal vivo il 9 di Novembre al MACRO Asilo di Via Nizza a Roma.
Luca Collepiccolo

Hummingbird
Gun Kawamura
Descrizione
Credits
"Hummingbird"
(CD-1)
A-1 Mini-mini matta-toumin no mae
(Mini-mini è volato via-prima del letargo)
A-2 Kagi (La chiave)
A-3 Doku no hana (Fiore velenoso)
A-4 Samui shigatsu (Aprile freddo)
A-5 Free festival no yoru (La notte di free festival)
A-6 Kannazuki (il mese senza dio)
A-7 Bouke
A-8 Kemushi/Denkimushi (Bruco peloso/Bruco eletrizzato)
A-9 Ashioto tatezuni (Senza passi-t.v.di tubo Brawn)
(CD-2)
B-1 Gossunman (L'uomo da cinque pollici)
B-2 Ping-pong no uta-Owarinoaru koushin
(Un canzone di palla di ping-pong-marcia che ha la fine)
B-3 Gakkougaeri (Sulla via di casa da scuola)
B-4 Kimino yokode mousou (Ossesione sta accanto a te)
B-5 Uchu no sumikara (Dall'angolo dell'universo)
B-6 Wagashiya dattanoni (Era una pasticceria tradizionale giapponese)
B-7 Okano ueni (Sulla collina)
B-8 Nigeta kingyo (Pesce rosso)
B-9 Record uragaeshi (Girare il lato del disco)
B-10 Komattahito-Norimonoyoi (Mi metti in difficultà-chinetosi)
B-11 Shiroi yozora (Cielo notturno bianco)
All instruments and all songs played and composed by Kawamura Gun, except A-4 written by Kawamura Gun and Stefano Di Trapani.
All songs recorded and mixed by Kawamura Gun at Kitchin studio, Rome
Mastering by Andrea Monorchio at Skafulanka studio, New York
info: kawamurino@hotmail.com,
https://www.facebook.com/KAWAMURA-Gun-%E3%81%8B%E3%82%8F%E3%82%80%E3%82%89%E3%81%90%E3%82%93-236971252991768/?ref=bookmarks
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