Descrizione

Noto al grande pubblico per il lungo sodalizio con i Thegiornalisti, Leo Pari si conferma tra i riferimenti fondamentali del panorama indie, itpop e pop attuale: negli anni la sua scrittura e la sua sensibilità sono state richieste a vario titolo da artisti come Simone Cristicchi, Francesco Renga, Elodie, Gazzelle, Malika Ayane, Tiromancino, Galeffi, Niccolò Fabi, con i quali ha collaborato in veste di autore e/o produttore, lavorando parallelamente alla sua lunga discografia solista, che con l’album “Amundsen” raggiunge quota nove.

Il nuovo disco “Amundsen” arriva dopo gli ottimi riscontri dell’ultimo lavoro “Stelle Forever” ed è stato già anticipato dal singolo “Roma Est” e dal secondo estratto “Giorni No” che hanno riportato il nome di Leo Pari al centro della scena musicale.

Con “Amundsen” Leo Pari intesse un nuovo percorso in 10 tappe, un intenso racconto di ricerca e di scoperta, ispirato alla figura del grande esploratore norvegese Roald Amundsen, consegnando il raccolto di un lungo viaggio verso l’esplorazione più profonda e difficile: quella di se stessi.

Parlando del disco, Leo Pari afferma: "Roald Amundsen è stato un grande esploratore norvegese del XX secolo, famoso per le sue imprese in territori polari. Oltre ad aver reso noto il passaggio a Nord-Ovest e ad aver determinato la posizione esatta del polo magnetico boreale, è ricordato soprattutto per aver raggiunto per primo il Polo Sud. Ho incrociato la sua storia qualche tempo fa, appassionandomi da subito alle sue coraggiose spedizioni tra i ghiacci.
Quello che mi ha affascinato oltre alle sue mirabili avventure è l’uomo dietro di esse; un uomo che ha combattuto con il gelo e il pericolo senza esitare mai, conoscendo la gloria e la miseria, prima acclamato e supportato da importanti finanziatori nelle sue esplorazioni e in seguito, quando i fondi gli furono negati, finanziandole personalmente rischiando di perdere tutto ciò che possedeva. Ma ciò che sicuramente Amundsen non ha mai perso è stata la determinazione nel compiere il proprio destino, perseguendo la sua sete di scoperta con dedizione e studio, senza pause né compromessi. Un uomo che ha sfidato ripetutamente la morte per inseguire i suoi sogni o forse per combattere contro i suoi mostri, per tutta la vita, fino al giorno in cui, durante una missione di salvataggio, è scomparso tra i ghiacci con loro.

Leggendo la sua storia ho percepito molte analogie tra la sua vita e il percorso mentale e spirituale che stavo affrontando nella stesura di questo album di canzoni.
Mi sono reso conto che anche io stavo affrontando un viaggio lungo, forse il più doloroso e difficile di sempre.
Senza macchina, aereo o treno, forse anche senza muovermi, ho attraversato in solitaria le gelide vallate dell’Io, un continente ancora inesplorato e pieno di pericoli e paure. Percorrere i territori sconfinati della propria personalità è un po’ come attraversare l’Antartide con una slitta trainata da 4 cani, ti giochi tutto ad ogni minuto che passa, puoi incontrare sorprese di ogni tipo, molto spesso poco piacevoli.
A queste temperature i tempi si dilatano, le pulsazioni del cuore sono più lente, i tessuti si smagliano e la materia si confonde. Le regole non valgono più, si è soli con(tro) se stessi.

Lì si ripensa ai tanti cicli della vita, a quante persone diverse siamo stati, a volte anche nello stesso momento; abbiamo sbagliato e fatto cose giuste, ma abbiamo sempre avuto la forza di ripartire da zero.
Lo zero è tutto e niente, è vita e morte allo stesso tempo, rinascita e abbandono, ciclicità, l’anello di una catena infinita di cui noi siamo solo una microscopica particella, è dna, è la perfezione dell’errore.

Lo zero è il punto da cui riparto una volta ancora."

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