Novecento

Novecento

Lou Tapage

2023 - Cantautoriale, Rock, Folk

Descrizione

È possibile abitare questi anni venti con un disco che si chiama Novecento e dal secolo scorso prende buona parte dell’ispirazione musicale? E se l’altra metà delle influenze arrivasse da una tradizione di musica popolare che conta il tempo non in decenni ma in secoli? Se i Lou Tapage si sono posti questa domanda, probabilmente si deve cercare la risposta tra le canzoni di questo nuovo album del sestetto piemontese.
Che arrivino da un territorio di frontiera è chiaro dal primo brano, un divertissement folk rock in francese, la lingua dei “cugini” che abitano l’altro lato delle montagne: il prezioso intervento di Gari Greu dello storico gruppo francese Massilia Sound System porta ad un livello superiore la poetica e dà il via alle danze. Segue “Novecento”, dove si passa all’italiano e a un discorso più riflessivo sul nuovo millennio e sul secolo passato. I toni si distendono con l’ironia de “Il Santo”, per poi tornare all’attualità con “Nuove dal fronte”, tra pandemie, guerre e crisi climatica. Arriva “Alice”, una ballad sui pericoli di utilizzare lo scudo della tradizione come scusa per concedere spazi all’esclusione e alla discriminazione. Con “Vai e Ven” arriva la lingua occitana, intrecciata al Persiano del cantautore Afshin Khas. Le chitarre distorte continuano la loro corsa con “Militanza danza”, affiancate per brevi tratti a elementi elettronici, per poi tirare il fiato in una ninnananna per trio d’archi, pianoforte e salsedine (Valzer del porto) che evolve in un ritmo più sostenuto di danza francese (Passa dal porto). Ci si avvicina alla conclusione con Ventinove, dal testo onirico e dalle influenze del folk d’oltreoceano per arrivare al brano che chiude il disco, Vento in Tasca, storie di solitudini invernali e della speranza in una ipotetica primavera dell’avvenir.
In tutto l’album il passato (che sia la tradizione popolare o le influenze musicali del XX secolo) è una costante, ma se ancorarsi al passato vorrebbe dire chiudere gli occhi e far finta di vivere in un'epoca che non c’è più, vivere esclusivamente il presente sarebbe come muoversi in un mare senza coordinate per interpretarlo. Forse è questa una possibile risposta al quesito iniziale: si può abitare il presente senza rinunciare alla propria storia, basta che l’uno non escluda l’altro.

Credits

Composizione e arrangiamento: Lou Tapage
Mixaggio e mastering: Riccardo Parravicini

Il disco è stato registrato da Riccardo Parravicini presso il Rima Maja studio
Le tracce 7, 10, 11 sono state registrate da Davide Martini presso il Drum Code Studio

I Lou Tapage sono:
Sergio Pozzi: voce, chitarra acustica
Chiara Cesano: violino, organetto, pianoforte
Dario Littera: chitarra elettrica
Daniele Caraglio: batteria
Marco Barbero: flauti, cornamusa, bouzouki
Nicolò Cavallo: basso elettrico

I testi sono di Sergio Pozzi insieme a:
Gari Grèu per “Ça va sans dire”
Afshin Khas per “Vai e Ven”
Andrea Bertolotti per “Santo della pazienza" e “Alice”
Monica Rossi per “Vai e Ven”

I fiati di “Ça va sans dire” e “Santo della pazienza” sono di:
Filippo Ansaldi - sax tenore
Giuseppe Notabella - tromba
Elia Zortea - trombone

Gli archi di “Valzer del porto" e “Passa dal porto” sono i CMYK con:
Sara Cesano - violino
Chiara Di Benedetto - violoncello
Rossana Prandi - viola

I cori in “Santo della pazienza" e “Alice” sono di Andrea Bertolotti

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