Logos

Logos

Maieutica [Veneto]

2012 - Rock, Progressive, Alternativo

Descrizione

Puoi ascoltare Logos in streaming sul nostro sito: maieutica.info


► PRESENTAZIONE

«Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato (Buddha). Logos è il suono del pensiero. Logos nasce dal caos come sorgente di ogni flusso pranico. Logos è comunicazione. Logos è un ponte che collega noi a voi. Logos è il dialogo con gli altri e con sé stessi, strumento della maieutica per la ricerca della propria verità. Siete pronti ad oliare gli ingranaggi della vostra mente?».

Questo il messaggio con cui i Maieutica lanciano Logos, il primo album di Rock Pensante, prodotto dalla DeFox Records / Heart of Steel Records di Mirko DeFox Galliazzo e che vanta la collaborazione per registrazione e mixaggio del grande chitarrista Alex De Rosso (Dokken, King of Balance, Joseph Williams, Headrush…).

Frutto di un anno di lavoro, Logos è un concept di riflessioni firmato dall’originale sound dei Maieutica che unisce all’energia del rock una introspettiva profondità lirica. Dieci tracce di Rock Pensante che puntano a smuovere gli ingranaggi di menti anestetizzate dal mainstream. L’intenzione è dichiarata fin dalla copertina: immergersi nel mare delle idee per far scaturire il pensiero più profondo che alberga dentro il proprio ego, senza condizionamenti o imposizioni esterne. Le idee, come i pesci, navigano in acque più o meno profonde: più si scende negli abissi e più i pesci sono forti, puri ed astratti. Uno spunto di riflessione che vuole arrivare a tutti, starà all’ascoltatore scegliere quanto in profondità spingersi in questo tuffo nel pensiero.

Risultato di un lavoro di ricerca musicale e testuale, Logos mischia ad un rock elettrico shakerato con effluvi metallici, appunti prog e pathos dark wave, testi rigorosamente in italiano che tentano di condurre l’ascoltatore alla riflessione e all’introspezione. Un genere difficile da etichettare, definito provocatoriamente dagli stessi Maieutica Rock Pensante, che si avvicina all’attitude prog/art rock nella sua accezione più pura, ovvero come ‘progressione’, evoluzione di idee. I brani di Logos, infatti, sono riflessioni in musica nate dal desiderio di comunicare un caos interiore in piena libertà creativa. Partendo da una base di matrice rock classica, Logos è un percorso che coinvolge all’interno del suo apparato musicale visioni psichedeliche puntellate da ruggenti chitarre metal, richiami a sonorità orientali per chiudere il cerchio in un ritorno alla schiettezza hard’n’heavy.


► TRACK BY TRACK

1. Il suono del pensiero
2. Sinestetica apparenza
3. In preda alla fuga
4. A.D.I.D.M.
5. La teoria delle stringhe
6. L’oracolo
7. La scelta
8. Tre
9. Scomodo pensiero
10. Natale di s’odio

All’opener strumentale Il suono del pensiero, segue Sinestetica apparenza, brano di apertura dell’album e primo singolo estratto. Strofe melodiche ed incalzanti portano presto l'ascoltatore al sound più energico dei Maieutica qui ben evidenziato da un chorus che non si lascerà dimenticare
facilmente. La furia della parte strumentale prepara al meglio l'esplosione di un assolo virtuoso ben in linea con un testo che grida la voglia di affermare la propria identità e dignità.
In preda alla fuga, terzo titolo di Logos, è un esempio di perfetta fusione tra testo e musica: chitarre ansiogene e distorte accompagnano il cantato “irregolare” e fanno da sfondo alla fuga del protagonista da un istituto psichiatrico verso una libertà tanto desiderata. Al termine della sua evasione, tornato quindi alla realtà, ritmica e voce diventano più uniformi lasciando spazio a chitarre più lineari e solide. Solo a questo punto il tono del protagonista diventerà più accusatorio affermando come il vero manicomio non sia quello da cui è fuggito, ma tutto ciò che ne è al di fuori.
A.D.I.D.M., acronimo per Armi Di Indifferenza Di Massa, nasce come canzone di denuncia sociale, un momento di riflessione e ribellione verso alcune scelte storiche che sembrano essere scivolate via nell’indifferenza sebbene le conseguenze facciano ancora parte del nostro presente. Il titolo è un gioco di parole tra le presunte armi di distruzione di massa che avrebbero dovuto giustificare l’intervento militare in Iraq e l’indifferenza degli uomini verso una guerra che si è compiuta sebbene quelle armi non siano mai state trovate. Tecnica, feeling e melodia sanno qui legarsi felicemente senza che l'uno sovrasti l'altro e la voce sa farsi potenziare dall'uso di cori che rendono il testo più incisivo e solenne.

Logos si prende una pausa strumentale con La teoria delle stringhe, brano delicato ed arioso in cui chitarre si fanno da parte lasciando alle tastiere il compito di accompagnare la voce per un finale esplosivo, con un solo di chitarra lento e maestoso. La ricerca dell’amore viene qui allegoricamente identificata con la ricerca scientifica e le variabili del binomio amore-scienza si rincorrono in una spirale smarrita cercando disperatamente di completarsi a vicenda.
Con L’oracolo si ritorna a riff di matrice hard rock alternati a sfuriate dal sapore modale. Break nervosi ed inquieti si evolvono in passaggi distesi dall'incedere solenne. La voce evoca immagini tra loro contrastanti, ma collegate l'una all'altra da una sottile linea misteriosa: la ricerca della verità, l'essenza della maieutica socratica.
Si cambia atmosfera con la successiva Tre: arie e arpeggi che strizzano l’occhio al medio oriente, atmosfere quasi mistiche descrivono tre situazioni, tre persone che sembrano costrette a seguire il proprio destino. La Scelta, intro recitato dal poeta contemporaneo Nicola Lotto, spiega le condizioni in cui si trovano i tre protagonisti. Gli ambienti creati anche da strumenti etnici come il saz, vengono spezzati nel bel mezzo della canzone da un riff potente dalla matrice rock, anticipato da un preludio spanish rock, che sfocerà in un graffiante e sempre più ossessivo hard’n’heavy. Il cambiamento della rotta musicale segna l’arrivo di un’entità non bene identificata che porterà i tre protagonisti a riscrivere il proprio destino.
Segue il brano più diretto dell’album, dedicato allo Scomodo pensiero che alberga in ciascuno di noi, un pezzo corposo, possente e veloce, che non manca di sfumature ricercate ed eteree. Nasce da un'esigenza impulsiva di esternare i propri pensieri più reconditi, quelli che non ammettiamo di avere, ma che ci divorano, ci sgretolano e poi ci liberano.
Logos si chiude con una suite divisa in due atti (Natale di S’odio e Primaneve) che affronta il tema del pregiudizio, un sentimento che come una lieve nevicata invernale offusca occhi e mente precludendo la ricchezza delle diversità. L’intro orchestrale con melodie TimBurtoniane dal sapore natalizio, magistralmente creato dalle tastiere del session man Marco Zago (Daniele Liverani, Dropshard, Rita Wall...), lascia trapelare l’arrivo di un’entità nefasta; mentre il cantato teatrale concepito per enfatizzare il pregiudizio con cui la società giudica gli emarginati viene sostenuto da duri accordi di chitarra dark. Il primo atto della suite (Natale di S’odio) si conclude con un crescendo orchestrale e una ritmica ancor più incalzante a sottolineare il ‘dito puntato’ del pregiudizio. L’arrivo di sonorità più distensive e delicate danno il via al secondo atto (Primaneve) che porta l’ascoltatore a soffermarsi sulla bellezza interiore di chi invece viene additato come straniero della massa. Il rock melodico accompagna la suite alla sua conclusione dove sarà la vittima a tendere la mano al carnefice.

Credits

label Heart of Steel Records
released 8 giugno 2012
produced by Maieutica and DeFox Records
executive producer Mirko DeFox Galliazzo for DeFox Records
recorded at The Orange Room
guitars & vocals recorded by Alex De Rosso at the Cube
mixed & mastered by Alex De Rosso at The Cube
keyboards played and arranged by Marco Zago
vocals on “La scelta” performed by Nicola Lotto
photos by Elisa Calabrese
artwork by Flaminia Spinelli

Maieutica :
Thomas Sturaro - vocals
Matteo Brigo - lead giutar, rhythm guitar, saz
Roberto Guarino - rhythm guitar
Luca Serasin - bass
Mirco Zilio - drums

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