Concepiti nella solitudine di una casa vuota ai piedi del monte Medale, i brani di Malavedo sono il racconto di sensazioni intime e del loro riverbero contro pareti che a un tempo opprimono e ispirano. A seguito di un lungo processo di maturazione artistica, che lo ha portato dall’hip-hop a una maggior tridimensionalità sonora, l’artista lecchese è pronto ad aprire il suo mondo a chiunque sia disposto a entrarci. Non poteva che essere il Medale stesso la copertina del primo lavoro organico di Malavedo, un self-titled EP che suona come un manifesto della sua poetica. Tra un occhiolino alle sonorità pop e spazi aperti all’ibridazione tra i generi, le sei canzoni sono cantate da una voce triste e sincera, ma mai sconfitta: è nell’umiltà di arrangiamenti semplici ed emozioni schiette che Malavedo trova la sua dimensione più intima, riuscendo a comunicare quei sentimenti che non sono più una vergogna, ma il canto di chi realizza di appartenere a una generazione smarrita, ma alla costante ricerca di risposte.
Malavedo
Malavedo
Descrizione
Credits
L’EP è curato da Davide Caldana (Dopio Picante), mixato e masterizzato da Thomas Calvi presso i Reprieve Studios.
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