Till Midnight

Till Midnight

The merry Pranksters

2016 - Rock'n'roll, Rock, Punk rock

Descrizione

Spesso le copertine degli album dicono poco o nulla del contenuto dello stesso, ma, oltre al titolo, la curiosa quanto surreale copertina di "Till Midnight", album d'esordio dei The Merry Pranksters, è chiaramente un messaggio che c'è qualcosa, in quest’album, che ha a che fare con il passare del tempo, o meglio con un passato musicale che le nuove generazioni non conoscono e le restanti stanno ormai pian piano dimenticando.

Il disco (composto da dodici brani in perfetto stile The Merry Pranksters, ovvero pezzi rapidi e diretti che raramente superano i tre minuti di durata ciascuno) già dalla prima traccia, fa capire la voglia di divertimento che la band vuole e sa trasmettere in sede live. E si sente, la formula dei The Merry Pranksters funziona. "Till Midnight" irrobustisce riarrangiando le “vecchie” composizioni originali 50's & 60's con un’iniezione di pura adrenalina e con intrecci ritmici in cui si avverte il chiaro influsso del rock n'roll più evoluto, senza tuttavia mai abbandonare la chiave di lettura punk’n’roll, che i The Merry Pranksters amano rinominare in Retro vintage punk rock facendo di questa definizione il loro trademark.

"Till Midnight" parte deciso ed esplosivo da subito, corre frenetico, ti stringe le parti intime e non le molla fino alla fine, I ritornelli, la cassa cavalcante, le chitarre affilate e ruvide, le distorsioni luciferine della Diavoletto e i soli che fendono l’aria ti impediscono di prendere fiato o anche solo di ragionare sulla musica facendoti immergere in tutto e per tutto in un sound divertente e avvolgente. Ottima la scelta della ricerca di rendere il più orecchiabile possibile ogni singolo brano inserendo parti melodiche, armonizzazioni sax e assoli che in Till Midnight diventano digeribili già dal primo ascolto. Indiscutibilmente significativo è stato appunto l'inserimento del sax che ha aggiunto alla miscela un tocco di eleganza e molto old-rock che non guasta, oltre che ammorbidire il sound spigoloso e ruvido del quintetto.

Traccia dopo traccia i brani si fanno sempre più interessanti; se la traccia iniziale Intro ci vuole semplicemente dare l'illusione di essere seduti sul divano davanti alla tv guardando una puntata dell' Ed Sullivan show ,è Norwegian wood, brano azzeccatissimo come opener, con una verve e un’energia uniche, la vera “open track” che ha il compito di aprire le danze, e da subito si capisce cosa dovremo affrontare per i prossimi 33 minuti circa, Pezzi come Blue Suede Shoes arrivano come un coltello affilato che di fronte ad un palco rischiano di lasciare i loro (positivi) effetti, brano di 2 minuti e mezzo che la dice lunga sull’energia che è in grado di sprigionare questo combo. I ritmi adrenalinici proseguono con Ring Of Fire e You Never Can Tell restando sempre però tendenzialmente frenetici e ai confini del delirio, e raramente concedono tregua, mentre a metà strada, troviamo la dolcemente irruente Burning Love, che ci frena, ma solo per un attimo, quasi per permetterci di riprendere fiato. Brani come Diana e Dream Lover ci danno invece una sterzata verso sonorità più melodiche, grazie anche ad un refrain al limite del radiofonico. L’album si avvia alla chiusura con Great Balls Of Fire che suona come l'inno ufficiale all' energia e coinvolgimento, e prepara il terreno per il successivo brano che chiude l'album, Whole Lotta Shakin' Goin' On, volutamente “sporco”, delirante, trascinante e lancinante al punto giusto, graffiante come una scheggia, penetrante come una lama, dritto al cuore come un proiettile sparato a distanza ravvicinata, nel quale a far da padrone sono ancora le chitarre.

Non ci sono peraltro brani sfocati o meno incisivi, questo breve album sembra avere il pregio della democraticità interna e i pezzi scorrono piacevolmente con un ritmo continuativo e abbastanza somigliante tra loro, ma nello stesso momento mai ripetitivo o stancante; in poche parole è un disco che fa venir voglia di essere ascoltato più volte.

I The Merry Pranksters hanno saputo riassumere nel migliore dei modi le atmosfere del ventennio Rock'n'Roll per eccellenza, come se la voglia di divertirsi, a tempo di ritmo rock, non fosse mai sopita. "Till Midnight" conquista anche i non-adepti perché evita di strafare: il suo segreto è l'equilibrio, nella durata dei singoli brani e anche nella durata complessiva (pregio indiscusso di questo disco), è un album trasversale, appetibile sicuramente per gli amanti del rock spinto, ma godibile anche per chi ama il rock senza troppi orpelli, la botta di adrenalina iniziale resta tale, e tutti gli appassionati possono divertirsi a dovere, questa è una band che siamo certi, trova maggior resa in sede live grazie ad un impatto divertente, diretto, frizzante e sopratutto coinvolgente. Per concludere, un buon disco, che non lascia delusioni, in grado di imprimere ritmiche nella mente con ritornelli dei brani che rimangono abbastanza facilmente nelle orecchie di chi ascolta, già solo dopo qualche ascolto e questo è un punto a loro favore. Provate voi stessi ad ascoltarlo su tillmidnight.it , Spotify, Apple music o in digital download su Itunes store, e su tutti i principali digital marketplace e fatevi catturare dal sound di ogni singola canzone.

Credits

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