Revolution: I

Revolution: I

Nait Nog

2023 - Metal, Gotico, Post-Rock

Descrizione

Revolution: I è un disco molto più intimo, sentito, sudato e coerente rispetto all’anteriore Existence: Us. Così come indica il suo titolo, si tratta di un lavoro di metamorfosi personale, di crescita e di rinascita. È un disco che mi mette a nudo dove ogni traccia è una fotografia di un determinato momento, fondamentale per arrivare dove sono oggi.
Musicalmente è un disco che mi ha permesso di crescere ulteriormente, perché pur essendoci un filo rosso che unisce tutti brani, ho potuto esperimentare molto di più, giocando con armonizzazioni vocali, inserendo nuovi strumenti come bassi fretless, chitarre acustiche, registrazioni sonore e synths.
Liricamente ci sono momenti toccanti come in The fall (I failed/To bury and confront/This fiction’s lineup/That guides me to a sure/Deep fall) o in C’est pas trop tard (It’s been a motion/And my perception/Begging to fly/So far/I start to replace/The missing frames/Of the timeline of my life) oppure come in Misplaced (Drift the thoughts/Heavies like rain/Free my mind/From this haze/Throw the chains/In this well/I’ll arrive/To a new place/Dig up my bones/From the dirt/Give new life/To this earth).
Ogni brano risponde a tutti i livelli a quello che ho cercato di trasmettere. Per quello certe tracce sono quasi minimaliste, intime, e altre sono molto più complesse ed elaborate. Ne vado fiero del risultato perché comporre questi brani, spesso, ha avuto effetti catartici.

Hanno detto su Revolution: I :
"Un lavoro retrò e contemporaneo allo stesso tempo.
Retro perché l'atmosfera gotica presente nei brani ti trasporta all'interno di
un film espressionista anni 20 (alcuni passaggi potrebbero benissimo musicare Il gabinetto del dottor Caligari)
e contemporaneo per l'alternanza di campioni ritmici quasi dance (The Tunnel potrebbe essere un hit un bar di Blade Runner) e
melodie a volte quasi Mogwai. Brani preferiti: The Tunnel (hit pop); The Fall; c'est pas trop tard; The one who knocks."
"Album decadente tra gli A Perfect Circle e i delay dei Marlene Kuntz."

Credits

Basso, fretless bass, chitarra acustica, chitarra elettrica 7 corde, synths, programmazione batteria, voci e cori: Sebastian Gonzalez Pauget

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia