For the Love, the Death and the Poetry

For the Love, the Death and the Poetry è il quarto album in studio del songwriter, cantante e chitarrista Nero Kane.

Una liturgia folk che oscilla tra aneliti di amore eterno, fascinazione per la morte e poetica spettrale. Misticismo psicomagico (As an Angel’s Voice), blues scarnificato (My Pain Will Come Back to You), droni apocalittici (Until the Light of Heaven Comes), arpeggi di chitarra (Mountain of Sin), ballate crepuscolari (There Is No End), riti sciamanici (Unto Thee Oh Lord), note solenni di organo e archi (Receive My Tears), attraversano cupe distese di scheletrici deserti americani in un rito dilatato e ossessivo. Echi di un passato romantico (The World Heedless of our Pain), rievocano la forza eterna dell’arte e dell’amore in contrasto alla vanità effimera dell’esistenza, in un viaggio di redenzione tra le lande accecanti e oscure del bene e del male (Land of Nothing).

La voce e le chitarre dalle sfumature dark folk di Kane, si accompagnano al mellotron e alla voce della storica collaboratrice e artista poliedrica Samantha Stella, a costruire uno stile unico e personale definito catartico, desertico, inquietante, ritualistico e psichedelico - “Una processione nel deserto per i vivi, in stile goth-folk, alla ricerca di un credo.” American Songwriter USA. Richiami al folk apocalittico di Michael Gira/Jarboe/Swans, alla spiritualità gospel di Nick Cave, alla perdizione di Johnny Cash, alle poesie tragiche di Nico - rievocata nell’algido spoken word di Stella come sottolineato dalla critica - alla visionarietà di Jodorowsky e alla sonorità malata dell’Italian Occult Psychedelia, elemento quest’ultimo che connota soprattutto le performance live descritte dal pubblico come ammalianti, sciamaniche e ultraterrene.