Il Bollettino di venerdì 13 maggio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #19
Il Bollettino della settimana #19

L'estate è all'orizzonte, lo conferma il ritorno dei Nu Genea con Bar Mediterraneo, il nostro ballabilissimo disco della settimana. Bais presenta la prima metà di un progetto ambizioso, i Ninos du Brasil ci portano dentro una caverna spettrale, Ibisco racconta il suo tormentato Darkamore e Ceri chiude la tetralogia del suo immenso Waxtape. E poi cmqmartina, European Vampire, Cecilia, Marta Tenaglia, Psicologi con tha Supreme, Beatrice Dellacasa, Kety Fusco e tantissimo altro nel nostro bollettino del venerdì.

Bais – Diviso due

Diviso due, prima metà di un progetto ambizioso che fin da subito mostra i suoi pregi. Bais coniuga sprazzi di romanticismo con morbidezze funk e indie rock, scivola sottopelle nei suoi picchi di malinconia e ci porta dentro un pop sfaccettato che sfuma al tramonto di una giornata torrida.

Cecilia – Di stanze caotiche

Cecilia sa come sciogliere i nodi di un disordine sentimentale che ci fa sentire insignificanti. Nelle stanze caotiche del suo ultimo singolo la voce si fa riflettore nel buio, si solleva sugli sfoghi grezzi di chitarra nel ritornello e ci porta fuori da un senso asfissiante di inadeguatezza.

Ibisco – Darkamore

Nelle pieghe di un amore tormentato la voce di Ibisco si lascia consumare dai colpi ruvidi di un post punk sintetico. Darkamore, nato dall'iniziativa Project Together di Dr. Martens e MI AMI, unisce il bruciante mondo in bianco e nero del cantautore bolognese con l'elettronica inebriante di Cosmo, per un singolo che lacera i cuori.

Lepre – Malato

È un lungo percorso quello di Lepre, che dopo una lunga gavetta come batterista in vari progetti si rende protagonista delle sue canzoni. Malato nasce da una sofferenza intima che sfocia in un cantautorato dolce e spigoloso allo stesso tempo, con deviazioni e curve che non si possono non seguire.

Marta Tenaglia – Guarda dove vai

La voce di Marta Tenaglia accarezza gentile come Phoebe Bridgers o Julien Baker, mentre attorno germoglia un pop dai rimandi soul ed elettronici. Guarda dove vai è la dolcezza sconcertante di una cantante che intrappola in un suono avvolgente, ricco di drum machine, campionatori e chitarre acustiche.

Ninos du Brasil – Antro Pop

Antro Pop, perché è nei rimbombi di una caverna spettrale che i Ninos du Brasil danno vita al loro rituale pagano. 9 tracce di mantra ossessivi, tribali, che come formule magiche danno vita a una liturgia primordiale guidata da lugubri e incessanti percussioni.

Sleap-e – Pouty Lips

Le labbra imbronciate di Sleap-e nascondono un senso di distacco emotivo verso le contraddizioni del presente: così Pouty Lips si muove tra echi di bossa nova raddrizzata, carezze di sax e tromba e una voce che ci confida, con sincero disagio, le paure per un mondo in cui è facile perdersi per non trovarsi.

Disco della settimana: Nu Genea – Bar Mediterraneo

 Il Bar Mediterraneo dei Nu Genea è un nuovo, importante tassello nella loro ricerca, un luogo multi-etnico che si fa epicentro di vibrazioni positive che si avviluppano ai nostri muscoli. Napoli, Berlino, Lagos e tutto quello che ci sta intorno, al servizio di un groove che farebbe ballare anche una sedia.

 

Dischi

Aa. Vv. – Music Is The Best: La compilation con i migliori artisti del contest Music Is The Best di Panico Concerti, un mix di 9 brani che passa dal lo fi a sperimentazioni jazz elettroniche fino al trap metal.

Adele Altro – Tentativo: Adele Altro, aka Any Other, parte dalle composizioni realizzate per il podcast sul tragico G8 di Genova del 2001 Limoni per realizzare 7 tracce strumentali oscure e rarefatte, rievocando un trauma che continua a tormentarci.

Africa Unite – Non è fortuna: I 40 (+1) anni della formazione reggae celebrati con un disco di inediti, per ribadire – ovviamente col ritmo in levare – che il loro percorso non è frutto del caso, ma di duro lavoro.

Amalia Bloom – Picturesque: Il quintetto emo hardcore dedica alla propria città, Vicenza, gli sfoghi urlati e le melodie ricomposte di Picturesque, per reagire con slancio all'immobilità di un luogo amato ma sofferto.

Ceri – Waxtape: IV movimento: Si chiude la tetralogia di Ceri per un complessivo di 30 tracce, 2 ore e mezza di elettronica danzante tra il delirio di anni '90 e l'eleganza di Jamie XX, verso una nuova via della cassa in quattro.

Dahel – Il mood è: Il ritorno a casa in Sardegna, a Nuoro, rappresenta per Dahel l'occasione per rimettere sé stessi al centro, raccontarsi in 10 stati d'animo diversi, analizzarsi nei ricordi del passato per affrontare al meglio ciò che verrà.

Don Said – Pain Party: Dietro un’armatura fatta di risate, feste e sorrisi, c’è un Don Said consapevole di essere intrappolato in un vortice fatto di inquietudini e sofferenze, che mischia questi due volti in barre autobiografiche.

Frambo – Touché: Arriva con l'incoscienza dei vent'anni Frambo, per un ep che vuole raccontare la generazione Z con un pop scapestrato dalle pieghe raffinate.

Gemitaiz – Eclissi: Dopo due anni – e che due anni – dall'ultimo disco, Gemitaiz riprende il discorso con Eclissi, a metà tra autocelebrazione e riflessioni intime, con i feat. di Venerus, Neffa, Noyz Narcos, Marracash e molti altri.

Giuse the Lizia – Lalalacrime: Scazzo post adolescenziale, cantautorato maleducato per aprirsi un buco nel cuore e malinconia a palate, Giuse the Lizia brucia i sentimenti con la sua voce asprigna.

Halba x Foldino – Boulevardier: Procedono di doppietta in doppietta Halba e Foldino, questa volta con la spinta dance di Darlin e la fragilità di Frasi che non ti ho mai detto.

Luca Re – Luce: Nei momenti di buio Luca Re si affida ai raggi di Luce che riescono a filtrare lo stesso dalla finestra, raccontandosi con brani tra rap introspettivo e fumoso r'n'b. 

Malakay – Monster Cries Solo in the Heaven: Il fallimento e la rinascita di un "rapper elegante" come Malakay, rifiutando i cliché del genere nel suo intimo incrocio di elettronica, hip hop e r'n'b.

Mivergogno – Filippine: Sguaiato, disordinato e sensibile, Mivergogno sfodera una voce penetrante sul caos di chitarre casalinghe che suonano lamentose, alfiere di un disagio che non se ne va mai via del tutto.

Mizula – Mizula: L'omonimo esordio degli umbri Mizula sfrutta gli insegnamenti del cantautorato italiano più alto per gettarsi dentro nebbie lynchiane tra il sogno e il thriller.

Nava – Nafas: Primo capitolo di una triade di ep per Nava, con quattro tracce che vanno a scavare nelle sue radici lavorando sulla commistione di linguaggi e la ricerca sonora.

Richard J Aarden – Richard J Aarden: Il primo album che consolida il percorso del cantautore italo-olandese, un modo lento e rarefatto influenzato dalla purezza di Sufjan Stevens.

Rosita Brucoli – Camminare e correre: Rosita Brucoli debutta con un disco fatto di spigoli elettronici su cui appoggiare le proprie riflessioni sottoforma di ballate atipiche, rincorse melodiche e saliscendi emotivi.

Singoli

Alaska – Atomi: Alaska scivola in un accorato r'n'b per descrivere l’atemporalità dei sentimenti, l’amare nonostante il tempo che ci viene concesso, mentre l'anima brucia di passione.

Alessandro Baris, Lisa Papineau – Nival: Dopo Emma Nolde e Lee Ranaldo, Alessandro Baris si fa accompagnare dalla voce angelica di Lisa Papineau, per una ninnananna atipica minacciata da angoscianti bassi elettronici. 

Bartolini – 108: Il ritorno di Bartolini alle sue origini nel quartiere di 108 a Trebisacce, nella provincia calabrese, è un post punk sporcato da punte surf rock, dove si svolge una guerra col passato senza vincitori né vinti.

Beatrice Dellacasa – Romantica: Il giocoso pop di Beatrice Dellacasa riesce a legare un cantato raffinato con un testo irriverente, dove due cuori si rincorrono in un irrisolvibile odi et amo.

Cal Birbanthe – I Wanna Stay: Una chitarra prepotente ci porta nel connubio tra hip hop e r'n'b retrò di Cal Birbanthe, ricco di groove e di scivolose melodie.

cmqmartina – 123 medicine: Scompare la cassa in quattro per lasciare posto a un pianoforte, in una notte insonne in cui cmqmartina può svelare le sue fragilità e il suo bisogno di amore. 

De Leo, Rachele Bastreghi – Chloë Sevigny sosia: De Leo fa passare l'omaggio a un'icona del desiderio degli anni '90 per la voce di Rachele Bastreghi, in un brevissimo valzer di passione e perversione.

Diorama – Cattivi e buoni: Con un pop ben avvolto da strati di funk Diorama dà la sua visione dell'arte e della creatività, rivendicando la necessità di muoversi liberi per esprimersi al meglio.

European Vampire – Zeitgeist: Il fascino notturno degli European Vampire si consuma in un bisbiglio, mentre tutto attorno si accende un frenetico e decadente dancefloor.

Guido Cagiva, Nerone – Smoking: La vita in periferia di Guido Cagiva, qua accompagnato da Nerone, viene scandita da barre velenose su una strumentale notturna, per denunciare gli abusi di potere e le ingiustizie vissuti sulla propria pelle.

GW – Banlieue: Il rapper classe '99 della provincia napoletano esplode su una strumentale sample drill che avanza arrogante, mostrando quanto può andare lontano con le sue barre di fuoco.

Her Skin – Heavy-hearted: Her Skin si strugge nel ricordo di un amore mai superato del tutto, dove si finge che tutto vada bene mentre il sentimento dentro di noi non vuole saperne di andarsene.

Kety Fusco – Shivers: L'arpa di Kety Fusco prende vita, si trasforma in figura celestiale e in forma demoniaca con un battito di ciglia, in una continua esplorazione delle infinite possibilità dello strumento.

Laplastique – Frastuono: Su un giro di basso incessante Laplastique canta con notevoli svolazzi la sua crisi esistenziale di fronte a un presente piatto e immobile, in cerca di una fiamma che possa rimettere in moto la vita.

Lazzaroni – Tra dieci giorni: Si muove sinuoso al rallentatore su un r'n'b languido Lazzaroni, in preda ai mille dubbi di ogni giorno, fino ad aprirsi in un ritornello in cui la voce sale e il cuore accelera i battiti.

Mazzariello – Chissà: In punta di piedi Mazzariello porta il suo delicato cantautorato con gli occhi inquieti di un ragazzo figlio del presente, con una melodia dolce ricamata dai suoi sussurri e da una dolce chitarra acustica.

Psicologi, tha Supreme – NLFPNLFP, non lo faccio più, i soliti errori in cui non si può che ricadere, dove Psicologi e tha Supreme si alternano su una sprezzante strumentale pop rock.

Qualunque, Verano – Shonen: Dentro la fotografia sfocata della provincia lombarda Qualunque si rifugia nella comfort zone degli anime giapponesi, con la voce di Verano a rendere il tutto ancora più etereo.

Volpe – Abbandonare la nave: Il terzo singolo di Volpe è la storia di un uomo che, si vuole sempre più visibile e manifesto, tanto da finire preda dei propri smisurati obiettivi e delle proprie paure.

Zen Circus, Brunori Sas – Ok Boomer: Gli Zen Circus e Brunori Sas raccontano con ironia l'effetto straniante di quando la propria generazione diventa quella dei "ragazzi di ieri", con tanto di copertina buongiornissima che tende al capolavoro.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 13 maggio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-05-13 10:30:00

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