Il Bollettino di venerdì 8 aprile

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #14
Il Bollettino della settimana #14

Dalla nausea di Deriansky verso il mondo all'ibrido di rock, blues ed elettronica dei Korobu, nostro disco della settimana, dal clubbing sfrenato della Garage Gang alla malinconia di Ceneri, passando per Metal Carter, Eugenio in Via Di Gioia, Voina e Beatrice Antolini. E ancora De Leo assieme a Lucia Manca, il terzo disco dei Giallorenzo, la sperimentazione di Stellan Veloce, I'm Not a Blonde, Lina Simons, Adelasia e molto altro nel nostro bollettino del venerdì. 

Ceneri – Ladro

Terzo estratto dall'ep in uscita Nello spazio che restaLadro è lo sguardo introspettivo che Ceneri fa nel suo passato. La paura di dimenticare, un presente che scivola via senza che riesca a rimanerci in mano, il tutto impresso in un pop soffuso e malinconico.

Deriansky – Qonati

Deriansky contro il mondo, il mondo contro Deriansky. Il secondo album del rapper di casa Asian Fake è ancora più cupo e aggressivo, con allucinate strumentali industrial che dipingono un decadente sfondo da abbattere a suon di barre violente e piene di disprezzo.

Garage Gang – 2+2

La Garage Gang spinge sull'acceleratore dei bpm per esprimere tutta la sua dedizione alla club culture: 2+2 è un surreale tra sfogo tra house e techno, con un sound che rimbalza sulle pareti di casa per cercare di arrivare al dancefloor e scatenarsi nella sua forma più libera.

Giallorenzo – Super soft reset

Fuori da Milano, dentro una lavastoviglie. Il terzo disco dei Giallorenzo è un svolta distorta verso una spirale buia, di chi sta scivolando nello sconforto di un'età adulta incombente e cerca di tenere insieme i pezzi della propria vita con lo spago.

Houstones – Ittero

video frame placeholder

La prima volta in italiano in 10 anni per gli italo-svizzeri Houstones. Ittero si butta di testa in un oceano lo fi per riemergere avvolto da una patina tra shoegaze e dream pop ricca di synth alieni, fino a farsi scuotere da potenti distorsioni stoner.

Lina Simons – Nuda

Un banger detonante quello di Lina Simons. Da Londra risuonano le sue origini campane e nigeriane con Nuda, singolone empowering cantato in dialetto napoletano irriverente e provocatorio, esplicitissimo e arricchito dalla produzione schizofrenica di Gransta MSV.

Stellan Veloce – Complesso spettro

L'esordio di Stellan Veloce è un ep in bilico tra pop sperimentale e classica contemporanea, dove le forme barocche del prog italiano si incrociano con quelle libere del free jazz: Complesso spettro è un lugubre viaggio guidato da un violoncello dissonante attraverso le ombre di un collage sonoro astratto.

Disco della settimana: Korobu – Fading | Building

Sulle orme della sperimentazione nello stile dei Talking Heads, con la stessa fame di fusioni inaspettate che caratterizzava Frank Zappa, i Korobu riescono a scansare ogni definizione stringente grazie al loro ibrido di elettronica, blues, rock e ricerca nelle musiche della tradizione. 

Dischi

Bouganville – La grande evasioneLa grande evasione dei Bouganville guarda con nostaglia ai migliori anni '60 e '70, con la voglia di fuggire e rifugiarsi in un passato idealizzato che non si è mai vissuto.

Corteccia – Quadrilogia delle distanze: 4 tracce di pop destrutturato che parlano, attraverso suggestioni e impressioni, senza mai narrare in maniera lineare, il senso della distanza sotto varie forme. 

HLFMN – Double Mirror: Su ritmiche serrate si erge il doppio specchio degli HLFMN, capace di fondere beat intrecciati e spinti con elementi dilatatissimi, in un ibrido schizofrenico di dancefloor e ambient.

I'm Not a Blonde – This is Light: L'electro-pop delle I'm Not a Blonde ora trova il suo opposto di Welcome Shadows, con l'urgenza della rinascita che va a trovare una prospettiva ottimista e positiva sul mondo.

Lomii – We Are an Island: Un viaggio delicato e fragile nei boschi della propria psiche, con arpeggi acustici che fanno da paesaggio incontaminato alle armonizzazioni vocali del duo e un empatico bisogno di umanità che stringe il cuore.

Metal Carter – Musica per vincenti: Metal Carter arriva all'ottavo album con la freddezza di una condanna a morte, immergendosi del tutto in una tetra cupezza assieme a Piotta, Grandi Numeri, Claver Gold e molti altri.

Rio sacro – Rio sacro: L'omonimo debutto dei Rio Sacro parte dagli sfondi di distese infinite texane per ammorbidirne gli aspetti più brulli, lasciando però un vago alone affascinante di inquietudine.

Shiva Bakta – 6/4 of Love: 11 canzoni d'amore unite solo dalla concezione ritmica con cui sono nate, che si snodano tra folk orchestrale, echi di fine anni '70 e momenti eterei.

Truly Ioria – Come neve per l'acqua: Il racconto rap di una salvezza in tredici canzoni, è la storia di chi dopo aver toccato il fondo ha trovato le forze per rialzarsi.

Viziosa – Avvoltoi: Una tempesta caotica di noise e post punk sbiasciato, sguaiato nel suo detonare senza preavviso, così tagliente ed estremo da essere quasi disturbante.

Voina – Yoga pt. 1: Il primo di due tempi di un film sui mostri che stiamo diventando, una grottesca fiction che è caustica e lucida critica alle contraddizioni della società moderna.

Singoli

1789 – Eva-02: Il duo 1789 fa la sua comparsa con un energico rock dalle sfumature garage, emo e blues, dichiaratamente ispirato da Neon Genesis Evangelion.

Adelasia – Incubo perfetto: Un nuovo singolo in bilico tra un testo severo e una musica leggera che sembra sorvolare su tutto e tutti, con cui Adelasia ci porta ancora una volta nelle sue notti dalle venature psichedeliche.

Ambra – Settimane: I diversi punti di vista all'interno di una relazione sono racchiusi e analizzati all'interno di uno sfogo liberatorio, espresso attraverso un testo intimo e consapevole.

Angelina Mango – Walkman: Un ipnotico viaggio nella mente, che disconnette dal presente, dal reale e dalle persone e dove la voce di Angelina rimbalza come un mantra tra i beat.

Beatrice Antolini – Il Grande minimo solare: Una metafora astronomica sull'indifferenza, figlia dell’oblio di sé, che distrugge i rapporti sociali nella sua pericolosa apatia e nel gelo delle emozioni.

Clementino – ATM: Quasi un ritorno alle origini per il rapper napoletano, con un singolo boom bap che arriva drittissimo e fa ben sperare per l'imminente nuovo disco.

De Leo, Lucia Manca – Guilty pleasure: Il nuovo progetto di De Leo questa volta lascia spazio alla sola voce di Lucia Manca in una sensuale atmosfera ovattata da synth pop pulsante da cui lasciarsi sciogliere sul dancefloor.

Dejawood – Simbolo: Su un incalzante groove afrobeat si distende l'intimo flusso di coscienza dei Dejawood, in preda a una crisi esistenziale e alla ricerca di una stabilità che possa tornare a farci sentire sereni.

Effenberg – La crisi del mio tempo: Buttare giù la maschera, concentrarci sulle cose davvero importanti per cercare di mettersi al riparo dal nostro ego e dalla smania di conquista.

Eugenio in Via Di Gioia – Terra: La dichiarazione d'amore degli Eugenio in Via Di Gioia per il nostro pianeta, con la loro distintiva apparente leggerezza che nasconde una realtà drammatica.

Filippo Cattaneo Ponzoni – Una felpa: Tra cantautorato urban, lo fi e r'n'b Filippo Cattaneo Ponzoni cerca di riacciuffare un'amicizia sul punto di diventare qualcosa di più e che, ormai, è sfumata in una sofferta distanza.

Galeffi – Divano nostaglia: Un inno contro la solitudine che si muove ipnotico e nostalgico, dove l'aggrapparsi a una persona distante diventa l'unica possibilità per stare con sé stessi.

Guido Brualdi – Il sistema: La voce riverberata di Guido Brualdi, assieme alla sua chitarra alt rock, viene affogata in una densa melma sintetica per una provocazione fra shoegaze e cyberpunk

Kherty – Dallas: Il ritorno del giovanissimo rapper Kherty è un singolo tutto tecnica e carattere, in cui mostra tutta la sua fame di spaccare la scena condensata in 2 minuti e mezzo.

Lilith Primavera – Vanilla: Nuovo singolo spoken word per Lilith Primavera, da regina delle notti romane ad attrice nella serie Le fate ignoranti. Base electro trap e parole forti, dolci e disperate.

Marta Tenaglia – Invisibile: Marta Tenaglia ci guida attraverso un lungo piano sequenza per i sentieri nascosti della consapevolezza su di un rallentato beat tra pop e nu soul, fino a renderci invisibili.

Mizula – Infiniti blu: Con passo placido si muove il cantautorato dei Mizula, dove un cantato ruvido si avvolge su dilatazioni strumentali sinuose.

Ngawa – Struggle: Le dense rime di Ngawa si succedono in un brano dalla forte impronta elettronica, per esprimere il profondo legame con la sua crew del Klen Sheet e raccontare le sfide che la vita ci pone davanti ogni giorno.

Reev, Ufo Blu – Meringa: Chitarre sporche su un beat sincopato fa da sfondo ai racconti di “quasi amore” dei due cantanti, che si muove in un mix tra indie, dream pop e alt rock. 

Sina – Giovane/non puoi farmi male: Un inno che celebra la fase della “giovinezza” nella sua eterna capacità di essere leggera e innocente, con una voce acidissima ad avvolgere una strumentale tra chitarre distorte ed echi trap.

Solo – Canzone per Greta: Il terzo singolo del gruppo veneto nato per caso in sala di registrazione è un morbido funk con picchi di psichedelia, sognante e intenso.

Svegliaginevra, M.E.R.L.O.T. – (tutto qua): Un rapporto complesso, arrivato ormai agli sgoccioli e tenuto in piedi dalla consapevolezza di dover dire basta una volta per tutte, portato al limite in un ruvido pop.

Zona MC – Storia della Resistenza (43-45): Comincia la storia della "Rapubblica" di Zona MC, partendo dalla Resistenza partigiana con un lunghissimo singolo di barre dense.

---
L'articolo Il Bollettino di venerdì 8 aprile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-04-08 10:30:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia