Sei mini-documentari che raccontano le registrazioni di "Pet Sounds" dei Beach Boys

Un capolavoro che, anche a cinquant'anni di distanza, suona ancora fresco e innovativo

Brian Wilson in studio
Brian Wilson in studio
15/07/2016 - 10:43 Scritto da Sandro Giorello

Cinquant’anni fa usciva “Pet Sounds”, il capolavoro di Brian Wilson che, con i suoi Beach Boys, segnò indelebilmente tutta la storia della musica rock e pop. Per festeggiare il suo cinquantenario, lo scorso 16 maggio vi avevamo già raccontato la storia del disco e mostrato un breve documentario girato da Pitchfork con foto e materiale inedito.

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Oggi il sito Openculture.com ha pubblicato una serie di mini-documentari dedicati ad alcune delle canzoni più famose presenti nell'album. L’obiettivo delle puntate, intitolate "Behind the Sounds", è raccontare come sono stati registrati quei brani, aggiungendo molte altre curiosità.

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I pezzi scelti sono “Wouldn't It Be Nice”, “I Know There's An Answer”, “Let's Go Away For Awhile", “That's Not Me e God Only Knows”. Molto del materiale utilizzato proviene dal cofanetto dedicato a "Pet Sounds" uscito nel 1997, a cui gli autori hanno aggiunto informazioni e piccole storie sugli strumenti o sui musicisti coinvolti.

Potrete sentire la voce di Wilson mentre consiglia ai suoi collaboratori che dischi ascoltare per capire davvero la direzione da prendere durante le registrazioni, oppure conoscere come è nata la sezione ritmica di una canzone. Oppure vedere il programma di lavorazione dei vari giorni in studio e tutti i musicisti convocati.

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L’aspetto rivoluzionario di “Pet Sounds” non risiede soltanto nella bellezza delle sue canzoni ma soprattutto nella tecnica con cui è stato registrato e arrangiato. In "Wouldn’t It Be Nice", ad esempio, sono presenti due pianoforti, tre chitarre, tre bassi, quattro fiati, due fisarmoniche, oltre ad una batteria e a diverse percussioni. All'epoca (e forse anche ora) un elenco simile di strumenti era del tutto inusuale per una canzone pop.

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Dai documentari, infine, trapela anche l’inizio dei problemi di salute che hanno coinvolto Brian Wilson per molti anni. Il disco può essere interpretato come una grande richiesta d’aiuto e uno dei momenti dove il perfezionismo di Wilson ha toccato il suo apice, per poi cadere in una cupa depressione. 

“Pet sound” è sicuramente uno di punti più alti della sua carriera, è l'album dove ha espresso a pieno la sua creatività. Un capolavoro che, anche a cinquant'anni di distanza, suona ancora fresco e innovativo.

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(via)

 

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L'articolo Sei mini-documentari che raccontano le registrazioni di "Pet Sounds" dei Beach Boys di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-07-15 10:43:00

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