Per stampare un vinile hanno già usato di tutto, melanzane, cioccolato, tortillas messicane, fino ad arrivare a particolari mix di urina e capelli. Mancava all’appello solo il fumo e una band di San Diego ha deciso di colmare la lacuna.
Si chiamano Slightly Stoopid e hanno deciso di investire parecchi soldi al fine di ottenere un nuovo metodo per stampare i vinili utilizzando l’hashish. L’americano Billboard gli ha dedicato un piccolo speciale dove sono documentate le varie fasi di realizzazione del progetto. L’idea è venuta al manager della band, Jon Philips, per creare un modo alternativo di promuovere la canzone “Dabbington” e sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della Cannabis, che è legale in California ma non ancora in tutti gli stati americani.
Com’era prevedibile, l’operazione non è stata così ecomomica. I primi due prototipi sono costati 7.000 dollari l’uno: 6000$ per la materia prima e i rimanenti per pagare lo stampo originale e il master presso i Capsule Labs di Los Angeles. Pare pure che il il vinile non suoni così male, ma Philips ci tiene a precisare che non si tratta di un disco pensato per essere suonato a lungo, va più considerato più come un’ “opera d’arte”.
Molto probabilmente il disco sarà messo all’asta e il ricavato andrà in beneficenza, qualche fan disposto a comprarlo lo troveranno di sicuro.
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L'articolo Ora si può stampare un vinile usando l’hashish di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2017-01-20 10:37:00
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