Tutti i cantanti che hanno dimestichezza con gli studi di registrazione non ci fanno più caso, ma per una persona normale risentire la registrazione della propria voce fa sempre un effetto strano e, il più, delle volte risulta sgradevole. Il perché ce lo spiega questo video realizzato da Mentalfloss.com.
Quando sentiamo la nostra voce registrata ci sembra più acuta. Succede perché ogni volta che parliamo siamo abituati a sentire due segnali diversi della stessa fonte sonora: il primo è quello che tradizionalmente passa dall’orecchio esterno a quello interno permettendo al cervello di tradurre le onde sonori in segnali acustici, il secondo, invece, proviene sia dalle vibrazioni delle corde vocale ché dal suono trasmesso dal cranio direttamente all’orecchio (la cosiddetta conduzione ossea).
Questi due segnali sonori sommati fanno sì che la voce ci sembri più profonda e, se normalmente non ci piace, è colpa di quello che gli scienziati chiamano mere-exposure effect. Studiato fin dagli inizi degli anni ’60 dallo psicologo Robert Zajonc, il mere-exposure effect si basa sul principio secondo il quale l’essere umano tende ad apprezzare elementi ripetitivi e costanti nella sua vita. Ad esempio: se spesso non ci piacciamo nelle fotografie è perché istintivamente notiamo la differenza tra l'immagine nella foto e quella che vediamo nello specchio ogni mattina.
Lo stesso vale per la voce, difficilmente apprezzeremo un suono diverso rispetto a quello che siamo abituati ad ascoltare fin da quando siamo nati.
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L'articolo Perché non ci piace mai risentire il suono della nostra voce? di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-09-26 13:16:00
COMMENTI (1)
In effetti...quando guardo i video dei nostri weekend di sci Tirolo non la sopporto, meno male che mi riprendo con questo hotel jesacherhof.at/it