Descrizione

"EP" è il primo lavoro in studio delle Officine Vanardi, un lavoro cupo e criptico, che nelle sue quattro tracce cerca di sintetizzare al meglio gli elementi distintivi delle loro prime produzioni. La partenza è affidata all'inno post-moderno di "Apocalippo", danza psichedelica il cui testo ermetico e crepuscolare, ora appena sussurrato poi urlato a pieni polmoni, si muove su un tappeto sonoro equamente diviso tra il krautrock dei Neu! ed atmosfere da colonna sonora stile b-movie anni 80. L'animo più dark della band è invece rappresentato dalla seguente "Skorpio", in cui sono evidenti i rimandi ai Litfiba di "Litfiba 3", ai C.S.I., ed in generale al rock anni 90. La lenta ballata notturna "UDC" svela invece il lato più politico del gruppo, lanciando un rassegnato atto d'accusa verso l'ipocrisia della politica parlata propinata ogni sera dalle nostre TV, ma anche all'ipocrisia che si cela in ognuno di noi, mentre ci indignamo comodamente seduti sul nostro divano, telecomando in mano. Il sipario si chiude infine ancora su ritmi da b-movie, ma stavolta anni 70, e su un malvivente che sembra uscito da un racconto di Scerbanenco, che in "Bovisa" scompare nella notte, fuggendo su un'auto rubata lungo un'interminabile striscia d'asfalto...

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