Descrizione

“Ottobre” racchiude tutte le insicurezze e le incertezze che ognuno di noi può avere durante un percorso di crescita, evoluzione e cambiamento.
È uno sguardo a ciò che è stato, ad ogni sacrificio fatto per uno scopo. Nel momento in cui è stata scritta ho pensato semplicemente ad una piccola valvola che riuscisse a drenare la pressione della vita quotidiana, parole che non fossero necessariamente di rivolta ma che rappresentassero qualcosa di molto più personale, il giusto posto in cui posizionare l’ultimo pezzetto del puzzle che manca prima dell’immensa soddisfazione personale.
Ognuno di noi è cresciuto in una società-borghetto, che cataloga come se fossimo un prodotto, giusto valore giusta posizione. Invece no, ci sono ottimi operai che si spaccano la schiena perché li soddisfa, ci sono ottimi cuochi che non vedono l’ora di vedere le facce delle persone per capire cosa provano nel gustarsi i piatti che hanno preparato con passione, sacrificio e dedizione, ci sono persone che credono fermamente in quello che fanno e si impongono un obiettivo da conseguire in questa vita terrena.
Nel momento in cui l’ho scritta stavo saltando nel vuoto e vivevo un più che importante cambiamento che stava avvenendo nella mia vita lavorativa. Facevo 10 ore al giorno come cameriere, e una volta finite le ore giornaliere correvo al corso per tatuatori e andavo a fare la gavetta in uno studio proprio ogni giorno. Nel ritorno a casa e non potevo fare a meno di chiedermi “Cosa mi spinge a massacrarmi così? Quante altre persone fanno i sacrifici che faccio io e perché?”. Alla fine ho deciso di saltare e ho cambiato vita aprendo la mia attività. Ho così realizzato che davvero ogni sforzo, per quanto duro sia, ripaga sempre e che le circostanze difficili, i fallimenti e le ennesime porte in faccia ti formano, ti plasmano e aiutano a diventare tutto ciò che sei.
“Ottobre” non è dunque altro che il frutto del grido alla rivalsa personale, ma anche un appello verso tutti coloro che credono che gli ambienti lavorativi e i lavori stessi siano componenti statiche, inalterabili, invariabili per la paura di saltare nel vuoto. L’aspettativa e la forza di volontà che spronano a cambiare una situazione di malcontento formano il punto di partenza verso un’aspettativa migliore.
È una necessità dell’essere umano in una società che vive di pretese. Ovviamente tutto ciò che dico è condotto puramente dalle esperienze che ho e che abbiamo avuto. Per quanto riguarda la band, nessuno ha mai preteso qualcosa dalla musica, se non il solo fatto di poter suonare bene insieme come una formazione solida, cosa che era ed è sempre stata il nostro porto sicuro. Nelle piccole città è molto difficile avere la possibilità di potersi esibire, o quantomeno, agli albori della nascita del gruppo non fu così immediato e per completare il quadretto dell’impossibilità, tutto il panorama musicale e artistico, come sappiamo, è stato bloccato dall’emergenza pandemica dagli inizi del 2020.
Anche in quel caso non abbiamo perso un attimo, abbiamo anzichè deciso di sfruttare quel momento per limare ed affinare tutto ciò che fa parte della band, dagli atteggiamenti alla strumentazione, dall’approccio alla realizzazione e successivamente all’esecuzione.
“Ottobre”, come tutto l’ep in uscita, è lo specchio di ciò che abbiamo condiviso: dagli sforzi economici a quelli fisici, dai lavori precari a quelli stabili, da un sound scarno a uno decisamente più solido.

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