Descrizione

“Spettri” nasce casualmente il giorno in cui ho acquistato la mia Jcm900 Hi-Gain. Portata a casa di Aldo (chitarrista) e attaccate le chitarre, abbiamo iniziato a provarne le combinazioni di suoni possibili e la trovata del riff “Strangerthingsiano” del ritornello ci ha aperto le porte del pezzo.
“Spettri”, come le altre 4 tracce dell’Ep, è un brano che tratta tematiche introspettive, nello specifico nella nostalgia della spensieratezza giovanile e nella coscienza e conseguente bisogno del dover ottimizzare gli anni che passano,. La cadenza delle strofe, marcata e regolare, tende quasi a simulare i rintocchi delle lancette di un orologio, come ad evidenziare il tempo inesorabile che scorre. Queste sono le parti più “drammatiche” della canzone dove tendo ad evidenziare questo disagio e dove a tratti tendo quasi a farne un mea culpa. Il pre ritornello è la quiete prima della tempesta, una parte che anche in chiave un po’ ironica vuole darmi l’illusione dell’agognata spensieratezza ormai persa. Si arriva al ritornello che esplode tutta malinconia raccolta da tutte queste riflessioni che credo non siano solo parte di me: noi tutti ci ritroviamo, ad un certo punto della nostra vita, catapultati in una vita piena di stressanti responsabilità in un modo così repentino che sembra passato un battito di ciglia dal momento in cui le uniche preoccupazioni erano “a chi tocca portare la palla al campo oggi?”. E quasi come uno schiaffo improvviso arriva il ponte a simulare la valvola di sfogo che serve a far sfiatare la testa da tutte le preoccupazioni, un riff pesante e liberatorio suonato con le chitarre all’unisono che ci riporta sul pre ritornello e seguente ritornello finale. Il sound di “Spettri” ricalca quello che è l’anima dell’Ep: riff stoner alternati a parti melodiche, ritmiche a tratti serrate ed in altri momenti più elaborate, voce graffiante e sound che guarda un po’ oltre al classico rock italiano.

Credits

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